HomeVangelo della Domenicadon Vincenzo Leonardo Manuli - Commento al Vangelo del 17 Dicembre 2023

don Vincenzo Leonardo Manuli – Commento al Vangelo del 17 Dicembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 1,6-8.19-28

Il mondo è al buio, perché la luce è rifiutata, e questa luce è Gesù. Il mondo è al buio perché non conosce Gesù, non illudiamoci che duemila anni di cristianesimo, tra progressi teologici e scientifici, tecnologici e culturali abbiano prodotto una matura conoscenza di Gesù Cristo. 

Il mondo è al buio, altre luci seducono, effimere, illusorie, tutto si è raffreddato, e la luce vera non è riconosciuta, accolta, cercata, desiderata. Abbiamo ancora bisogno di ri-ascoltare il vangelo, di ri-vivere l’Avvento, di ri- comprendere che a Natale la bella notizia sconvolgente è Gesù, il Liberatore, il Veniente.

Il mondo è al buio, e non ha più paura del buio. Si corre, si preparano le feste, si esercitano nelle danze e nei brindisi, si sta concludendo un altro anno, ma questa corsa dove porterà? Guerre, profitti, competizione per scavalcare gli altri, i furbi che la fanno franca, i più deboli e i più poveri senza voce, la politica rissosa e inconcludente, chi sfrutta i migranti, la ricerca di stare sotto i riflettori: c’è tanto buio attorno a noi.

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Il mondo non conosce Gesù, è al buio. Un testimone richiama e prepara il suo avvento. Chi è? Egli non concentra su di sé e non attrae l’attenzione.L’ultimo dei profeti, è chiamato a farsi piccolo, una canna sbattuta dal vento, una canna pensante, una fiammella destinata a scomparire. Cosa fa? Che bella Dio-incidenza! La liturgia colloca nascita di questo testimone, Giovanni il Battista il 24 giugno, nel solstizio d’estate, il giorno in cui la quantità di luce diminuisce, mentre, il 25 dicembre, si colloca la nascita di Gesù, dopo il solstizio d’invernoquando la quantità di luce tende ad aumentare. Egli deve diminuire e lui deve crescere, ecco il rapporto tra il testimone e l’Atteso.

Non è proprio tutto buio il mondo, c’è un fiore che spunta, una mamma che allatta il bambino, un operaio che sistema un mattone, due uomini che fanno la pace e si restituiscono giustizia, il medico che cura le piaghe dell’ammalato, sono testimoni invisibili nel chiasso della violenza e dell’esaltazione del male. 

Il lupo conviverà pacificamente con l’agnello?

Cosa deve fare un testimone? Deve esporsi, prendere posizione,  essere voce, anche inascoltata, derisa, rifiutata. Deve indicare la luce, anche se gli orecchi sono abituati a sentire Ecco l’Agnello di Dio che toglie i peccati del mondo. Chi è questa luce? Viene per illuminare ogni uomo questa luce. Tra il testimone e l’Atteso c’è un legame, continuità e discontinuità, differenza e distanza. Giovanni è solo il testimone. Cosa indica? Dio parla attraverso questo testimone, tuttavia c’è il rischio di non lasciarsi interpellare. Egli indica l’Atteso, ma non scalfisce l’ostinazione di chi non si lascia scomodare, a rivedere attese e idee, perché si è fatto sempre così.

Il vangelo di questa domenica affida un mandato da testimone, la stessa profezia, di indicare, nei nostri deserti esistenziali di essere voce. E quando dovessero dirti: “Chi credi essere? Rispondi: Voce”. Nulla. Nient’altro. Scrive Ermes Ronchi, Davanti al sole come davanti a Dio, non c’è nulla di meglio che essere nulla, aria, pura trasparenza. Siamo fatti per la luce e non per il buio, Dio c’è, e quando Ti insegneranno a non splendere, Tu splendi, invece (Pier Paolo Pasolini).

Buon Avvento.

Per gentile concessione di don Vincenzo Leonardo Manuli
Link all’articolo del suo blog

Don Vincenzo è nato il 7 giugno 1973 a Taurianova. Dopo la laurea in Economia Bancaria Finanziaria ed Assicurativa nell’Università Statale di Messina conseguita nel 1999, ha frequentato il Collegio Capranica a Roma dal 2001 al 2006. Ha studiato filosofia e teologia presso la Pontificia Università Gregoriana di Roma dal 2001 al 2006 retta dai padri gesuiti della Compagnia di Gesù. []

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