HomeVangelo del Giornofra Stefano M. Bordignon - Commento al Vangelo del 28 Marzo 2024

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 28 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 13,1-15

L’ultima cena: per l’ultima volta Gesù cena con i suoi discepoli, celebra con loro la cena della Pasqua ebraica, secondo la tradizione dell’antica religione ebraica, in memoria della liberazione del popolo d’Israele dalla schiavitù egiziana.

È un momento carico di tensione sia a causa della Passione che si avvicina e anche a causa del tradimento di Giuda che sta per compiersi. Ma nonostante tutto Gesù ci tiene a celebrare questa cena e dice perfino: Ho vivamente desiderato di mangiare questa Pasqua con voi, prima di soffrire.

Gesù ci tiene moltissimo, perché quello che sta per fare diventerà il sacramento dell’Eucarestia. Quella cena, compiuta duemila anni fa, è diventata la celebrazione dell’Eucarestia che viene celebrata ogni giorno, in ogni parte del mondo; ed è il punto di unione di tutta la comunità cristiana che si riunisce attorno ad un altare per incontrare Gesù che si dona a noi con il suo corpo e con il suo sangue, con la sua umanità e la sua divinità, con la sua materialità e la sua spiritualità.

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Gesù si dona per essere mangiato e bevuto, che sarebbe una cosa orribile se non ne comprendiamo il significato spirituale. Mangiare l’Eucarestia significa accogliere Gesù dentro di noi affinché diventi parte della nostra stessa vita.

Una accoglienza che richiede una partecipazione spirituale a ciò che stiamo facendo. Non dimentichiamoci che anche Giuda ha mangiato di quel pane prima di tradire Gesù. Quindi la comunione con Gesù non può avvenire solo mangiando l’ostia consacrata, serve anche una comunione di intenti, una sintonia spirituale, e allora si che veniamo trasformati dall’incontro con Lui.

Io credo che l’Eucarestia sia veramente un dono immenso che Gesù ha lasciato alla sua Chiesa, e non lo dico solo per fede, ma anche dal punto di vista pratico….

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