HomeVangelo del Giornofra Stefano M. Bordignon - Commento al Vangelo del 26 Gennaio 2024

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 26 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 10,1-9

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La messe è abbondante ma gli operai sono pochi. Gesù guarda all’umanità e cosa dice? Dice che c’è molto lavoro da fare ma ci sono poche persone che lavorano. E pensare che al giorno d’oggi ci sono molte persone che si lamentano perché non trovano lavoro, perché non sanno che fare.

A volte sono i giovani a lamentarsi, perché finite le scuole non riescono a inserirsi nel mondo del lavoro. A volte sono le persone anziane che si ritrovano a vivere da sole nelle loro case, e che avvertono come un senso di inutilità della loro vita, perché non trovano alcun modo per sentirsi utili.

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Ma nel mondo c’è molto da fare, il problema non è che non ci sia niente da fare, ma che non riusciamo a trovare il modo giusto per incanalare le nostre energie fisiche e spirituali verso qualcosa di buono. Il primo consiglio di Gesù è quello di pregare, che è una cosa che può essere fatta da qualsiasi persona, a qualsiasi età, indipendentemente dalla salute, e in qualsiasi luogo uno si trovi.

Ma per pregare ci vuole fede, infatti se uno non ha fede non crede nemmeno nella potenza della preghiera. Ma capite allora che il problema non è che non ci sia nulla da fare, ma che la fede è debole, questo è il primo problema. Innanzitutto, prega, e poi, se la salute te lo permette, mettiti in cammino, entra in dialogo con le persone, e comunica la pace, condividi i tuoi talenti, fai fruttificare i doni che Dio ti ha dato, non tenerli nascosti dentro di te.

E non preoccuparti della ricompensa, perché nel momento in cui tu riesci a comunicare un valore agli altri, sicuramente troverai qualcuno che riconoscerà quel valore, e in qualsiasi caso, se giunta sera, potrai dire a te stesso di aver fatto tutto quello che era nella tue capacità per quel giorno, il tuo cuore andrà a riposare in pace.

Coraggio, dunque, perché la messe è abbondante, ma gli operai sono pochi.

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