ยซTuffarci in fondo allโabisso,
sia Inferno o Cielo, che importa?
Per trovare qualcosa di nuovo
nel grembo dellโIgnotoยป (C. Baudelaire, Il viaggio).
Le rivoluzioni, intese come apportatrici di novitร , si son sempre dimostrate pericolose. Voler modificare la realtร imponendo la nostra idea, le nostre personalissime letture, alla lunga si rivelerร nocivo, provocando qualcosa di peggiore di ciรฒ che si desiderava cambiare.
Gesรน di Nazareth non รจ stato un rivoluzionario; egli ha piuttosto inteso avviare una sorta riforma, che รจ qualcosa di profondamente diverso dalla rivoluzione. Tutti ricorderemo quel passaggio in cui Gesรน afferma: ยซNon pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimentoยป (Mt 5, 17).
Gesรน non ha mandato allโaria il pregresso, ma ha preso questo e ci ha gettato dentro un poโ di lievito (cfr. Gv 13, 33). La pasta โ la realtร , la storia โ รจ sempre la medesima, ma ciรฒ che fa la differenza รจ come lโabitiamo, come la trattiamo, come ci stiamo dentro: se come lievito di luce che trasforma le tenebre, o con un atteggiamento egoico che spegnerร anche il lucignolo fumigante (cfr. Mt 12, 20).
ยซLa felicitร รจ amare ciรฒ che si haยป, dice Agostino, e non desiderare sempre qualcosa di nuovo. Amare ciรฒ che si ha significa โinsistereโ โ letteralmente stare con ostinazione โ sulla realtร , senza perdersi in sogni o sterili fantasie. Per questo Jacques Lacan dice che la parola piรน alta dellโamore รจ โancoraโ.
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Se il cambiamento impone di passare da un oggetto allโaltro, per poi sperimentare magari a sera che รจ giร vecchio, lโamore reclama lo sforzo titanico dellโapprofondire, di stare, di scendere in profonditร , per poi dire โoggi guardo ancora il tuo volto, e anche se รจ sempre il medesimo, non mi stanco perchรฉ รจ profondo come lโinfinitoโ.
Stiamo morendo di superficialitร .
Ci si stanca presto di tutto, confondendo vita con vitalitร . Ci accontentiamo della spuma del mare, quando lo splendore รจ racchiuso negli abissi.
Gesรน ha amato in questo senso. Non ha cambiato nulla ma trasformato tutto, cominciando con lโacqua in vino alle nozze di Cana, per finire con la morte. Non ha sostituito la morte con una vita biologica senza fine, lโha attraversata, e attraversandola lโha trasfigurata in vita dโuna qualitร cosรฌ alta in grado di superare anche la morte.
Le sue pecore, per le quali darร la vita, sono quelle di sempre: testarde, fragili, paurose; infatti queste lo tradiranno, lo rinnegheranno e lโabbandoneranno. Ma lui insiste, sta ancora con loro, un altro giorno, e unโaltra notte ancora. Lโamore non abbandona, sta.
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Ecco cosa fa lโamore: rende eterno ciรฒ che ama.
Ma che significa โrendere eternoโ qualcosa? Dargli compimento, condurlo a fiorire.
Lโamore sottrae a quella data realtร il tarlo della morte; lo salva dal disfacimento, dalla dimenticanza.
โDire ti amo significa dire: tu non moriraiโ ci ricorda Gabriel Marcel.
Per questo che coloro che amiamo non li perderemo mai. ร il nostro amore a renderli โper sempreโ.
Gesรน sta con i suoi, e ci starร anche quando questi non staranno piรน con lui. Ci starร anche quando la sua amicizia verrร tradita e quando i suoi coltiveranno pensieri di morte contro di lui. E qui lโinsegnamento รจ grande: avere fede non significa credere in un Dio, quanto credere che cโรจ un Amore che si fiderร ancora di me, non malgrado tutto ma attraverso tutto: senza se e senza ma.
Lโamore รจ cosa strana, piรน lo si dona, piรน aumenta. Non sโimpoveriranno mai dโamore coloro che amano. Anzi, ne acquisiranno sempre di piรน. Ce lo ricorda Shakespeare quando in โRomeo e Giuliettaโ mette in bocca a questโultima queste parole: ยซPiรน ti do piรน hoยป.
Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato.
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