fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 18 Aprile 2023

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In questo dialogo avvincente tra Gesù e Nicodemo, ad un certo punto c’è questa frase che sembra un po’ fuori luogo, difficile da comprendere, eppure molto importante: Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? È questa la sensazione che a volte provo anch’io nei confronti di questa società sempre più atea, che non si limita ad ignorare Dio, ma cerca perfino di eliminarne il ricordo, con leggi che favoriscono la diffusione della cultura del nulla, con investimenti imponenti per sostenere le correnti intellettuali del qualunquismo e del libertinaggio.

E questo mondo di increduli si rifiuta di credere dicendo che non ha senso credere in un Dio che non si vede. Ma come disse Gesù, anche io dico: Se vi ho parlato di cose della terra e non credete, come crederete se vi parlerò di cose del cielo? Se non avete l’onestà di riconoscere che questa cultura atea non sta creando giovani più felici, non sta creando relazioni umane migliori, non sta portando la pace, non sta portando la libertà dei popoli e nemmeno la libertà delle coscienze, ce non avere l’onestà di vedere quello che sta accadendo davanti ai vostri occhi, come potrete credere alle cose del cielo.

E poi ci vengono a parlare del rispetto della dignità dell’uomo ma l’umanità non ha mai sperimentato lo svuotamento della dignità umana che ha portato l’ateismo. Come potremo parlare delle realtà celesti a delle persone che hanno le fette di salame sugli occhi?

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Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano