Gesuiti – Commento al Vangelo del giorno, 1 Settembre 2022

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Sono stanco, dopo tutto il buio della notte, con il peso della fatica di cercare un segno nel nero del mare, di sentire un suono che mi dica che questa notte ha portato frutto, che questa notte le reti che ho lanciato con tanta speranza nel mare silenzioso siano fruttuose, di vita e guadagno. Sono stanco, per l’ennesima volta di non aver raccolto nulla dalla mia fatica. Perché non c’è più vita in questo mare? Perché continuare a faticare, a buttare reti nell’ignoto se poi non porto a casa nulla, se resto sempre a mani vuote?

Ho la schiena e il cuore a pezzi․․․ Guardo i miei compagni di sfortuna e mi chiedo cosa dir loro questa volta. Come spiego tutto questo vuoto?

“SIMONE!”

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Una voce tra i miei pensieri fa capolino. Alzo la testa da terra, convinto di vedere un volto deluso da me per l’ennesima volta. Ma non è così: un uomo sorridente mi viene incontro verso il mare. Mi chiede di essere folle: tornare nell’ignoto, che ormai è tristemente quotidiano, e buttare ancora le reti. E, cosa ancora più folle, mi chiede di farlo in pieno giorno, con la luce del sole. Ma forse è impazzito? Non sa come pescare?

Eppure qualcosa in quel sorriso mi dice di ascoltarlo.

Butto le reti, al centro della luce, proprio lì dove si riflette il sole: le reti non tengono più, quanta abbondanza di vita!

Mi giro verso il Maestro, ride incredulo alla mia faccia sbalordita.

Come ho potuto non fidarmi di lui? Come ho potuto non credere subito? Non sono degno del suo sguardo!

“Che fai a terra? Alzati, Simone! Non avere paura! La tua vita è appena iniziata: tutto abbonda di vita!”

Martina Pampagnin

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato