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don Paolo Quattrone – Commento al Vangelo del 24 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 19,45-48

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Commento di don Paolo Quattrone Рsacerdote della diocesi di Aosta, parroco di Bard, Donnas, H̫ne e Vert.

Il Vangelo è tanto bello quanto scomodo

Anche oggi incontriamo dei martiri, uomini che solo perché credevano in Gesù sono stati perseguitati ed uccisi, si tratta di Andrea Dung-Lac e compagni. Nel XVI secolo alcuni missionari portoghesi e spagnoli portarono il Vangelo nelle regioni dell’attuale Vietnam ma con il tempo, soprattutto a causa delle invasive politiche coloniali francesi, agli inizi dell’800 i sovrani locali decisero di opporsi e di perseguitare tutto ciò che apparteneva al mondo straniero ed occidentale, cristianesimo compreso.

In quel periodo vennero uccisi circa 130.000 cristiani e tra questi, nel 1838 Andrea Dun-Lac che era un sacerdote insieme ad altre persone. Ancora oggi il messaggio di Gesù risulta essere scomodo, perché va a mettere il dito in cose che a volte non vogliamo affrontare. Il Vangelo di oggi ci presenta Gesù che caccia i mercanti dal tempio, e la sua rabbia non è tanto dovuta al fatto che si mercanteggiasse tra le mura del tempio ma per il fatto che quel mercanteggiare rivelava un rapporto sbagliato, deviato che la gente aveva con Dio.

Dio non si compra, non si compra il suo amore, la sua benevolenza, il suo favore; Dio non è un padrone da servire ma un amico da frequentare, un Padre dal quale lasciarsi amare. Il brano ci rivela che di fronte alle parole e ai gesti di Gesù, tanto più nel caso della sfuriata che fa al Tempio, i capi dei sacerdoti e gli scribi cercavano di farlo morire e così anche i capi del popolo. Il Vangelo, ciò che ha detto e fatto Gesù spesso ci scomoda, ci chiede di cambiare, di convertirci e allora è meglio eliminarlo.

Il bene, la fede, l’amore infastidiscono e c’è chi lavora contro, chi preferisce eliminarle perché ci chiedono di cambiare. Per questo uomini, donne, bambini nel passato sono stati uccisi, solo perché cristiani, perché rappresentavano e ricordavano il messaggio di Cristo e questo accade ancora oggi, quante persone poiché cristiane vengono ostacolate, emarginate, perseguitate, irrise, guardate di cattivo occhio; quante persone anche oggi in quanto promotori di giustizia, di pace, di solidarietà, appartenenti al mondo laico o ad altre religioni vengono osteggiate perché danno fastidio, perché con le loro parole e i loro gesti ci ricordano che dovremmo cambiare ma spesso preferiamo non farlo e di conseguenza le si eliminano, le si fanno tacere, le si mettono in disparte.

Il messaggio di Gesù, il Vangelo è tanto bello quanto scomodo, scomodo perché chiede a tutti, anche a noi, anche a me di mettermi in discussione, di cambiare punti di vista, di convertirmi ma sovente non ne abbiamo voglia e perciò mettiamo il vangelo fuori, mettiamo Dio fuori, lo accompagniamo alla porta, lo eliminiamo dalle nostre scelte per sentirci liberi di fare come vogliamo.

Anche noi oggi, come i farisei, scribi e capi del popolo, rischiamo di voler far morire quel messaggio che Gesù ci ha lasciato ma non morirà mai e poi mai perché è troppo vero, è troppo affascinante e ci saranno sempre uomini e donne che intuiranno la bellezza di quel messaggio a tal punto di rischiare la vita e la libertà. E io, cosa sto facendo del messaggio di Gesù, l’ho eliminato dalla mia esistenza oppure lo accolgo e tento di metterlo in pratica perché riconosco che lì c’è una verità, c’è il segreto per essere felici e per trovare l’autentico senso della vita?


AUTORE: don Paolo Quattrone – Fonte