Fabio Quadrini – Commento al Vangelo di domenica 29 Novembre 2020

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In questa prima domenica dellโ€™anno liturgico (lasciamo il Vangelo secondo Matteo [anno A] e acquisiamo come guida il Vangelo secondo Marco [anno B]) ci accompagnano poche righe evangeliche (5 versetti).
Nondimeno, gli approfondimenti da proporre sarebbero numerosi.
Cerchiamo di suggerirne solo alcuni.

A โ€“ In primo luogo, il capitolo 13 secondo Marco precede lโ€™inizio del momento della Passione: il capitolo 14, infatti, narra dellโ€™Ultima Cena, della vicenda del Getsemani, dellโ€™arresto di Gesรน, del suo processo dinanzi al Sinedrio, per concludersi col rinnegamento di Pietro.
Ebbene, un lettore, o uditore, attento, noterร  come la pericope odierna (costituita esattamente dalle ultime cinque righe che chiudono il capitolo 13, righe quindi che si pongono quale anello di congiunzione proprio col capitolo 14) rechi in sรฉ numerose caratteristiche proprie del capitolo seguente: lโ€™esortazione a vegliare e a non essere addormentati, nonchรฉ il famoso canto del gallo, richiamano fortemente quanto avverrร  di lรฌ a poco (Getsemani e il noto rinnegamento di Pietro), ovvero quanto sarร  a breve raccontato nel capitolo 14.

B โ€“ Tuttavia non basta.
Lโ€™estratto di oggi, a ben scrutare, evoca non solo il momento del travaglio di Gesรน, ma allude profondamente anche al suo trionfo.
Difatti lโ€™indicazione del termine ยซmattino [proฤฉ]ยป (Mc 13, 35) รจ un forte rimando a quellโ€™altro mattino, che avrebbe testimoniato la Risurrezione di Gesรน (cf. Mc 16, 2: ยซDi buon mattino [proฤฉ], il primo giorno della settimana, vennero al sepolcro al levare del soleยป).
Ma non basta ancora.
Il verbo ยซvegliareยป (Mc 13, 34-35.37) in greco รจ gregorรฉo, che รจ esattamente diretta derivazione dal verbo egeรญro ovvero ยซrisorgereยป (cf. Mc 16, 6: ยซรˆ risorto [egรฉrthe], non รจ quiยป).

C โ€“ Interessante notare, inoltre, come nel centro della narrazione evangelica odierna si possa evidenziare il termine ยซportiereยป, ovvero ยซcolui che si occupa della portaยป.
Come non individuare nella ยซportaยป (che suscita enormi e svariati significati esegetici) proprio la Croce, che rappresenta decisamente il varco che, attraversato (ovvero subรฌto, ovvero, ancor meglio, accolto), introduce alla gloria della Salvezza. Da notare (cosรฌ come detto altre volte), come la trave orizzontale della croce fosse chiamata in gergo tecnico patibulum, che nel suon concetto originario intendeva quella trave di legno orizzontale con la quale si sbarrava (o, alzandola, si poteva aprire) una porta.

Ecco, allora, come in poche righe, che sembrano parlare di tuttโ€™altro, ritroviamo efficacemente descritta, in dissolvenza, lโ€™intera vicenda pasquale di Gesรน, ovvero troviamo alluso tutto quello che lโ€™evangelista racconterร  nei tre capitoli a venire (cap. 14 come sopra detto; cap. 15 la condanna a morte di Gesรน; cap. 16 la Risurrezione).

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Dato questo celere cappello generale, riteniamo interessanti, per un breve approfondimento, i due termini che abbiamo emarginato nel titolo, ovvero ยซvegliateยป e ยซportiereยป.

1 โ€“ Partiamo dal primo.
Molto interessante, e certamente non casuale, come nella pericope odierna il ยซvegliareยป sia espresso con due differenti verbi.
Il versetto di Mc 13, 33 (ยซFate attenzione, vegliate, perchรฉ non sapete quando รจ il momento ยป) usa il verbo agrupnรฉo, mentre nei versetti che abbiamo giร  sopra citato (Mc 13, 34-35.37: ยซ[34] รˆ come un uomo, che รจ partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compito, e ha ordinato al portiere di vegliare. [35] Vegliate dunque: voi non sapete quando il padrone di casa ritornerร , se alla sera o a mezzanotte o al canto del gallo o al mattino; [โ€ฆ] [37] Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!โ€ยป), la forma verbale adoperata รจ gregorรฉo (che tra lโ€™altro รจ lo stesso adoperato per la vicenda del Getsemani in Mc 14, 34.37-38: ยซ[34] Disse loro: โ€œLa mia anima รจ triste fino alla morte. Restate qui e vegliateโ€œ. [โ€ฆ] [37] Poi venne, li trovรฒ addormentati e disse a Pietro: โ€œSimone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? [38] Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito รจ pronto, ma la carne รจ deboleโ€ยป).
Circa gregorรฉo abbiamo giร  dato breve cenno sopra.
Con riguardo ad agrupnรฉo, invece, possiamo rilevare come esso sia composto dal tema agrรฉo (che indica un movimento da esortazione, un incitamento: ยซorsรน/via/muoversiยป) e dal nome รบpnos (ovvero ยซsonnoยป. Possiamo notare come lo stesso termine รบpnos possa richiamarci a sua volta una sua composizione tra upรณ, ovvero ยซsottoยป, e nรณos, ovvero ยซmenteยป. Il ยซsonnoยป, quindi, indica una condizione in cui ยซla mente soggiaceยป; una condizione in cui ยซla mente va spronata a non rimanere in soggiacenzaยป [agr-upnรฉo appunto]). Tecnicamente, quindi, agr-up-nรฉo potrebbe veicolare il concetto di ยซDare uno sprone per non soggiacere allโ€™indolenzaยป.
Come mai questa differenza di utilizzo (che, ribadiamo, non รจ per nulla casuale, poichรฉ รจ Parola di Dio)?
Ebbene, dare una risposta esaustiva non รจ possibile.
Ma รจ proprio questa la potenza delle Sacre Scritture.
Difatti, come una sorgente non smette mai di fluire, e quindi di dissetare chi a lei si accosta, cosรฌ la Parola di Dio non smette mai di evocare, sollecitare, stimolare, poichรฉ รจ sempre viva e nuova. E non concede mai ad una scrutatio di essere definitiva, poichรฉ in-definito (ยซsenza limitiยป) รจ il Signore.
Tuttavia, questo non deve impedirci di avvicinarci ad essa, ciascuno con le proprie virtรน e potenzialitร , e sempre rimanendo nellโ€™alveo del rispetto della Tradizione e dellโ€™univocitร  del messaggio dellโ€™intera Scrittura.
Detto ciรฒ, il diverso uso di agrupnรฉo e gregorรฉo puรฒ offrirci spunto per una interpretazione.
Notiamo bene.
Il ยซvegliateยป (agrupnรฉo) di Mc 13, 33 (ยซFate attenzione, vegliate, perchรฉ non sapete quando รจ il momentoยป) sembrerebbe una sollecitazione non specifica, bensรฌ generica.
E questo lo possiamo dedurre dal fatto che colui che viene preposto precisamente a ยซvegliareยป (gregorรฉo), ovvero colui al quale viene esplicitamente ยซordinato di vegliareยป รจ uno tra i servi, ovvero un servo speciale, particolare: il ยซportiereยป.
Si potrebbe cogliere un ammiccamento alla seguente lettura:
โ€œFate attenzione a come vegliate, alla qualitร  della vostra veglia. Non confidate solamente sulle sole vostre doti, ritenendo unicamente sufficienti le vostre attitudini e capacitร  (ยซรˆ come un uomo, che รจ partito dopo aver lasciato la propria casa e dato il potere ai suoi servi, a ciascuno il suo compitoยป โ€“ Mc 13, 34a), poichรฉ in tal caso il vostro รจ un mero tenersi attivi, un mero darsi da fare. รˆ un sopravvivere (agr-up-nรฉo). Siate desti, invece, cosรฌ come fa il portiere (ยซe ha ordinato al portiere di vegliareยป โ€“ Mc 13, 34a), guardate a lui, poichรฉ il suo vegliare รจ vivere. รˆ risurrezione (gregorรฉo)โ€.
Che il nostro โ€œpadrone di casaโ€ non sia quindi โ€œioโ€ (non confidiamo nel dedicarci alle sole, e insoddisfacenti, mansioni del mondo), bensรฌ sia โ€œDioโ€ (Egli che rende pieno il frutto della nostra fatica). -Andiamo al Getsemani, e riprendiamo i versetti del capitolo 14 sopra menzionati, in cui viene usato solo gregorรฉo: ยซ[34] Disse loro: โ€œLa mia anima รจ triste fino alla morte. Restate qui e vegliateโ€œ. [โ€ฆ] [37] Poi venne, li trovรฒ addormentati e disse a Pietro: โ€œSimone, dormi? Non sei riuscito a vegliare una sola ora? [38] Vegliate e pregate per non entrare in tentazione. Lo spirito รจ pronto, ma la carne รจ deboleโ€ยป. Ebbene, Gesรน chiede di vegliare (gregorรฉo), ma la veglia degli apostoli si concreta esattamente (guarda caso) in un sonno. La veglia che poggia sullโ€™ โ€œioโ€ (apostoli), infatti, si riduce ad un: ยซallontana da me questo calice!ยป. La veglia da imitare, invece, ovvero il vegliare che poggia su โ€œDioโ€ (Gesรน), รจ veglia piena: ยซallontana da me questo calice! Perรฒ non ciรฒ che voglio io, ma ciรฒ che vuoi tuยป (Mc 14, 36). Essere presenti (ma addormentati), non รจ vegliare. Adoperarsi per il super-fluo (ยซciรฒ che sta in superficieยป), per lโ€™apparenza, non รจ vegliare. Reputare che possa bastare la forma (senza la sostanza) a vincere il โ€œcaliceโ€, non รจ โ€œvegliareโ€; รจ via di sopravvivenza (un tirare a campare), non di Vita Eterna (Risurrezione)

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2 โ€“ Ma chi รจ questo ยซportiereยป? Chi รจ questo servo dei servi al quale dobbiamo guardare?

Lo abbiamo chiaramente lasciato intendere: รจ Gesรน.
Tuttavia proviamo a sviscerarne qualche ulteriore deduzione.
Il termine greco usato per ยซportiereยป รจ thurorรณs.
Tecnicamente questo sostantivo รจ composto da thรบra (ยซportaยป) e oลฉros (ยซguardianoยป).
Molto curioso, tuttavia, come oลฉros, in unโ€™atra sua derivazione, significhi come segue: ยซvento favorevoleยป, o ancor piรน forte ยซmomento propizioยป. -Tale curiositร  diviene perรฒ motivo di interesse, per il fatto che nella pericope odierna, precisamente in Mc 13, 33, si parli proprio di ยซmomentoยป [ยซFate attenzione, vegliate, perchรฉ non sapete quando รจ il momentoยป]; e il termine usato รจ precisamente kairรณs, che andrebbe correttamente tradotto, per esprimere il suo pieno senso, non solo con ยซmomentoยป, bensรฌ proprio con ยซmomento propizioยป
Ebbene, ecco che diventa molto rilevante, a seguito di questa seconda accezione di oลฉros, dare un altro taglio a questo ยซportiereยป, il quale non รจ solo
ยซcolui posto a guardia della portaยป,
ma รจ pure velatamente
ยซColui che รจ la porta del momento propizio (Risurrezione)ยป (cf. Mc 1, 15: ยซ[Gesรน] diceva: โ€œIl tempo [kairรณs] รจ compiuto e il regno di Dio รจ vicinoยป), -Solo attraverso di Lui cโ€™รจ la Salvezza e la Vita Eterna
ed anche
ยซColui che รจ il momento propizio della porta (Croce)ยป (cf. Mc 14, 11: ยซEd egli [Giuda] cercava come consegnarlo al momento opportuno [eukaรญros]ยป). -Solo Lui รจ letizia e senso ad ogni sofferenza

Ecco, allora, come lโ€™inizio di questo avvento ci inviti profondamente a mirare fin da ora al mistero pasquale e ci solleciti a considerare lโ€™insondabile evento dellโ€™Incarnazione sempre alla luce della Passione Morte e Risurrezione del Signore Gesรน Cristo: la cui mangiatoia era giร  evocazione del sepolcro; la cui nascita era giร  celebrazione della Risurrezione.

Fonte

Per gentile concessione di Fabio Quadrini che cura, insieme a sua moglie, anche la rubrica ALLA SCOPERTA DELLA SINDONE: https://unaminoranzacreativa.wordpress.com/category/sindone/


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