Amate i vostri nemici

Fiaba o utopia? Amore verso tutti e nonostante tutto. Amare i nemici. Ma può Dio dirci di amare i nemici? Sembra disumano, irrealizzabile, impossibile. Come si fa essere un “buoncristiano” allora?

Forse è necessario cercare di capire qualcosa in più del nostro itinerario verso l’essere perfetti come il Padre, l’essere completi nell’umanità.

Gesù ci dice se amate quelli che vi amano che merito…bisogna oltrepassare i confini e i limiti domestici e buttarsi nella strada. Principio di missionarietà. Ma buttandosi oltre le barricate il fuoco nemico si farà più acceso, più pericoloso, più letale. Amare quelli di casa non ha nulla di meritevole, Gesù chiede di amare i non amabili. Oltre le pareti di casa.

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Conseguenza è che troverai del male fuori dalle tue protezioni e qui, ancora una volta Gesù dice che non ci è permesso di fare del male a chi ci fa del male. Dice, e vive lui stesso, di non opporvi al maligno resistendo all’istintualità di distruggerlo, di annientarlo, di eliminarlo, superando la legge antica, peraltro equa, dell’occhio per occhio e dente per dente. Resisti e sei uomo. Sei Dio. Sei perfetto.

Ma se esco delle mura di casa quanti nemici! E tu mi dici anche di pregare per loro! Certo ci sono culture e religioni che indicano la necessità di “fermare la spirale della violenza”, “la violenza genera violenza”, ma anche questo sembra un pio esercizio per uomini e donne virtuosi.

E la guerra dilaga.

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“Questo tempo diventa sempre più un tempo di lupi” gridava d. Mazzolari, lui stesso cercava di raggiungere i lupi per vedere in loro, scorgere in loro quel bambino che è stato e che si è nascosto dietro ad una maschera di potere. Ma ancora una volta sembra che questa capacità di scorgere la bellezza nell’altro sia prerogativa solo di uomini sovraumani.

Allora forse queste possibilità possono nascere solo dentro ad un contesto di fede. Gesù autore e perfezionatore della fede (Eb 12,2) indica il Padre celeste come origine della umana capacità ad amare, declinazione attiva della misericordia; fino a far sorgere il suo sole sui cattivi e sui buoni, e fa piovere sui giusti e sugli ingiusti. La non differenziazione libera.

Il suo amore scardina la chiusura dell’avere. Se pensiamo attentamente ciò che ci rende nemici l’uno all’altro, fino a renderci odiosi, è la difesa di ciò che abbiamo, l’avere appunto, piuttosto di ciò che siamo: l’essere figli di un unico Padre amante dell’uomo.

Difendiamo l’avere. Quante lotte anche giudiziarie per le eredità, per le proprietà. Anche e più
quanto difendiamo psicologicamente il concetto di immagine, di fama, di privilegio, di carriera!
Smantellando questo avere si scopre la bellezza dell’essere umani.

Di nemici se ne hanno tanti, Gesù stesso li aveva, addirittura lo hanno crocefisso…ma per loro è risorto. Per me, per te è risorto affinché sappiamo chiamarci fratelli e sorelle, figlie e figlie dell’unico Padre.

VII domenica del tempo ordinario (a) 19.02.2023

FONTE | Telegram
Foto di Steve Haselden da Pixabay