Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 26 Dicembre 2021

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Ieri abbiamo salutato la nascita di Gesu’, oggi la liturgia ce lo fa ritrovare…già dodicenne.

L’episodio è quello noto del suo smarrimento.

I genitori, di rientro a Nazaret dopo essere stati a Gerusalemme per la Pasqua, se lo erano perso.

E dove lo ritrovano?

“ Nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava “.

Un bambino “ interrogava i maestri “ e tutti erano pieni di stupore per la sua intelligenza e per le risposte che dava.

Anche i suoi genitori restano “ stupiti “.

Stupore è la parola chiave di questo testo.

Puo’ significare “ smarrimento, incredulità “.

Era questo lo stupore dei genitori di Gesu’.

Puo’ significare “ meraviglia “.

Era questo lo “ stupore “ di coloro i quali lo sentivano parlare.

Lo stupore è la chiave che consente di vivere una vera vita di fede.

Se dinanzi alle Parole di Verità contenute nel Vangelo si resta “ stupiti “, affascinati per la loro freschezza, per la loro profondità, per la loro incisività, questo stupore condurrà al DESIDERIO di nutrirsi, quotidianamente, della Parola.

Questo desiderio, a sua volta, porterà all’ADESIONE TOTALE a Cristo nella propria vita.

Tutto nasce dallo stupore e dal saperlo trasformare da emozione transeunte in scelta permanente dettata dal desiderio di incontro.

Chiediamoci oggi: ci stupiamo dinanzi alle meraviglie che Dio compie nella nostra vita? Da questo stupore nasce il desiderio dell’incontro quotidiano con Lui? Da questo desiderio nasce una vita conforme alla sua Parola?

Verifichiamoci e, se ci accorgiamo che “ lo stupore non ci pervade “,  se ci accorgiamo, come Maria e Giuseppe, di “ non comprendere “, iniziamo a meditare la Parola, “ custodiamola nel nostro  cuore “e prenderemo atto che, a mano a mano, lo stupore nascerà.

Avremo cosi’ iniziato il percorso che porta alla felicità.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.