Che effetto fanno su di noi le parole che accompagnano lโatto penitenziale allโinizio di una celebrazione eucaristica? Che cosa suscita in noi โ nel momento in cui โsaliamo al tempio a pregareโ โ lโautodefinirci come qualcuno che ha โmolto peccatoโ, che lo ha fatto in tanti modi (โpensieri, parole, opere, omissioniโ) e che riconosce per ben tre volte โ per di piรน anche battendosi il petto โ una โpropria colpaโ, addirittura โgrandissimaโ?
Il fariseo (che abita in ciascuno di noi) รจ colui che dinanzi a simili parole rimane impermeabile, perchรฉ in fondo non ci crede! Si tratta di una serie di formule da pronunciare a un certo punto previsto dal rituale, ma le cose non stanno affatto cosรฌโฆ Possiamo anche arrivare al punto di riconoscere che siamo dei peccatori, ma โ anche noi come il fariseo al tempio โ siamo portati a pensare che in fondo i โveri peccatoriโ sono altri, che hanno commesso qualcosa di ben piรน grave.
Diverso รจ lโapproccio del pubblicano, che si colloca a una sana distanza e, battendosi il petto, accetta โ almeno per un momento โ di definire se stesso semplicemente guardando chi รจ davvero il Signore e non confrontandosi con gli altri per sentirsi piรน o meno bravo.
Definirsi, in solidarietร con tutti gli altri uomini, โgrandi peccatoriโ diventa allora semplicemente ammettere che da soli ci sentiamo inadeguati a vivere il Vangelo come una chiamata, perchรฉ sembra superarci. Ma la pietร del Signore esalta ognuno di noi, lo innalza, lo rende capace dellโamore necessario per rispondere con prontezza a quella chiamata.
Iuri Sandrin SJ
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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano comme
Lc 18, 9-14
Dal Vangelo secondoย Luca
In quel tempo, Gesรน disse ancora questa parabola per alcuni che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri:
ยซDue uomini salirono al tempio a pregare: uno era fariseo e l’altro pubblicano.
Il fariseo, stando in piedi, pregava cosรฌ tra sรฉ: “O Dio, ti ringrazio perchรฉ non sono come gli altri uomini, ladri, ingiusti, adรนlteri, e neppure come questo pubblicano. Digiuno due volte alla settimana e pago le decime di tutto quello che possiedo”.
Il pubblicano invece, fermatosi a distanza, non osava nemmeno alzare gli occhi al cielo, ma si batteva il petto dicendo: “O Dio, abbi pietร di me peccatore”.
Io vi dico: questi, a differenza dell’altro, tornรฒ a casa sua giustificato, perchรฉ chiunque si esalta sarร umiliato, chi invece si umilia sarร esaltatoยป.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
