don Paolo Scquizzato – Commento al Vangelo del 26 Novembre 2023

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La festa โ€“ anzi la solennitร  โ€“ di Cristo Re, รจ stata istituita tutto sommato recentemente (1925) da Pio XI con la ferma intenzione di opporre โ€œun rimedio efficacissimo a quella peste, che pervade lโ€™umana societร . La peste della etร  nostra รจ il cosรฌ detto laicismo, coi suoi errori e i suoi empi incentiviโ€.

Mi pare che pensare a Gesรน come re sia come immaginare san Francesco guerrafondaio, o Martin Luther King iscritto al Ku Klux Klan.

Brutta immagine nellโ€™immaginario collettivo questa del re, perchรฉ richiama potere, dispotismo, controllo, autoritarismo, giudizio, criterio autoreferenziale nel decidere โ€œcosโ€™รจ peste e cosa noโ€, autoritร  sempre pronta โ€“ in nome di Dio โ€“ a ricorrere prontamente a โ€˜rimedi efficacissimiโ€™ contro tutto ciรฒ che puรฒ inficiare la sana tradizione, o lโ€™interesse personale.

Tutto lโ€™opposto di ciรฒ che il vangelo da due millenni cerca faticosamente di trasmetterci.
Gesรน ha preso sempre le distanze da questa figura: โ€œMa Gesรน, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirรฒ di nuovo sul monte, lui da soloโ€ (Gv 6, 15).

E quando nellโ€™ultima cena ha la consapevolezza che il Padre gli abbia dato tutto (il potere) nelle mani, si alza da tavola e comincia a lavare i piedi ai discepoli (cfr. Gv 13, 3ss.).
E mentre i re cavalcavano trionfanti cavalli di razza, Gesรน entra in Gerusalemme a dorso di un asinello (cfr. Mt 21, 7).

E quando viene colpito sulla guancia porge lโ€™altra, e quando viene insultato non risponde.
E quando viene ucciso dona a chi gli toglie la vita la cosa piรน preziosa che ha, lo Spirito.
E mentre il re รจ grande, potente, vincente, e possidente, Gesรน mette in guardia i suoi dicendo: โ€˜tra voi perรฒ non รจ cosรฌโ€™ (Mc 10, 43), e ancora: โ€˜io non giudico nessunoโ€™ (Gv 8, 15; cfr. Gv 8, 11); โ€˜il Padre รจ piรน grande di meโ€™ (Gv 14, 28); โ€˜Voi farete cose piรน grandi di meโ€™ (cfr. Gv 14, 12) e dice questo abbracciando lebbrosi, pagani, stranieri.

La festa proclama Cristo Re dellโ€™universo. Non bastava dellโ€™orbe terracqueo?
Oggi la scienza ci ricorda che lโ€™universo avanza per leggi interne, obbedisce solo a sรฉ stesso. Non รจ piรน il tempo di immaginarsi un dio che dallโ€™esterno interferisca col movimento degli astri, ma quello dellโ€™adultitร  della fede che immagina un Amore ยซcome il fondamento infinitamente generoso di nuove possibilitร  per il divenire del mondoยป (John Haught).

Se vogliamo continuiamo a celebrare la solennitร  di Cristo Re dellโ€™Universo, ma avendo sempre dinanzi il vangelo di Matteo propostoci oggi, che ci ricorda che lโ€™unico regno instaurato da Gesรน e in cui ci รจ permesso di vivere da cristiani, รจ quello dove ci sโ€™impegna a vivere quella giustizia che dร  da bere agli assetati, da mangiare agli affamati, che veste gli ignudi, visita gli ammalati e i reclusi, e accoglie stranieri di tutte le etnie. Ricordandosi infine che sarร  anche vero che Dio regna quando gli si dร  gloria ma รจ pur vero, come ricorda Ireneo nel II secolo, โ€œla gloria di Dio รจ lโ€™uomo vivente.

Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato

FONTE
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