Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 2 Maggio 2023

263

“ Fino a quando ci terrai nell’incertezza? Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente. Gesu’ rispose loro: Ve lo ho detto e non credete; le opere che io compio nel nome del Padre mio, queste danno testimonianza di me “.

La domanda dei giudei dimostra che non hanno capito nulla di Cristo o che non lo hanno mai ascoltato veramente.

Gesu’, infatti, candidamente, risponde di aver già detto loro di essere Cristo ma essi non gli hanno creduto, anche dinanzi alle opere che ha compiuto.

Prima di giudicare i giudei, chiediamoci se anche noi non facciamo lo stesso, se anche noi, in fondo in fondo, non dubitiamo di Lui ogni qual volta qualcosa non va come vorremmo e, immediatamente, non facciamo piu’ memoria delle tante testimonianze della sua presenza che ha già disseminato nella nostra vita.

Per aderire realmente a Cristo occorre “ far parte delle sue pecore “, le uniche che “ ascoltano la sua voce “ e che, quindi, “ lo seguono perché lo conoscono “.

E dove si ascolta la voce del Signore?

Nella Parola.

E’ li’ che Dio ci parla.

Se, quotidianamente, leggiamo la Sacra Scrittura e ci facciamo da essa provocare ed inondare, scopriremo la bellezza di essere “ pecore del suo gregge “ e saremo in grado di riconoscere, allorquando dovremo porre in essere delle scelte, tra le tante voci che ci ronzano in testa, qual è la sua, l’unica che ci consiglia per il meglio.

Riscopriamo la bellezza di essere “ pecore del gregge di Cristo “; è la strada che conduce ad avere in dono la Vita Eterna, che è il “ restare sempre nella mano di Dio “.

Buona giornata e buona riflessione a tutti.