“Puรฒ forse un cieco guidare un altro cieco? Non cadranno tutti e due in un fosso?”
Con queste parole, Gesรน ci mette in guardia dal rischio di voler correggere gli altri senza prima aver guardato dentro noi stessi. ร facile notare ciรฒ che non va negli altri: un tono di voce, un gesto, un’abitudine sbagliataโฆ ma molto piรน difficile รจ riconoscere i nostri limiti, i nostri errori, le nostre incoerenze.
Pensiamo a una situazione semplice: una mamma, stanca della giornata, sgrida il figlio perchรฉ passa troppo tempo sul cellulare. Gli dice: โNon puoi stare sempre incollato a quello schermo! Ti stai perdendo la vita reale.โ
Il figlio alza gli occhi e risponde, senza alzare la voce: โMa anche tu sei sempre al telefono o davanti al computerโฆโ
Un momento di silenzio. Quella risposta, forse impertinente, รจ anche un piccolo specchio. La mamma si rende conto che, pur avendo ragione nel richiamo, anche lei รจ caduta nella stessa trappola.
Gesรน non ci dice di non aiutare gli altri a migliorarsi, ma ci invita a farlo con umiltร e veritร , cominciando dal nostro cuore. Se vogliamo essere luce per gli altri, dobbiamo prima lasciare che la luce della Parola illumini noi.
Solo chi si lascia correggere da Dio puรฒ essere guida per gli altri.
Le parole di Gesรน sono un invito concreto a essere sinceri con noi stessi, a non cadere nellโipocrisia, e a camminare insieme verso la luce, guardandoci con misericordia.
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