Tommaso dice di non credere. Non รจ facile comprendere davvero quel che intende. ร una presa di posizione davanti a ciรฒ che gli presentano i suoi amici? Oppure รจ una confessione di una realtร che sente vivere dentro di sรฉ? ร lui responsabile di quella condizione? Quanto? Cosa comporta?
Sono moltissime le occasioni in cui parliamo del credere. A volte quasi moralisticamente, apponendo โ anche inconsapevolmente โ un giudizio di bene o di male sul credere o meno alcune cose, e per estensione sulle persone che credono o meno.
Altre volte ne parliamo accostandolo a ciรฒ che abbiamo di piรน intimo e del tutto liberi dagli schemi. Quasi come una realtร di fatto che scopriamo essere in noi.
Eppure se proviamo a guardare dentro questo credere, non รจ facile capire di che รจ fatto. Forse abbiamo paura di trovare qualcosa di vuoto. Unโimpalcatura di concetti e abitudini che utilizziamo per vivere la nostra realtร e sapere come comportarci nelle situazioni quotidiane. Che pure purtroppo abbiamo paura di mettere in discussione, sopprimendo anche le domande che abbiamo.
Per paura rimaniamo attaccati a quelle credenze, poichรฉ ormai fanno parte del modo in cui ci figuriamo noi stessi. Senza quelle, non ci sentiamo noi stessi. Per quante e disparate possano essere le nostre motivazioni, siamo chiamati a non aver paura, a non sopprimere quel che sentiamo. Come Tommaso possiamo anche noi dire di non credere โ non sentire vero โ ciรฒ che gli amici dicono.
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Gesรน dร a Tommaso lโoccasione di fare unโesperienza esteriore. Esperienza che la risurrezione, la pienezza, รจ possibile, รจ reale. Solo dopo quellโesperienza Tommaso puรฒ finalmente dirsi credente. E Tommaso non รจ meno degli altri apostoli solo perchรฉ รจ colui che ha avuto bisogno di toccare Gesรน. Tutti gli apostoli vivono la vicenda raccontata, ognuno dal proprio punto di vista. Non รจ la storia di Tommaso il miscredente e degli altri che sono bravi. ร la storia di una comunitร . Coloro che hanno creduto, anche senza la necessitร di questa esperienza esteriore, sono beati. Hanno giร raggiunto la loro pienezza.
Questa pienezza รจ possibile anche per noi, ciascuno attraverso la propria storia. Senza figli buoni e figli cattivi. Tutti in modo unico, personale. Siamo tutti chiamati a non aver paura di vivere questa nostra personale storia!
Ettore Di Micco

Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato



