Quando si legge il passo delle beatitudini si rimane, allโinizio, sempre un poโ perplessi.
Penso sempre che reazione potrebbe avere un povero, un affamato, una persona che รจ nel dolore se le andassi vicino e le dicessi: tu sei beato.
Come minimo… mi manderebbe a quel paese.
E allora perchรจ Gesuโ dichiara beate, cioรจ felici, queste persone?
Lo si capisce analizzando i tempi verbali contenuti nel testo: cโรจ un presente e, subito dopo, un futuro.
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Oggi avete fame, domani sarete saziati, oggi piangete, domani riderete, oggi vi disprezzano domani sarร grande la vostra ricompensa nel cielo.
La stessa sequela dei tempi verbali รจ utilizzata nella seconda parte del brano.
Guai a voi che ora siete sazi perchรฉ avrete fame, guai a voi che ridete perchรฉ piangerete.
Si inizia pertanto a comprendere il perchรฉ Gesuโ parla in quel modo.
Sta indicando a tutti che cโรจ un prima ed un dopo, un prima costituito dal percorso terreno, in cui siamo tutti forestieri, pellegrini verso la meta, ed un dopo, la Vita Eterna, in cui saremo nella nostra vera casa.
E allora, in unโottica di giustizia, se nella nostra vita terrena scegliamo di farci poveri per Dio, abbiamo fame spirituale, veniamo condannati e disprezzati โ a causa del Figlio dellโuomo โ, siamo โ beati โ perchรฉ stiamo preparando la strada che ci condurrร nella nostra vera casa, ove saremo felici per lโEternitร .
Viceversa, se pensiamo solo ad arricchirci sulle spalle altrui, a saziarci dimenticandoci dei poveri, a ridere e scherzare mentre altri soffrono, stiamo ricevendo le โ consolazioni del mondo โ che nientโaltro sono che gli strumenti che conducono direttamente allโinferno.
Che la pagina di oggi sia quindi un grosso stimolo alla nostra riflessione.
Chiediamoci: a cosa aspiriamo?
Alle โ consolazioni del mondo โ o alla โ Vita Eterna โ?
Dalla risposta che daremo capiremo se siamo โ beati โ o meno.
Buona giornata e buona riflessione a tutti.