don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 28 Maggio 2023

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DOMENICA DI PENTECOSTE (ANNO A) โ€“ Lectio divina

โœ๏ธย Commento al brano del Vangelo dellaย Messa del giorno:ย โœย Gv 20,19-23

Dagli Atti degli Apostoliย (At 2,1-11)

Tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare.

Mentre stava compiendosi il giorno della Pentecoste, si trovavano tutti insieme nello stesso luogo. Venne allโ€™improvviso dal cielo un fragore, quasi un vento che si abbatte impetuoso, e riempรฌ tutta la casa dove stavano. Apparvero loro lingue come di fuoco, che si dividevano, e si posarono su ciascuno di loro, e tutti furono colmati di Spirito Santo e cominciarono a parlare in altre lingue, nel modo in cui lo Spirito dava loro il potere di esprimersi.

Abitavano allora a Gerusalemme Giudei osservanti, di ogni nazione che รจ sotto il cielo. A quel rumore, la folla si radunรฒ e rimase turbata, perchรฉ ciascuno li udiva parlare nella propria lingua. Erano stupiti e, fuori di sรฉ per la meraviglia, dicevano: ยซTutti costoro che parlano non sono forse Galilei? E come mai ciascuno di noi sente parlare nella propria lingua nativa? Siamo Parti, Medi, Elamรฌti; abitanti della Mesopotร mia, della Giudea e della Cappadรฒcia, del Ponto e dellโ€™Asia, della Frรฌgia e della Panfรฌlia, dellโ€™Egitto e delle parti della Libia vicino a Cirรจne, Romani qui residenti, Giudei e prosรจliti, Cretesi e Arabi, e li udiamo parlare nelle nostre lingue delle grandi opere di Dioยป.

Lo Spirito consacra i predicatori del Vangelo

Luca negli Atti degli Apostoli descrive lโ€™evento che accadde nel cenacolo dove i discepoli di Gesรน erano tutti riuniti insieme per la festa ebraica di Pentecoste, cinquanta giorni dopo la Pasqua. Gesรน aveva detto ai suoi di rimanere a Gerusalemme e attendere lโ€™adempimento della promessa del Padre: il battesimo nello Spirito Santo. Lโ€™evangelista narra il battesimo nellโ€™acqua del Giordano descrivendolo come una esperienza mistica nella quale Gesรน vede aprirsi i cieli, scendere verso di lui lo Spirito Santo in forma corporea di colomba e ascolta la voce del Padre che gli dice: ยซTu sei il Figlio mio, lโ€™amato: in te ho posto il mio compiacimentoยป (Lc 3,22). Subito dopo la genealogia, che risale da Gesรน fino ad Adamo-figlio di Dio (Lc 3, 23-38), dimostra che il Nazareno appartiene alla famiglia umana, ma รจ anche il Figlio di Dio perchรฉ รจ il Messia promesso dai profeti. Infatti, nella sinagoga di Nazareth proclama il passo del profeta Isaia 61: ยซLo Spirito del Signore รจ sopra di me, per questo mi ha consacrato con lโ€™unzione e mi ha mandato a evangelizzare i poveriโ€ฆยป (Lc 4, 18). Il battesimo nel fiume Giordano รจ stato per Gesรน lโ€™evento inaugurale della sua missione, che egli annuncia con le parole del profeta Isaia, ma anche il segno profetico che trova il suo compimento sulla croce, lรฌ dove, deponendo la vita nelle mani del Padre, prega per il perdono dei peccatori.

Cโ€™รจ un legame strettissimo che unisce il dono dello Spirito Santo, la missione di evangelizzare e la riconciliazione attraverso il perdono dei peccati. Poco prima di ascendere al cielo Gesรน affida ai suoi discepoli, che saranno ยซrivestiti di potenza dallโ€™altoยป (Lc 24, 49), la missione di predicare ยซla conversione e il perdono dei peccatiยป (Lc 24, 47).

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo ai Corรฌnziย (1Cor 12,3-7.12-13)

Noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo.

Fratelli, nessuno puรฒ dire: ยซGesรน รจ Signore!ยป, se non sotto lโ€™azione dello Spirito Santo.

Vi sono diversi carismi, ma uno solo รจ lo Spirito; vi sono diversi ministeri, ma uno solo รจ il Signore; vi sono diverse attivitร , ma uno solo รจ Dio, che opera tutto in tutti. A ciascuno รจ data una manifestazione particolare dello Spirito per il bene comune.

Come infatti il corpo รจ uno solo e ha molte membra, e tutte le membra del corpo, pur essendo molte, sono un corpo solo, cosรฌ anche il Cristo. Infatti noi tutti siamo stati battezzati mediante un solo Spirito in un solo corpo, Giudei o Greci, schiavi o liberi; e tutti siamo stati dissetati da un solo Spirito.

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Lo Spirito Santo vivifica la Chiesa, corpo di Cristo

Nel prodigio di Pentecoste Dio fa nascere la Chiesa, le dร  il nome e la presenta al mondo. La Chiesa, famiglia dei figli di Dio, รจ comunione. Non รจ una macchina fredda fatta di tanti ingranaggi interni che funzionano in maniera autonoma. La Chiesa si manifesta al mondo come una famiglia viva perchรฉ, animata dallo Spirito Santo, vive dentro di sรฉ la gioia del dono reciproco. La Chiesa รจ un organismo vivo, รจ il Corpo di Cristo, non unโ€™organizzazione o una struttura o, peggio ancora, una macchina da guerra. In questo corpo ogni membro ha certamente la sua funzione che ne connota anche lโ€™identitร , ma esso vive se agisce a vantaggio di tutto il corpo, non per sรฉ stesso.

โœ Dal Vangelo secondo Giovanniย (Gv 20,19-23)

Come il Padre ha mandato me anch’io mando voi.

La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: ยซPace a voi!ยป. Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signore.

Gesรน disse loro di nuovo: ยซPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiยป. Detto questo, soffiรฒ e disse loro: ยซRicevete lo Spirito Santo. A coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป.

Contesto

Il capitolo 20 si presenta come un dittico. Entrambi i pannelli narrativi sono composti da due scene ciascuno. Nei due racconti iniziali (20, 1-10. 11-18) la protagonista รจ Maria Maddalena, prima testimone e apostola del Risorto, mentre nelle altre due scene (20, 19-23.24-29) Gesรน si manifesta ai discepoli. La trama narrativa del capitolo, che copre tutto lโ€™arco temporale del ยซprimo giorno della settimanaยป, va dalla scoperta della tomba vuota, dove avviene il primo incontro del Risorto con Maria Maddalena, alla casa nella quale Gesรน si rende presente in mezzo ai discepoli, e in particolare a Tommaso. La prima parte del dittico si svolge ยซil primo giorno della settimanaโ€ฆ di mattino, quando era ancora buioยป (v.1), mentre la seconda inizia ยซla sera di quel giorno, il primo della settimanaยป (v.19).

Il secondo pannello narrativo รจ composto di due scene, introdotte entrambe nello stesso modo: lโ€™incontro con il Risorto avviene il primo giorno della settimana quando i discepoli sono riuniti in una casa dalle porte chiuse. Gesรน non bussa chiedendo di entrare ma egli sta in mezzo rivolgendo ai residenti il saluto: ยซPace a voiยป (vv 19.26).

Il primo pannello narrativo della seconda parte del dittico presenta questa struttura:

A โ€“ vv. 19 โ€“ 20 – Gesรน si manifesta ai discepoli quale re di pace

v. 19 โ€“ ยซPace a Voiยป: La venuta di Gesรน e il dono della pace ai discepoli

v. 20a โ€“ Gesรน mostra i segni della gloria

v. 20b โ€“ La gioia dei discepoli

B – vv. 21 โ€“23 – Gesรน costituisce i missionari della pace

v.21 โ€“ ยซPace a voi ยป: La missione di Gesรน e quella dei discepoli

v.22 โ€“ Il dono dello Spirito Santo che consacra

v.23 โ€“ La missione dei discepoli di portare al mondo la gioia del perdono

v.19 – ยซ La sera di quel giorno, il primo della settimana, mentre erano chiuse le porte del luogo dove si trovavano i discepoli per timore dei Giudei, venne Gesรน, stette in mezzo e disse loro: โ€œPace a voi!โ€ยป.

Nellโ€™introduzione lโ€™accento รจ posto sul luogo dove si trovavano i discepoli: la casa dalle porte chiuse. Lรฌ Maria Maddalena aveva raggiunto Simon Pietro e lโ€™altro discepolo, quello che Gesรน amava, annunciando il โ€œrapimentoโ€ del Signore dal sepolcro. Per tre volte si ripete: ยซdove lโ€™hanno postoยป (vv. 2.13.15). Maria Maddalena e i discepoli che verificano lโ€™assenza del corpo di Gesรน non sanno dove sia stato posto. La questione รจ ยซdove sia (il corpo di) Gesรน. Maria Maddalena se lo ritrova difronte ma non lo riconosce confondendolo con il custode del giardino. Solo quando si sente chiamare per nome ella, voltandosi, realizza che รจ il Signore. La Maddalena non si rassegnava al fatto che il Signore era stato portato via, perciรฒ, lo cerca per andarlo a recuperare. Quando finalmente lo riconosce presente e vivo, Gesรน le dice di non toccarlo (trattenerlo con sรฉ) perchรฉ il suo cammino รจ diretto verso Dio Padre, e non solo il suo ma anche quello dei discepoli. Da qui la missione di evangelizzare coloro che Gesรน definisce ยซi miei fratelliยป. Essi erano in quella casa dove Simon Pietro e lโ€™altro discepolo, dopo essere corsi al sepolcro, erano ritornati raccontando quanto avevano constatato: il Signore รจ ยซstato portato via dal sepolcroยป, ma non giungono a credere che sia risorto dai morti perchรฉ ancora non avevano compreso la Scrittura. La testimonianza di Maria Maddalena, che torna una seconda volta dai discepoli per annunciare di aver visto il Signore e il messaggio da lui affidato per loro, da una parte chiarisce il fatto che il Signore non รจ stato portato via dal sepolcro ma che รจ stato risuscitato dai morti, e dallโ€™altro che egli non โ€œabitaโ€ in un luogo ma รจ colui che sale verso Dio Padre. Lโ€™ascensione verso Dio richiama il rito della intronizzazione del re. Se il Signore รจ risorto, dovโ€™รจ? Gesรน non ha fornito altre informazioni se non quella della destinazione del suo cammino. Essi, evidentemente, non ricordano le parole di Gesรน nel discorso dโ€™addio nel quale aveva detto a piรน riprese che stava per andare al Padre ma aveva anche assicurato che sarebbe tornato e lo avrebbero rivisto. Le parole di Gesรน vanno ricordate per comprendere che gli eventi rivelano il compimento del progetto di Dio. Esso non riguarda solo Gesรน, ma mediante lui, tutti coloro che gli credono. La fede, quale conoscenza di Gesรน e della storia, รจ opera dello Spirito Santo che i discepoli non hanno ancora ricevuto.

Cโ€™รจ una tensione tra il sepolcro aperto e la casa dove si trovano i discepoli che invece รจ chiusa. Lโ€™incontro con la Maddalena avviene fuori dal sepolcro che non รจ piรน lโ€™ultima dimora di Gesรน ma il punto di partenza del cammino di vita nuova di cui aveva parlato nel discorso di congedo. La testimonianza di Maria Maddalena conferma la veridicitร  delle parole di Gesรน che aveva anticipato il fatto che i discepoli sarebbero stati nella tristezza, ma anche che essa si sarebbe trasformata in gioia. Quella dei discepoli, perรฒ, non รจ tristezza ma รจ la paura nei confronti dei Giudei. Essi, come aveva anticipato Gesรน, li odieranno come hanno odiato lui fino ad ucciderlo. I discepoli sono terrorizzati dallโ€™idea di poter subire la stessa sorte di Gesรน. I Giudei sono capaci di tutto. Il timore, dunque, nasce dal fermarsi alla constatazione dei fatti e concentrarsi su di essi senza lo sguardo di fede illuminato dalle parole di Gesรน. In altre parole, il sapere che Gesรน รจ risorto non basta per credere e lasciarsi liberare dai vincoli della paura che blocca. Il timore suggerisce di rimanere chiusi in casa piuttosto che uscire a cercare Gesรน, come aveva fatto Maria Maddalena. I discepoli vivono lโ€™attesa carica di tensione cercando nello stare insieme sostegno e conforto.

Il Risorto, che aveva rivelato a Maria Maddalena che stava salendo a Dio, รจ lo stesso Gesรน che invece viene verso lโ€™assemblea dei discepoli fermandosi in mezzo a loro e salutandoli con la benedizione: ยซPace a voiยป. Il discorso di congedo si conclude cosรฌ: ยซVi ho detto queste cose mentre sono ancora presso di voi โ€ฆ perchรฉ abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondoยป (Gv 14, 25.16,33). Il saluto di Gesรน suona per i discepoli non come un augurio, ma come unโ€™affermazione che li rassicura nel loro turbamento. รˆ come se dicesse: ยซCoraggio, non abbiate paura, sono ioยป come quando si fece riconoscere mentre si avvicinava alla barca camminando sulle acque (Gv 6,20). Il dono della pace รจ la virtรน della fede grazie alla quale lo sguardo non si fissa innanzitutto sui problemi che causano turbamento ma su Cristo che con la sua vita dona la vita eterna. Gesรน รจ la pace perchรฉ ha ยซvinto il mondoยป che pure dร  la pace, con la sua idea di ordine. Esso, infatti, รจ sinonimo di staticitร  propria della morte. Il mondo vuole che le persone siano come statuine da manovrare. La pace del mondo รจ un ordine imposto, mentre quella che dร  Gesรน, รจ un dono che attiva un processo oblativo.

v.20 – ยซ Detto questo, mostrรฒ loro le mani e il fianco. E i discepoli gioirono al vedere il Signoreยป.

Gesรน mostra ai discepoli le mani e il fianco. Sono le parti del corpo segnate dai chiodi e dalla lancia. Il mondo per imporre la sua pace mostra i segni del suo potere distruttivo. I discepoli hanno ancora negli occhi le scene di violenza subite da Gesรน e ne sono terrorizzati. La visione delle mani e del fianco del Crocifisso mira a consolarli dimostrando che veramente egli ha vinto il mondo con la forza dellโ€™amore di cui le ferite del corpo sono la testimonianza piรน credibile. Il Risorto evangelizza i suoi discepoli, dopo averlo fatto operando i segni, mostrando nel suo corpo ferito il segno della gloria di Dio. Essi, che vedendo i segni da lui operati avevano iniziato a credere, ora credono che Gesรน รฉ il Signore perchรฉ lo contemplano con i loro occhi, illuminati dalla luce della fede.

v. 21 – ยซGesรน disse loro di nuovo: โ€œPace a voi! Come il Padre ha mandato me, anche io mando voiโ€ยป.

Per la seconda volta Gesรน rivolge il saluto ยซPace a voiยป. Il saluto รจ lโ€™atto preliminare di ogni dialogo. Gesรน viene nel mondo non per distruggerlo, ma per amarlo e convertirlo. Cosรฌ il Risorto viene ancora dai suoi discepoli, che sono nel mondo anche se non sono del mondo. Gesรน ha ricevuto la missione di convertire il mondo rendendolo partecipe della intimitร  filiale con Dio, la stessa che caratterizza la sua relazione col Padre. La pace che dร  il mondo รจ una forma di possesso e controllo sullโ€™altro originato dallโ€™amore narcisistico a sรฉ stesso. La pace che offre Gesรน innesca un meccanismo di apertura verso lโ€™altro che connota lโ€™amore accogliente e oblativo. Lโ€™amore di Dio รจ missionario perchรฉ non si chiude in sรฉ stesso in un sacro isolamento, ma si apre allโ€™altro per donarsi. Se, dunque, lโ€™amore di Dio รจ nei discepoli, anchโ€™essi sono inviati nel mondo con la stessa finalitร  per cui Gesรน รจ venuto. Anchโ€™essi sono chiamati ad essere in pace con Dio e riconciliare il mondo con lui. I discepoli di Cristo sono resi partecipi della sua missione, non di imporre un ordine mondiale, ispirandosi alla logica del mondo, ma di porgere al mondo il perdono di Dio. Lo spirito mondano induce alla ricerca della comoditร , del quietismo, delle forme con cui conservare il potere. Lo Spirito di Dio, invece, spinge ad uscire da sรฉ stessi e dallโ€™autoreferenzialitร  per andare verso Dio e il fretelli.

v.22 – ยซDetto questo, soffiรฒ e disse loro: Ricevete lo Spirito Santo.

Il verbo soffiare evoca lโ€™azione creatrice di Dio nel racconto della Genesi grazie alla quale il ยซterrestreยป diviene ยซessere viventeยป. Il soffio del Risorto, come quello del Crocifisso, รจ vitale perchรฉ opera una nuova creazione. Il dono dello Spirito, che ha risuscitato Gesรน dai morti e lo ha fatto uscire dal sepolcro per salire al Padre, รจ donato ai discepoli come principio di vita nuova, perdonata, libera dai condizionamenti del peccato per essere un dono di amore offerto a tutti. I discepoli, come Adamo nel giardino dellโ€™Eden, sono chiamati ad essere custodi del creato. Il dono รจ per la missione che viene proposta e non imposta. Per questo il Gesรน invita a ricevere lo Spirito Santo. Il verbo ricevere descrive lโ€™atteggiamento dellโ€™accoglienza. Infatti, allโ€™atto predatorio del prendere per sรฉ, che รจ indice dellโ€™avida bramosia ed รจ causa di tutti i disordini, si deve sostituire quello dellโ€™accogliere in sรฉ affinchรฉ Dio possa operare interiormente la nuova creazione che conforma lโ€™uomo a Dio. Questa ยซcomunicazione di spiritoยป fa dei discepoli ยซi veri adoratori (che) adoreranno Dio in Spirito e veritร ยป di cui parla Gesรน alla Samaritana (Gv 4,23). San Pietro aggiunge: ยซAdorate il Signore, Cristo, nei vostri cuori, pronti sempre a rispondere a chiunque vi domandi ragione della speranza che รจ in voiยป (1Pt 3,15).

v.23 – ยซA coloro a cui perdonerete i peccati, saranno perdonati; a coloro a cui non perdonerete, non saranno perdonatiยป.

La comunicazione dello Spirito, di cui Gesรน รจ mediatore, รจ anche partecipazione alla sua missione. Come il Figlio del Padre viene nel mondo per amarlo e riconciliarlo, cosรฌ i ยซsuoi fratelliยป sono inviati a portare la pace, a offrire il perdono, la liberazione dai peccati che rendono ciechi, paralitici, legati alla morte. Il perdono รจ offerto come occasione di liberazione e rinascita. Proprio perchรฉ non รจ unโ€™imposizione ma unโ€™opportunitร , cโ€™รจ chi lโ€™accoglie e chi la rifiuta. Quello affidato ai discepoli non รจ un potere discrezionale per il quale decidere a chi concedere il perdono e a chi negarlo. Gesรน istruisce i discepoli sul fatto che il successo della loro missione รจ legato alla libera scelta di chi riceve con umiltร  il perdono e lo trasforma creativamente in dono per gli altri. Infatti, i discepoli, nella misura in cui accolgono lo Spirito Santo e si lasciano cambiare il cuore, possono anche operare il bene nel quale prendersi cura dei propri fratelli, comunicando loro lo Spirito della gioia e della veritร .

Il perdono dei peccati รจ lโ€™opera che Dio ha compito per mezzo di Gesรน crocifisso, lโ€™Agnello pasquale, il cui sangue purifica e rende giusti. Il perdono รจ avvenuto una volta per tutte, ma il suo annuncio, come il seme da spargere, deve essere continuamente proclamato perchรฉ chiunque crede alla testimonianza dei discepoli, e, per mezzo loro, in Gesรน Cristo, possa essere salvato e avere in sรฉ la vita eterna.

I peccati sono la manifestazione dello spirito impuro che ci abita e che solo lo Spirito Santo puรฒ cacciare da noi. Il perdono รจ un esorcismo che ci libera dalla schiavitรน a cui lo spirito del male ci condanna. Chi accoglie i discepoli ed entra in dialogo con loro, accoglie Gesรน che con il suo Spirito lo libera dal male e lo fa figlio di Dio. Quando invece il cuore rimane impermeabile e chiuso alla grazia di Dio si resta sottomessi al dominio del male.

Perdonare i peccati per i discepoli significa vivere la missione ed esercitare lโ€™autoritร  intese come cura pastorale verso il gregge. Bisogna rifuggire dalla logica del ladro, del brigante e del mercenario per lasciarsi conformare nella mente e nel cuore a Cristo, il buon Pastore che ama e dร  la vita per le sue pecore affinchรฉ siano un solo gregge.

Meditatio

Il vento e il soffio, dono e missione.

La liturgia ci fa meditare due brani biblici che offrono due prospettive dello stesso evento di salvezza. Lโ€™autore degli Atti degli Apostoli presenta la manifestazione dello Spirito Santo nel giorno della festa ebraica della Pentecoste. Per descrivere lโ€™evento usa immagini che richiamano i segni che accompagnarono la rivelazione di Dio al Sinai e la consegna del Decalogo. Giovanni invece, colloca lโ€™effusione dello Spirito Santo nel contesto della Pasqua, morte e risurrezione. Il Crocifisso ยซconsegna lo Spiritoยป dalla croce e il Risorto lo alita nel cenacolo la sera del primo giorno della settimana, principio della nuova creazione. Gesรน soffia sulla comunitร  lo Spirito come Dio Padre fa nellโ€™uomo perchรฉ diventi essere vivente (Gn 2,7). Il quarto evangelista e Luca mettono in evidenza il fatto che Gesรน, il Crocifisso-Risorto, รจ lโ€™origine e la sorgente del dono celeste e della missione affidata agli apostoli. Essi sono inviati ad essere testimoni di Gesรน che a sua volta รจ lโ€™apostolo del Padre. I racconti giunti a noi sono la testimonianza degli apostoli che da testimoni oculari sono diventati ministri della Parola. Grazie alla loro parola cogliamo la ricchezza di un evento che non รจ semplicemente un fatto del passato, ma รจ qualcosa che si rinnova costantemente nella storia quando, entrando nella preghiera e vivendo la comunione fraterna, siamo avvolti come in un forte abbraccio dallo Spirito Santo che ci protegge, ci conforta, ci sorregge, ci rialza, ci rianima, ci spinge fuori, ci rende missionari e testimoni della misericordia.

La missione della Chiesa di ieri e di oggi: parole dette col cuore.

Soffermiamoci sulla simbologia propostaci dagli evangelisti per comprenderne il significato e per attingere da essa il valore aggiunto da dare ai gesti quotidiani di cui sono intessute le nostre relazioni umane. Il gesto di alitare indica una comunicazione che parte dallโ€™interioritร  dellโ€™emittente e giunge a quella del ricevente. Alitando viene emesso vapore acqueo che รจ qualcosa di estremamente povero, leggero. Lo emettiamo soprattutto quando apriamo la bocca per parlare. Questa immagine ci fa comprendere che le parole non hanno solo una componente concettuale da capire, ma soprattutto una spirituale da accogliere. Con la parola non esprimiamo solo delle idee ma facciamo giungere allโ€™altro qualcosa di noiIn genere ogni forma di comunicazione, verbale o non verbale, รจ anche condivisione di qualcosa dโ€™intimo, di spirituale appunto, che ai sensi appare tanto leggero, sottile, invisibile, quanto al cuore risulta essere determinante per la sua vitalitร . Per quanto le parole possono uscire dalla nostra bocca senza pensarci su, esse mantengono un valore il cui peso dipende dalla nostra responsabilitร . Gesรน ricorda che dal cuore dellโ€™uomo escono cose cattive che inquinano e demoliscono le relazioni perchรฉ umiliano, feriscono mortalmente. Con le parole intrise di spirito del mondo, spirito di gelosia e di contesa, noi innalziamo muri che dividono e isolano. Dio pone sulla nostra bocca e sul nostro cuore una parola diversa perchรฉ piena dello Spirito Santo, che dal cuore di Dio giunge a quello dellโ€™uomo. Il Libro della Sapienza descrive lo Spirito contenuto nella Parola di Dio: ยซรˆ uno spirito intelligente, santo, unico, molteplice, sottile, agile, penetrante, senza macchia, schietto, inoffensivo, amante del bene, pronto, libero, benefico, amico dell’uomo, stabile, sicuro, tranquillo, che puรฒ tutto e tutto controlla, che penetra attraverso tutti gli spiriti intelligenti, puri, anche i piรน sottiliยป (Sap 7,22-23). San Giacomo, facendo eco a questo testo dellโ€™Antico Testamento, dice che ยซLa Sapienza che viene dallโ€™alto รจ pura, poi pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sinceraยป (Gc 3,17). La Parola di Dio, piena del suo Spirito, ha la delicatezza di un bacio che inebria, la forza di un abbraccio che rincuora e lโ€™acutezza penetrante di una spada a doppio taglio.

Evangelizzare con parole di Vita

Dio รจ vivo, al contrario degli idoli, opera delle mani degli uomini, che ยซhanno bocca e non parlano,

hanno occhi e non vedono, hanno orecchi e non odono, hanno narici e non odorano. Le loro mani non palpano, i loro piedi non camminano; dalla loro gola non escono suoni!ยป (Sal 115, 5-7). Dio รจ vivo e ci rende vivi attraverso Gesรน, Parola creatrice di Dio. Egli apre la bocca e mediante il suo Vangelo ci viene donato lo Spirito perchรฉ anche noi possiamo diventare essere viventi e non rimanere manufatti inerti

La vita non consiste semplicemente nellโ€™esercizio delle funzioni biologiche, perchรฉ in questo senso saremmo solamente โ€œviabiliโ€ ma non vivi. Col termine viabile sโ€™intende in senso medico-giuridico la capacitร  di vita umana che abbia significato e valore fuori del grembo materno. In altri termini, viabile รจ quella vita umana le cui funzioni biologiche vitali sono giร  attivate per vivere autonomamente, in particolare quella del respiro. Tuttavia, tale capacitร  si attiva e si sviluppa a partire dalla nascita, momento in cui lโ€™uomo entra in una rete di relazioni accudenti indispensabili per crescere sano e per diventare persona a tutti gli effetti. Passando dal piano biologico-sociale a quello spirituale comprendiamo che la Pentecoste รจ il momento della nostra nascita quali figli di Dio. Come tali, col battesimo, entriamo nella famiglia della Chiesa perchรฉ Dio ci invia in essa come un dono. Come infatti i genitori accolgono da Dio la vita e la custodiscono per farla crescere, cosรฌ la Chiesa accoglie i figli che Dio le dona.

ยซCome il Padre ha mandato me, cosรฌ io mando voiยป; sulla croce Dio Padre dona suo Figlio perchรฉ lโ€™uomo, accogliendo lo Spirito dalla sua bocca, sia perdonato e, riconciliato, possa a sua volta donarlo ai fratelli. Lo Spirito Santo ci fa creature nuove le cui parole diventano canali di comunicazione dello stesso Spirito attraverso il quale giunge la misericordia di Dio. Ognuno diventa per la Chiesa missionario dellโ€™amore di Dio e, come tale, un dono prezioso che la rende sempre viva. Piรน che la bocca del cristiano parlano le sue opere di misericordia.

Come in ogni corpo, anche nella Chiesa, Corpo di Cristo, deve circolare al suo interno la grazia dello Spirito Santo. Cโ€™รจ infatti una missione interna alla comunitร  dei credenti attraverso la quale le membra vivono una in funzione di tutte le altre unite dal vincolo dellโ€™amore, per il bene comune. La Chiesa vive se evangelizza sรฉ stessa continuamente alimentandosi della Parola di Dio e dei Sacramenti. Da questa missionarietร  interna alla comunitร  dei credenti dipende la forza, il coraggio, lโ€™entusiasmo, la passione, la caritร  che spingono la Chiesa ad uscire verso il mondo ed essere comunicativa, attraente ed efficace

Commento a cura di don Pasquale Giordano
Vicario episcopale per l’evangelizzazione e la catechesi e direttore del Centro di Spiritualitร  biblica a Matera

Fonte – il blog di don Pasquale “Tu hai Parole di vita eterna