Famiglia, Sogno di Dio – Commento al Vangelo per bambini/ragazzi di domenica 7 Novembre 2021

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Gesù e la povera vedova

Siete mai andati a comprare qualcosa da soli? Allora ditemi: che cosa si può comprare con 50 centesimi? Immaginate di avere in tasca solo 50 centesimi, cosa potete comprare?

Un gelato? Un biglietto per il cinema? Un pacchetto di figurine? Delle caramelle?… Tutte queste cose costano più di 50 centesimi… in realtà non si può comprare molto con soli 50 centesimi soprattutto se uno ha fame.

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Non si potrà certamente comprare una bistecca e neppure una pizza, però… si può comprare del pane.

Un bel panino caldo e morbido che aiuta a tenere lontana la fame!

Allora, tenete bene a mente quello che ci siamo appena detti: se ho molta fame e ho solo 50 centesimi, posso sopravvivere comprando del pane. Siamo d’accordo?

Benissimo, ora andiamo a rivedere insieme il racconto dell’evangelista Marco.

Un giorno, Gesù e i suoi discepoli erano seduti nel tempio. Di fronte a loro c’èra un grande recipiente in cui la gente del popolo lasciava cadere le sue monete come offerta per l’elemosina. Solo monete, perché al tempo di Gesù le banconote non esistevano. Le monete più preziose erano d’oro, poi c’erano quelle d’argento, di rame o di ferro.

Mentre osservavano la scena, videro entrare una persona ricca che avvicinandosi al tesoro del tempio, tirò fuori tante monete dalla sua borsa e le lasciò cadere con un gesto ampio, dall’alto. Le monete, cadendo le une sulle altre, tintinnavano e attirarono l’attenzione delle persone vicine.

I discepoli, così come le altre persone presenti al tempio, furono impressionati nel vedere quante monete venivano gettate nel tesoro del tempio dai ricchi.

Gesù, sapeva bene che purtroppo non tutti quelli che gettavano le monete nel tesoro, lo facevano con il cuore puro, con la volontà di fare l’elemosina e aiutare gli altri. Molti lo facevano per essere notati, ammirati, per ricevere dei complimenti. Restò seduto ad osservare senza dire nulla.

Poi, arrivò una donna, una povera vedova, lo si capisce da come è vestita. Al tempo di Gesù, una donna che restava vedova, perdeva la protezione del marito e spesso si ritrovava a vivere in condizioni molto disagiate perché nessuno si curava di lei.

Questa donna aveva in tasca solo poche monetine, due spiccioli, che più o meno corrispondono ai nostri 50 centesimi. Avrebbe potuto comprarsi del pane e stare tranquilla per il pranzo e la cena di quella giornata, ma decise di portare anche lei la sua elemosina al tempio. Preferì digiunare, per quel giorno, e offrire il suo piccolo dono a chi ha meno di lei.

Lasciò cadere nel tesoro le sue monetine, che naturalmente non fecero rumore, e nessuno si accorse di quella piccolissima offerta. Nessuno tranne Gesù! Gesù si accorse del gesto della povera vedova e il suo cuore si riempì d’amore per lei!

Chiamò a sé gli apostoli, e disse loro: “In verità vi dico: questa vedova ha gettato nel tesoro più di tutti gli altri. Tutti infatti hanno gettato parte del loro superfluo. Lei invece, nella sua miseria, vi ha gettato tutto quello che aveva, tutto quanto aveva per vivere”

Dopo avere offerto le sue due monetine, la vedova si allontanò in silenzio. Di certo non si accorse che Gesù la stava ammirando, non poté ascoltare le parole che il Signore pronunciò per lei.

Consegnò la sua offerta senza mettersi in mostra, anzi, cercando proprio di non farsi notare, timorosa che qualcuno potesse deriderla per un’elemosina così piccola.

Un semplice gesto che dice di lei più di ogni discorso, che ci racconta della sua anima e del suo modo di vivere. Ha dato la sua unica ricchezza, ha messo in gioco sé stessa, ha donato ciò che le serviva per vivere, ha offerto la sua stessa vita, proprio come fece poi Gesù sulla croce. Ci ha amati, dando tutto sé stesso.

Se vi ricordate, anche la prima lettura ci ha parlato di una vedova. Una donna con un bambino che durante una carestia, accolse il profeta Elia e che usò l’ultimo pugno di farina e  le ultime gocce d’olio che le rimanevano per preparargli un pezzo di pane.

L’aver accolto quello straniero fece sì che “la farina della giara non venne meno e l’orcio dell’olio non diminuì”.

La generosità della vedova che accolse e sfamò uno sconosciuto e la sua fiducia nella provvidenza, fecero sì che il profeta Elia potesse compiere un miracolo: la farina e l’olio non finirono mai.

Le due vedove di cui ci parlano le letture di oggi hanno in comune due cose: sono generose, e soprattutto si fidano di Dio.

L’Impegno

Durante questa settimana allora, alleniamoci a cambiare il nostro sguardo e il nostro cuore. Troppo spesso quando guardiamo alle persone che ci circondano, magari anche ai nostri compagni di scuola, ci lasciamo impressionare dalle cose materiali, dalle scarpe che portano, dal loro zainetto, dalla macchina che guidano i loro genitori.

Gesù oggi ci ha insegnato che non dobbiamo mai fermarci all’apparenza e che dobbiamo guardare ognuno con gli occhi del cuore, proprio come Lui fa con noi. Che dobbiamo essere generosi con ciò che abbiamo e fidarci di Lui.

Non ci sta chiedendo di dare in elemosina tutto quello che abbiamo, gli ultimi 50 centesimi che ci permettono di mangiare… Ma sappiamo che ogni giorno ci sono piccoli gesti che ci pesano, che ci sembrano troppo faticosi. Allora prendiamo questa decisione: offriamo quelli! Impegniamoci a fare per bene i compiti, senza bisogno che i genitori ci chiamino mille volte, a lasciare in ordine la cameretta, a fare dei piccoli servizi in casa, a condividere i nostri giochi con gli amici.

Piccole cose, certo, proprio com’è piccola una moneta da 50 centesimi, gesti che non fanno rumore, ma che arrivano dritti al cuore di Gesù.

Buona domenica

Fonte: Famiglia, Sogno di Dio il blog di Paolo e Diane