fra Stefano M. Bordignon – Commento al Vangelo del 12 Novembre 2022

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Pregate sempre incessantemente, senza stancarvi. Ma vi siete mai chiesti se Gesù, che ci ha dato questo insegnamento, lo metteva in pratica? Certo che nel Vangelo troviamo molti passi in cui si dice che Gesù si ritirava in luoghi solitari a pregare, di solito lo faceva di mattina presto, prima del sorgere del sole.

Ma poi cosa faceva il resto della giornata? Gesù non era certo un monaco di clausura e nemmeno un eremita. La maggior parte del tempo la passava con i suoi discepoli, e poi insegnava alle folle, compiva miracoli, e spesso era invitato a pranzo e a cena fuori in compagnia di altre persone. Gesù non ha passato la sua vita in ginocchio a pregare, e nemmeno chiede a noi di fare la stessa cosa.

Con questo racconto Gesù ci vuole innanzitutto incoraggiare ad avere più fede in Dio Padre, di non accontentarci dire mezza preghierina e poi aspettare il miracolo. La preghiera deve esse più che un dire parole ma una profonda relazione spirituale con il Padre che è nei cieli, e il miracolo di questa preghiera è garantito; infatti, se riusciamo ad essere uomini e donne di preghiera noi stessi siamo un miracolo, noi stessi diventiamo persone che sono segni della presenza di Dio in questo mondo lacerato da odio e discordie.

Ecco la fede che Gesù desidera trovare sulla terra nel giorno del suo ritorno, non la fede di chi dice di essere cristiano, ma la fede di chi è incendiato dall’amore di Dio, la fede di cha trasformato tutta la sua vita in preghiera, perché ogni cosa che pensiamo e che facciamo, è come un canto di lode che sale a Dio.

Fonte: il canale YOUTUBE di fra Stefano