Gesuiti – Commento al Vangelo del 23 Marzo 2019 – Lc 15, 1-3.11-32

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Quante volte anche noi abbiamo provato a fissare negli occhi qualcuno cercando di non ridere.

Quante volte abbiamo avvertito la tristezza e il dolore della lontananza, quante volte, forse piรน dolorosamente, abbiamo deciso che ยซritornareยป non valesse la pena e questo ci ha reso tristi. La tristezza che nasce dalla lontananza ha come causa profonda il voler appropriarsi di ciรฒ che non possediamo e rifiutare la relazione che ci costituisce, la relazione che ci fa sentire amati.

Il figlio piรน giovane sceglie una libertร  apparente; il fratello maggiore, invece, sceglie le sicurezze di casa, resta in luoghi familiari anche se noiosi, con tutte le comoditร  del caso. Ma anche lui, come il piรน giovane, vive una libertร  apparente. Entrambi hanno enormi possibilitร  ma non riescono ad utilizzarle, viverle, realizzarle. Per entrambi il Padre uscirร  invitando a ยซritornareยป. Questo Padre รจ lรฌ in attesa del figlio che si รจ allontanato e per lui non conta quanto tempo dovrร  aspettare.

Il figlio che si รจ allontanato trova il modo piรน bello e semplice per entrare: torna indietro. Con Dio basta semplicemente tornare a casa, non importa per quale motivo torni: la fame, il freddo, le comoditร , il senso di colpaโ€ฆ a Dio basta che facciamo quel primo passo verso casa e poi il resto lo fa lui. E nulla lo commuove di piรน del vederci tornare verso casa. Questo basta per ricominciare. Lโ€™amore non tollera indugi e quel figlio tornato deve subito capire che nulla รจ cambiato: per il padre รจ ancora il figlio amato e quella รจ casa sua.

La parola ยซmisericordiaยป in greco traduce la parola ebraica rakamim che vuol dire ยซutero maternoยป: lโ€™essenza di Dio Padre รจ che รจ Madre, รจ utero. Amore che accoglie, braccia che abbracciano. Un grande utero che nonostante i nostri mille tradimenti e fughe si rifiuta di allontanarci e ci dona anzi vita, ci invita ad amare allo stesso modo.

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Liberati dal male, trasformati nel profondo, viviamo una nuova esistenza che รจ fiducia e libertร . E allora sentiremo anche noi la musica che accompagna la gioia della festa e inizieremo a danzare la vita.

Claudio Rajola SJ

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Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano comme

Lc 15, 1-3. 11-32
Dal Vangelo secondoย Luca

In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: ยซCostui accoglie i peccatori e mangia con loroยป. Ed egli disse loro questa parabola:
ยซUn uomo aveva due figli. Il piรน giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio piรน giovane, raccolte tutte le sue cose, partรฌ per un paese lontano e lร  sperperรฒ il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciรฒ a trovarsi nel bisogno. Allora andรฒ a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandรฒ nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornรฒ in sรฉ e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerรฒ, andrรฒ da mio padre e gli dirรฒ: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzรฒ e tornรฒ da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettรฒ al collo e lo baciรฒ. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono piรน degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito piรน bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perchรฉ questo mio figlio era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udรฌ la musica e le danze; chiamรฒ uno dei servi e gli domandรฒ che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello รจ qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perchรฉ lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignรฒ, e non voleva entrare. Suo padre allora uscรฌ a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che รจ tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciรฒ che รจ mio รจ tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perchรฉ questo tuo fratello era morto ed รจ tornato in vita, era perduto ed รจ stato ritrovato”ยป.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

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