ยซCosa volete che io faccia per voi?ยป (v. 36), chiede Gesรน ai suoi discepoli.
Vogliamo la gloria, rispondono loro. (v. 37).
Alla nostra โvana-gloriaโ Gesรน contrappone la gloria autentica dellโuomo e di Dio: uscire da sรฉ per il bene dellโaltro. Gesรน infatti rivelerร la sua gloria sulla croce, conseguenza ultima dellโamore. Un patibolo infame diventa il suo trono regale e i due scanni cosรฌ agognati dai due discepoli, sono occupati da due delinquenti crocifissi con lui.
ยซCosa volete che io faccia per voi?ยป. Il desiderio di Gesรน e il sogno di Dio, รจ poter fare qualcosa per noi. Peccato che noi non sappiamo cosa chiediamo: ยซVoi non sapete quello che chiedeteยป (v. 38).
LโAmore desidera solo dispensare vita, ma noi domandiamo la possibilitร di distruggercela, rovinando la nostra e quella degli altri.
ยซTra voi perรฒ non รจ cosรฌยป (v. 43), dice Gesรน; tra voi deve vigere un altro stile di vita. Appartenete ad un altro regno, dove sta un Amore che dispensa sรฉ stesso su tutto e su tutti. Un mondo dove chi รจ piรน grande si fa servo.
Capovolgimento da vertigine: piรน si esce dal proprio ego piรน si รจ grandi. Piรน si รจ grandi piรน ci si mette a servizio.
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โChi vuole essere il primo tra voi sarร schiavo di tuttiโ (v. 44). Viene usato qui il termine โschiavoโ: il servo รจ colui che โlavoraโ per lโaltro; lo schiavo โappartieneโ allโaltro. Lโamore รจ appartenenza al cuore dellโaltro, non vita da mestierante. โDare la vitaโ significherร dunque sia morire che dare alla luce, far nascere. Perchรฉ lโamore alla fine consiste in questo: essere disposti a morire perchรฉ lโaltro possa cominciare a vivere veramente.
AUTORE: don Paolo Squizzato
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