don Paolo Scquizzato – Commento al Vangelo del 10 Settembre 2023

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Dinanzi alla caduta, al limite, allโ€™offesa dellโ€™altro, Gesรน invita a tentarle tutte per ristabilire un rapporto vitale. Ora, se lโ€™altro sโ€™ostina a non riconoscere il male commesso, Gesรน dice: ยซsia per te come il pagano e il pubblicanoยป (v. 17). Il che non significa allontanarli e condannarli! I pagani e i pubblicani nel vangelo son coloro per i quali Gesรน ha dato la vita.

Son coloro che non sanno di essere amati, per cui il mio atteggiamento dovrร  essere mostrar loro un amore capace di andare fino alla fine. Va da sรจ che le persone piรน difficili, i casi apparentemente non recuperabili in una comunitร  (civile o religiosa che sia) non vanno abbandonati al loro destino e condannati. Son proprio quelli da amare di piรน.

Gesรน ricorda a questo punto, a ciascuno di noi, che tutta la comunitร , ogni suo membro ha il medesimo potere di Pietro e quindi di Gesรน che glielo ha conferito, ovvero il potere di sciogliere, o se vogliamo, di perdonare. Sรฌ, perchรฉ lโ€™unico potere che Dio possiede non รจ quello di legare, ma di sciogliere.

Il Maestro รจ chiaro riguardo la sua missione: ยซโ€ฆmi ha mandato a portare ai poveri un lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista, a rimettere in libertร  gli oppressiยป (Lc 4, 18). Lโ€™unico potere pienamente umano che possediamo โ€“ e quindi divino โ€“ รจ quello di perdonare, recuperare, salvare, riportare in vita.

Gesรน ci mette in guardia dal non legare lโ€™altro nei nostri lacci, fatti di giudizi e pregiudizi, di non inchiodarlo ai suoi sbagli, alle sue fragilitร , di non soffocarlo con bassi moralismi. Occorre prestare molta attenzione a non legare lโ€™altro con nessun legaccio, perchรฉ ciรฒ che รจ legato rimane legato per sempre, questo รจ il significato profondo di: ยซtutto quello che legherete sulla terra sarร  legato in cieloยป (v. 18a).

Giudicare una persona per il male commesso รจ ucciderla; identificare lโ€™altro con il suo sbaglio รจ ridurlo al suo sbaglio, mentre lโ€™uomo supera infinitamente sempre sรฉ stesso.

Per gentile concessione di don Paolo Scquizzato

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