don Mauro Pozzi – Commento al Vangelo di domenica 17 Marzo 2024

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Il seme scompare per dar luogio alla pianta: senza questo sacrificio non c’รจ vita.
don Mauro

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MORIRE PER RISORGERE

La storia dellโ€™umanitร  e del popolo ebraico รจ un pendolo che oscilla tra lโ€™unione con Dio e lโ€™allontanamento da lui. Gli ebrei, gli eletti, hanno subito tra le tante prove, lโ€™esilio allโ€™epoca di Geremia.

Il profeta annuncia perรฒ un tempo di riconciliazione in cui sarร  costituita unโ€™alleanza nuova ed eterna, come quella sancita con Noรจ. Lโ€™iniziativa di questo patto viene da Dio che scriverร  la legge nel cuore degli uomini. รˆ quello di cui parlerร  San Paolo dicendo che lo Spirito abita nellโ€™intimo dei credenti come un maestro interiore.

Gesรน offre sรฉ stesso come vittima di espiazione e apre la porta del Regno non solo agli ebrei ma a tutta lโ€™umanitร , attuando la promessa che Dio fece ad Abramo, il cui nome appunto significa padre dei popoli. I greci che nel vangelo vogliono incontrare il Maestro, rappresentano i pagani che bussano alla porta del Regno, ma non potranno essere accolti se non dopo la resurrezione del Cristo.

Questo รจ il senso dellโ€™immagine del seme che non puรฒ dare frutto se prima non muore. Il sacrificio di un solo chicco genera una intera spiga. Gesรน รจ il nostro modello, come da lui germoglia lโ€™umanitร  nuova, cosรฌ anche noi dobbiamo dare la vita per produrre frutto.

Egli usa un linguaggio molto diretto, che non lascia spazio al compromesso: per meritare lโ€™eternitร  bisogna odiare la propria vita. Non รจ un invito al suicidio o allo spreco, ma a non considerare lโ€™esistenza terrena come lโ€™unico nostro orizzonte. Il vero amore conosce necessariamente il sacrificio.

Non si puรฒ generare senza dolore, nรฉ si puรฒ far crescere e nutrire i propri figli senza condividere con loro il proprio pane e il proprio tempo. Gesรน stesso, guardando la passione che lo aspetta, รจ turbato, la sua umanitร , come la nostra, teme il dolore e la morte, ma รจ determinato a realizzare la sua missione di Salvatore. La glorificazione del Padre si manifesta nel sacrificio del Figlio.

Anche noi possiamo essere partecipi di questa gloria generando. Infatti la feconditร  รจ il fine del vero amore. Il chicco che non dona se stesso rimane da solo, dallโ€™egoismo non si miete nulla. La morte e la resurrezione fanno del Cristo lโ€™origine della nuova umanitร , che non conosce confini di razza e di nazionalitร . In questo si compie il giudizio del mondo.

Lโ€™amore di Gesรน รจ come una pietra che si pone sul cammino: o la si usa per salire o ci si schianta contro. Il crocifisso, innalzato da terra, attira a sรฉ coloro che lo guardano e provano ad imitare il suo esempio. Il cristianesimo รจ una scelta dโ€™amore, non semplicemente una consuetudine. รˆ piรน di una religione, รจ una vita da vivere e far vivere.

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