don Pasquale Giordano – Commento al Vangelo del 28 Giugno 2022

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Commento a cura di don Pasquale Giordano
FonteMater Ecclesiae Bernalda
La parrocchia Mater Ecclesiae è stata fondata il 2 luglio 1968 dall’Arcivescovo Mons. Giacomo Palombella, che morirà ad Acquaviva delle Fonti, suo paese natale, nel gennaio 1977, ormai dimissionario per superati limiti di età… [Continua sul sito]

Il risveglio della fede

La barca sulla quale Gesù sale, seguito dai suoi discepoli, è l’immagine della Chiesa, comunità dei credenti che sono insieme nel nome di Gesù. La barca, come la chiesa nella sua dimensione istituzionale, è un mezzo perché gli uomini attraversino la storia con Dio per giungere alla riva della civiltà dell’amore. È proprio nelle tempeste in cui le condizioni avverse ne minacciano l’esistenza che si rivela, da una parte la sua insufficienza, e dall’altra anche la sua forza.

Molte volte la presenza di Dio è snobbata al punto di agire come se non ci fosse. L’immagine di Gesù dormiente non richiama innanzitutto il fatto che talvolta Dio è silenzioso ma piuttosto la triste verità che noi “lo mettiamo a dormire” per avere l’illusione di essere più liberi. Anche la nostra fede si addormenta.

Ma ci pensa la vita con i suoi improvvisi capovolgimenti di situazione a risvegliare la nostra coscienza dal torpore e a ridestare quella fede sonnolente, piccola, ma sufficiente per gridare verso Dio la nostra supplica. Con la preghiera riprende vita la nostra relazione con Gesù e non importa che ci rivolgiamo a Lui solo nel momento del bisogno. L’importante è trasformare la disperazione in preghiera.

Anche se siamo peccatori e consapevoli delle nostre colpe non dobbiamo cedere allo sconforto ma aggrapparci con tutte le nostre forze a Colui che è sempre presente anche quando non lo consideriamo. Anche la fede piccola e debole come una fiammella può farci riconoscere la grandezza dell’amore di Dio la cui Parola ha il potere di calmare e riportare la pace innanzitutto dentro il nostro cuore. 

Signore Gesù, noi crediamo che sei il Figlio di Dio, che Tu sei il nostro Capo e noi siamo tue membra, vogliamo seguirti ed essere tuoi discepoli. Tu conosci la nostra fede piccola e debole che spesso non trova spazio nella coscienza intenta in ragionamenti così tanto distanti dai tuoi pensieri. Anche se siamo nella Chiesa spesso ci facciamo guerra gli uni gli altri. I giudizi e le parole grosse che ci scambiamo sovrastano la tua voce. I venti dell’ambizione e del pregiudizio scatenano grandi tempeste nella piccola barca delle nostre famiglie o delle nostre comunità. Ascolta il grido della nostra preghiera quando t’invochiamo anche se spesso ti abbiamo ignorato perché la nostra indifferenza ci ha resi ancora più indifesi. Senza Te siamo perduti. Risveglia la nostra fede perché con la forza della tua Parola si calmino le ansie e si plachino le passioni che ci inducono a prevaricare l’uno sull’altro. Ristabilisci la pace del cuore di ciascuno di noi e rendilo più attento alla tua Parola, maggiormente docile alla Tua volontà, meglio disposto al servizio dei fratelli.