don Paolo Scquizzato – Commento al Vangelo del 11 Maggio 2025

Domenica 11 Maggio 2025 - IV DOMENICA DI PASQUA - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Gv 10,27-30

Data:

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ยซTuffarci in fondo allโ€™abisso,
sia Inferno o Cielo, che importa?
Per trovare qualcosa di nuovo
nel grembo dellโ€™Ignoto
ยป (C. Baudelaire, Il viaggio).

Le rivoluzioni, intese come apportatrici di novitร , si son sempre dimostrate pericolose. Voler modificare la realtร  imponendo la nostra idea, le nostre personalissime letture, alla lunga si rivelerร  nocivo, provocando qualcosa di peggiore di ciรฒ che si desiderava cambiare.

Gesรน di Nazareth non รจ stato un rivoluzionario; egli ha piuttosto inteso avviare una sorta riforma, che รจ qualcosa di profondamente diverso dalla rivoluzione. Tutti ricorderemo quel passaggio in cui Gesรน afferma: ยซNon pensate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non son venuto per abolire, ma per dare compimentoยป (Mt 5, 17).

Gesรน non ha mandato allโ€™aria il pregresso, ma ha preso questo e ci ha gettato dentro un poโ€™ di lievito (cfr. Gv 13, 33). La pasta โ€“ la realtร , la storia โ€“ รจ sempre la medesima, ma ciรฒ che fa la differenza รจ come lโ€™abitiamo, come la trattiamo, come ci stiamo dentro: se come lievito di luce che trasforma le tenebre, o con un atteggiamento egoico che spegnerร  anche il lucignolo fumigante (cfr. Mt 12, 20).

ยซLa felicitร  รจ amare ciรฒ che si haยป, dice Agostino, e non desiderare sempre qualcosa di nuovo. Amare ciรฒ che si ha significa โ€˜insistereโ€™ โ€“ letteralmente stare con ostinazione โ€“ sulla realtร , senza perdersi in sogni o sterili fantasie. Per questo Jacques Lacan dice che la parola piรน alta dellโ€™amore รจ โ€˜ancoraโ€™.

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Se il cambiamento impone di passare da un oggetto allโ€™altro, per poi sperimentare magari a sera che รจ giร  vecchio, lโ€™amore reclama lo sforzo titanico dellโ€™approfondire, di stare, di scendere in profonditร , per poi dire โ€˜oggi guardo ancora il tuo volto, e anche se รจ sempre il medesimo, non mi stanco perchรฉ รจ profondo come lโ€™infinitoโ€™.

Stiamo morendo di superficialitร .

Ci si stanca presto di tutto, confondendo vita con vitalitร . Ci accontentiamo della spuma del mare, quando lo splendore รจ racchiuso negli abissi.

Gesรน ha amato in questo senso. Non ha cambiato nulla ma trasformato tutto, cominciando con lโ€™acqua in vino alle nozze di Cana, per finire con la morte. Non ha sostituito la morte con una vita biologica senza fine, lโ€™ha attraversata, e attraversandola lโ€™ha trasfigurata in vita dโ€™una qualitร  cosรฌ alta in grado di superare anche la morte.

Le sue pecore, per le quali darร  la vita, sono quelle di sempre: testarde, fragili, paurose; infatti queste lo tradiranno, lo rinnegheranno e lโ€™abbandoneranno. Ma lui insiste, sta ancora con loro, un altro giorno, e unโ€™altra notte ancora. Lโ€™amore non abbandona, sta.

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Ecco cosa fa lโ€™amore: rende eterno ciรฒ che ama.

Ma che significa โ€˜rendere eternoโ€™ qualcosa? Dargli compimento, condurlo a fiorire.

Lโ€™amore sottrae a quella data realtร  il tarlo della morte; lo salva dal disfacimento, dalla dimenticanza.

โ€œDire ti amo significa dire: tu non moriraiโ€ ci ricorda Gabriel Marcel.

Per questo che coloro che amiamo non li perderemo mai. รˆ il nostro amore a renderli โ€˜per sempreโ€™.

Gesรน sta con i suoi, e ci starร  anche quando questi non staranno piรน con lui. Ci starร  anche quando la sua amicizia verrร  tradita e quando i suoi coltiveranno pensieri di morte contro di lui. E qui lโ€™insegnamento รจ grande: avere fede non significa credere in un Dio, quanto credere che cโ€™รจ un Amore che si fiderร  ancora di me, non malgrado tutto ma attraverso tutto: senza se e senza ma.

Lโ€™amore รจ cosa strana, piรน lo si dona, piรน aumenta. Non sโ€™impoveriranno mai dโ€™amore coloro che amano. Anzi, ne acquisiranno sempre di piรน. Ce lo ricorda Shakespeare quando in โ€˜Romeo e Giuliettaโ€™ mette in bocca a questโ€™ultima queste parole: ยซPiรน ti do piรน hoยป.

Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato.

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