Fabrizio Morello – Commento al Vangelo del giorno, 17 Marzo 2022

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Una pagina fortissima, quella odierna, che, credo, possa essere letta in parallelo con il testo delle “ Beatitudini “ in quanto ne fornisce una spiegazione partendo da un “ caso concreto “.

Nella storia di oggi i protagonisti sono un “ ricco senza nome “, sazio, ed un povero di nome Lazzaro, affamato.

Ricchi e poveri, sazi ed affamati, come categoria generale di persone, sono inseriti nelle Beatitudini, ove, a loro riguardo, si legge: “ Beati voi, poveri, perché vostro è il Regno dei cieli “; “ Guai a voi ricchi, perché avete già ricevuto la vostra consolazione “; “ Beati voi, che ora avete fame, perché sarete saziati “; “ Guai a voi, che ora siete sazi, perché avrete fame “.

Ricchi e poveri, sazi e digiuni, sono “ opposti nel tempo “; chi è povero e digiuno, ora, su questa terra, sarà ricco e sazio dopo, nel Regno di Dio, chi è ricco e sazio adesso, sarà povero ed affamato dopo, quando andrà agli inferi.

Si comprende allora perché Gesu’ dice che beati sono i poveri ed i digiuni, perché il loro tempo di sofferenza è limitato a quello della vita terrena, mentre è preparata per loro la ricchezza e la sazietà per l’eternità.

I ricchi, i sazi, invece, godranno solo per i 60,70, 80 anni della loro vita terrena per poi dannarsi per l’eternità.

E’ questa la realtà e la storia di Lazzaro ce ne dà conferma.

Il “ ricco senza nome “, che indossava “ vestiti di porpora e lino finissimi “, si dava, ogni giorno, a  “ lauti banchetti “.

Il povero Lazzaro stava alla porta del ricco, “ coperto di piaghe, bramoso si sfamarsi con quello che cadeva dalla tavola del ricco “.

Povertà e ricchezza, fame e sazietà.

Arriva poi il confine, la morte.

Muore Lazzaro e viene portato dagli angeli “ accanto ad Abramo “.

Muore il ricco e viene sepolto, sprofonda negli inferi.

Il ricco invoca pietà, soffre terribilmente.

Abramo gli dà una risposta che oggi siamo chiamati a leggere piu’ volte e a meditare: “ Figlio, ricòrdati che, nella vita, tu hai ricevuto i tuoi beni, e Lazzaro i suoi mali; ma ora in questo modo lui è consolato, tu invece sei in mezzo ai tormenti. Per di più, tra noi e voi è stato fissato un grande abisso: coloro che di qui vogliono passare da voi, non possono, né di lì possono giungere fino a noi “.

Fratello, sorella, spero che sia tutto chiaro, non c’è nulla da aggiungere, c’è tutto per capire come utilizzare il tempo che hai su questa terra.

Se sei povero non temere, Dio è con te e, fedele alle sue promesse, ti donerà il suo Regno.

Se sei ricco, sazio, stai attento a non fare come il “ ricco del brano “.

Non è infatti la ricchezza che ti condanna ma è l’indifferenza, la bramosia di possesso, il non voler condividere nulla di quanto a te è superfluo con chi è povero, digiuno.

Apriamo gli occhi, questa pagina è una bomba, ci dice che abbiamo un tempo, quello della nostra avventura sulla terra, per convertirci a Cristo, per “ ascoltare Mosè ed i profeti “ ed agire come loro.

Non sappiamo quanto tempo abbiamo ancora da vivere qui e, pertanto, se “ assomigliamo “ al “ ricco senza nome “, non c’è un minuto da perdere: iniziamo ADESSO il nostro cammino di conversione.

Buna giornata e buona riflessione a tutti.


A cura di Fabrizio Morello

Foto: mia.