Di Giovanni Battista ricordiamo la nascita e la morte, come Gesù. Forse perché più di altri santi ha compiuto e annunciato il compimento dell’itinerario cristiano all’interno di una fede che si compie anche attraverso la fatica, i dubbi e le perplessità poi risolte e sciolte dal cuore di Maria, dal suo sì di donazione totale.
Fiorirò
Amore mio.
A volte le tue parole mi turbano, mi spaventano.
Rassicurami amore mio.
Parlami ancora.
Stai sempre con me, amore mio.
Se sei in me, la mia sterilità , la mia vita passata non mi fa paura.
Fiorirò.
Sarò tua, piena di vita nella pancia, nelle mani, nei sorrisi.
Tutto di me, con te, vivrà di amore.
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Dal Vangelo secondo Luca
Lc 1, 57-66. 80
Per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede alla luce un figlio. I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa. Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni». Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse. Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome». Tutti furono meravigliati. All’istante si aprirono la sua bocca e la sua lingua, e parlava benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose. Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che sarà mai questo bambino?». E davvero la mano del Signore era con lui.
Il bambino cresceva e si fortificava nello spirito. Visse in regioni deserte fino al giorno della sua manifestazione a Israele.
Parola del Signore