SETTANTA VOLTE SETTE
โ๏ธย Commento al brano del Vangelo di:ย ย โย Mt 18, 21-35
Questa parabola, ogni volta che la leggo e cerco di meditarla, mi sorprende e mi affascina.
Tutto inizia con una domanda di Pietro che vuole una regola precisa sul perdono. In quel tempo le leggi rabbiniche suggerivano che il perdono fraterno doveva essere concesso per un massimo di tre volte, quindi la proposta di Pietro รจ di alto livello: piรบ del doppio di quanto normalmente si suggeriva.
Ma Gesรน, come sempre, cambia la prospettiva.
Non sette, ma settanta volte sette.
Cioรจ sempre.
Non si tratta di dare un ritocco, o essere piรบ buoni o piรบ generosi, ma di cambiare completamente la mentalitร : il maestro ci chiama alla radicalitร .
Radicale, come il perdono di Dio.
Questo รจ il centro: dobbiamo perdonare sempre perchรฉ Dio ci perdona sempre. Il perdono di Dio รจ motivo e modello dello stile di fraternitร che deve regnare nella comunitร cristiana.
La parabola di Gesรน รจ chiara: il servo รจ condannato perchรฉ tiene il perdono per sรฉ e non si lascia trasformare dall’amore ricevuto gratuitamente. Il testo della parabola sottolinea fortemente la sproporzione tra i due debiti.
Proviamo a fare due conti.
- Pubblicitร -
Il primo servo si trova a dover trattare su una cifra pari a diecimila talenti. L’ammontare del debito รจ volutamente esagerato: il valore di un talento variava tra ventisei e trentasei chilogrammi d’oro, cioรจ la paga di un operaio per seimila giornate di lavoro, pari a diciassette anni di retribuzione. Quindi diecimila talenti equivalgono a centosessantaquattromilatrecentottantaquattro (164384) anni di lavoro! Questa รจ la somma che il re condona al suo servo, andando ben oltre la richiesta di dilazione del pagamento del debito che gli era stata fatta.
Il contrasto che Matteo sottolinea รจ in riferimento alla somma che il secondo servo deve al primo: cento denari, piรน o meno tre mesi di lavoro. Niente a confronto del condono precedente, eppure il primo servo non vuole sentir ragioni e fa rinchiudere in prigione il suo collega.
Questo รจ il centro della parabola: il condono esagerato del re sembra non aver introdotto nessuna novitร nella vita del servo.
Tradotto: quante volte il Padre ha perdonato i tuoi errori, le tue cadute, le tue idiozie e tu non puoi perdonare tuo fratello?
Come sarebbero diverse le nostre comunitร se invece di lasciarci imbruttire dal pettegolezzo, dall’invidia, dal rancore e dal risentimento provassimo a sperimentare la bellezza della correzione fraterna e del perdono…
Un abbraccio,
don Roberto
Don Roberto (prete missionario della Diocesi di Como) – Sito Web Fonte: il canale Telegram “Sulla Tua Parola“.
Leggi altri commenti al Vangelo del giorno