โ Non vogliamo che costui venga a regnare su di noi โ.
Il versetto mi fa subito porre una domanda forte: e noi, vogliamo che costui, cioeโ Cristo, regni su di noi?
O anche noi, come i suoi concittadini, lo โ odiamo โ?
Eโ questo lโinterrogativo che dobbiamo porci.
Proviamo peroโ a vedere perchรฉ i โ concittadini โ di allora e, forse, โ tanti โ al tempo di oggi, lo odiano.
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La risposta sta nelle parole del terzo servo della parabola: โ Avevo paura di te, che sei un uomo severo โ.
Lโerrore sta nel percepire Cristo come un giudice inflessibile.
Per andare dโaccordo con Lui bisogna allora essere โ ubbidienti โ, rispettare tutte le norme rituali religiose, non esprimere mai la propria opinione per โ paura โ di contraddirlo.
Eโ meglio tenere โ nascosti โ i nostri talenti perchรฉ, facendoli fruttare, potremmo suscitare la sua rabbia.
Fedeltร equivale quindi ad obbedienza cieca, a non far nulla di testa nostra, a non rischiare niente.
Eโ ovvio che se questa รจ lโimmagine di Dio che ci siamo fatti…รจ meglio abbandonare subito il cristianesimo.
Questa parabola ci dimostra che il vero Cristo รจโฆ. esattamente lโopposto.
Fedeltร , come si legge nel testo, non รจ sinonimo di obbedienza cieca che paralizza, come pensa il terzo servo, ma di โ frutto โ.
Eโ fedele, quindi, per Gesuโ, chi fa fruttare i doni ricevuti.
E allora lโottica cambia completamente.
Si coglie il vero volto di Cristo, che non ci vuole fermi, non vuole che sotterriamo i nostri talenti, ma vuole che li facciamo โ fruttare โ, cioรจ li moltiplichiamo, li mettiamo a disposizione di tutti per la costruzione del Regno.
Non importa quindi, agli occhi di Gesuโ, se sbagliamo, se cadiamo.
Cioโ fa parte del percorso, fa parte del rischio, fa parte della vita.
La caduta รจ un esperienza fondamentale per comprendere come meglio mettere a disposizione il talento.
Non si verrร giudicati se si รจ caduti, se si sono fatti degli errori, ma se si รจ stati fermi, se non si รจ fatto neppure il tentativo di โ far fruttare โ le nostre peculiaritร .
Attenzione: far fruttare espone anche a dei rischi, porta verso โ Gerusalemme โ, cioรจ verso la morte, intesa anche figuratamente come incomprensioni, derisioni, allontanamenti da parte degli altri, ma รจ lโunico modo di vivere veramente una degna di questo nome.
Il nascondersi, il seppellire se stessi, รจ condurre unโesistenza da โ morti viventi โ.
Animo allora, mettiamo a disposizione cioโ che abbiamo.
La nostra prospettiva cambierร e diremo a โ Costui โ: โ vogliamo che regni su di noi โ.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.
A cura di Fabrizio Morello
Foto: mia.



