HomeVangelo del Giornofra Stefano M. Bordignon - Commento al Vangelo del 21 Aprile 2024

fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 21 Aprile 2024

Domenica 21 Aprile 2024
Commento al brano del Vangelo di: Gv 10, 11-18

Gesù ci dice di essere il nostro buon pastore, il pastore che ci protegge dagli assalti dei lupi. Ed è bellissima questa promessa, però poi ci scontriamo con la realtà e ci accorgiamo che le cose non vanno proprio così.

Per esempio, arriva la malattia e ci accorgiamo che la preghiera non ci fa guarire mentre una buona medicina è più efficace. Oppure arriva una qualche persona che ci minaccia e che se ne approfitta, e ci accorgiamo che se aspettiamo l’intervento di Dio le cose non cambiano e allora ci affidiamo ad un buon avvocato.

E magari alla fine arrivano anche delle guerre che minacciano la nostra nazione, e capiamo che se vogliamo sopravvivere è meglio intervenire con l’esercito piuttosto che attendere l’intervento di Dio. E allora cosa significa che Gesù è il buon pastore, se poi tutti i problemi dobbiamo risolverceli da soli senza di lui?

- Pubblicità -

Gesù ha rifiutato subito, fin dal principio, di diventare un pastore in senso politico, religioso, economico o militare. Satana lo aveva tentato e gli aveva chiesto di trasformare le pietre in pane, e di governare tutte le nazioni, ma lui ha rifiutato.

Gesù è il pastore della vita, non ci insegna a sopravvivere, ma a prenderci cura della nostra vita, non ci difende dai soldati nemici ma dalla tentazione della violenza, dalla menzogna, dall’egoismo e da tutto ciò che ci trasforma da uomini in bestie.

Noi, Gesù, ti seguiremo, non per cercare le cose di questo mondo, ma perché siamo in cammino verso i prati del paradiso.

Fonte

Articoli Correlati