La risposta a chi aspetta la consolazione di Israele รจ un bambino: un cucciolo di uomo รจ segno di speranza, sempre.
Il suo sguardo, la sua pelle, il suo profumoโฆ tutto del neonato ci riporta a quella sensazione di innocenza pura di cui sentiamo una profonda nostalgia. Perchรฉ in fondo anche noi siamo stati cosรฌ da piccoli. ร una condizione che abbiamo abitato, data a priori โ un dono โ anche se non abbiamo potuto verbalizzarla ma soltanto viverla come sensazione.
Nel vedere un bimbo, ci accorgiamo inaspettatamente che quel candore abita ancora dentro di noi. Non si รจ dileguato, รจ ancora lรฌ vitale, dentro il nostro cuore. E proviamo quello stupore che prende la forma di una speranza: come sarebbe bello poter abitare il mondo in quel modo!
Ma non รจ cosรฌ facile trasformare quella sensazione in vita vissuta. Troppe volte quella bontร spontanea รจ stata avvilita, umiliata, maltrattata. Ci provoca imbarazzo lasciarla intravvedere dal di fuori, perchรฉ abbiamo la sensazione di sembrare fragili, deboli, infantili. Sentiamo lโesigenza di difenderla, ma nel farlo la isoliamo, la releghiamo in un angolo buio della nostra interioritร e finiamo per dimenticarla.
Eppure, ci sono alcuni che invecchiano bene, semplicemente perchรฉ sanno vedere e riconoscere dentro di sรฉ quel dono gratuito. Vivono la loro vita lasciando emergere quella bontร per donarla agli altri, senza vergogna. Li riconosci perchรฉ nei loro occhi brilla quellโumanitร che permette a chi gli sta intorno di rispecchiarsi e ritrovarsi. ร cosรฌ che diventiamo consapevoli di essere scrigni preziosi che custodiscono la bellezza che siamo.
- Pubblicitร -
Flavio Emanuele Bottaro SJ
[…]
[box type=”info” align=”” class=”” width=””]Qui puoi continuare a leggere altri commenti al Vangelo del giorno.
Fonte: Get up and Walk – il vangelo quotidiano commentato secondo il metodo della spiritualitร ignaziana, disponibile anche tramite la loro newsletter quotidiana.[/box]
Lc 2, 22-40
Dal Vangelo secondoย Luca
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosรจ, Maria e Giuseppe portarono il bambino a Gerusalemme per presentarlo al Signore ย come รจ scritto nella legge del Signore: ยซOgni maschio primogenito sarร sacro al Signoreยป ย e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo era su di lui. Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recรฒ al tempio e, mentre i genitori vi portavano il bambino Gesรน per fare ciรฒ che la Legge prescriveva a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio, dicendo:
ยซOra puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo
vada in pace, secondo la tua parola,
perchรฉ i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli:
luce per rivelarti alle genti
e gloria del tuo popolo, Israeleยป.
Il padre e la madre di Gesรน si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: ยซEcco, egli รจ qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione ย e anche a te una spada trafiggerร l’anima ย, affinchรฉ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป.
C’era anche una profetessa, Anna, figlia di Fanuรจle, della tribรน di Aser. Era molto avanzata in etร , aveva vissuto con il marito sette anni dopo il suo matrimonio, era poi rimasta vedova e ora aveva ottantaquattro anni. Non si allontanava mai dal tempio, servendo Dio notte e giorno con digiuni e preghiere. Sopraggiunta in quel momento, si mise anche lei a lodare Dio e parlava del bambino a quanti aspettavano la redenzione di Gerusalemme.
Quando ebbero adempiuto ogni cosa secondo la legge del Signore, fecero ritorno in Galilea, alla loro cittร di Nร zaret. Il bambino cresceva e si fortificava, pieno di sapienza, e la grazia di Dio era su di lui.
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
