Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 20 Marzo 2020 – Mc 12, 28-34

“ Qual è il primo di tutti i comandamenti? “

Il Vangelo di oggi inizia con una domanda importantissima fatta da uno scriba a Gesu’, che ci da l’incredibile opportunità di conoscere, dalla voce di Cristo stesso, qual è il “ pilastro “, il “ primo dei comandamenti “.

“ ASCOLTA “.

L’indicazione che Gesu’ da a tutti noi è chiarissima: tutto nasce dall’ascolto.

Per “ ascoltare “, però, sono necessarie delle “ pre-condizioni “.

In primo luogo bisogna crearsi uno spazio, sia esso fisico o dell’animo, dove allontanarsi un po’ dal rumore di sottofondo che connota le nostre vite.

Spesso si legge nel Vangelo che Gesu’ invita gli apostoli “ in disparte “ ( “ Venite in disparte, in un luogo solitario, e riposatevi un po’ “. Mc, 6,31 ) o, prima di compiere dei miracoli, “ conduce fuori “ le persone dal posto ove si trovano ( “ Allora, preso il cieco per mano, lo condusse fuori dal villaggio “ “. Mc 8,23 ).

L’allontanamento favorisce la seconda “ pre-condizione “, il silenzio, fondamentale per poter “ ascoltare “ e non semplicemente “ sentire “.

E si, perché “ ascoltare “ è diverso da “ sentire “.

Il “ sentire “ è avvertire, percepire un suono, una parola, un rumore, senza però prestarvi alcuna attenzione.

“ Ascoltare “ è sentire nel profondo, far scendere, immersi nel silenzio, nelle nostro cuore, una Parola.

Ma quale Parola?

Ovviamente quella di Dio, che ci dirà tante cose, riassumibili in un imperativo: “ AMA “.

Chi devo amare?

Anche questo ci dice Gesu’: il tuo Signore e il tuo prossimo o, meglio ancora, il Signore nel tuo prossimo ( “ In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me “ Mt, 25, 40 ).

Amare, quindi, è il “ primo comandamento “, quello che ci consente di fare il salto da uomini “ religiosi “ a uomini “ di fede “, come ci indica lo scriba della parabola odierna, che, dopo aver ascoltato la risposta di Gesu’, esclama: “ amare Dio con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici “.

“ Olocausti e sacrifici “, parole che, tradotte all’attualità, significano “ riti religiosi “.

E allora, l’insegnamento che oggi ci da Gesu’ è grandissimo: per essere un uomo di fede devi AMARE; se ti limiti a seguire dei riti sei un uomo religioso e corri il rischio di essere molto lontano dalla fede pur credendoti ad essa vicino.

Concludo con una domanda birichina, che invito tutti a porsi nel corso della giornata: sono un uomo di fede o di religione?

Buona giornata a tutti.


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