Fraternità Gesù Risorto – Commento al Vangelo del 30 Giugno 2019

Mi indicherai il sentiero della vita, gioia piena nella tua presenza, dolcezza senza fine alla tua destra”! Questo salmo è risonanza alla lettura della chiamata di Eliseo. Questi prese seriamente la scelta fatta da Elia e lasciò il suo promettente lavoro nei campi per seguire il profeta; lo lasciò con gioia, organizzando una gran festa per le persone che avrebbe abbandonato per sempre. Accogliere la chiamata del Signore è davvero una festa, perché stare con lui, godere della sua presenza e del suo aiuto per servirlo con tutto il nostro essere, riempie la vita, fa sì che ci sentiamo pienamente realizzati.

La chiamata di Eliseo è un episodio cui siamo costretti a ripensare leggendo il vangelo odierno. Elia deve provvedere ad un successore che continui il suo servizio di annuncio della Parola di Dio in mezzo al popolo: così Gesù, che si incammina decisamente verso Gerusalemme, deve stabilire chi possa continuare a tener viva nel mondo la sua luce! Le eventuali persone scelte devono sapere anche che cosa Gesù dovrà affrontare. L’evangelista lo annuncia chiaramente: “Stavano compiendosi i giorni in cui Gesù sarebbe stato tolto dal mondo”.

I Giudei vogliono la sua morte, ma nemmeno i Samaritani lo accolgono: si rifiutano di ascoltarlo e di offrirgli i propri servizi. Gesù è rifiutato anche da loro. I motivi del rifiuto possono essere diversi, ma il fatto dell’opposizione è costante. Questo lo devono sapere quelli che desiderano stare con lui. Essi devono sapere che si impegnano a vivere con una persona rifiutata dai capi del proprio popolo e anche dai loro nemici. Egli è segno di contraddizione ovunque!

I suoi stessi discepoli si mettono in un atteggiamento che lo fa soffrire. Essi vorrebbero usare i metodi antichi, quelli usati dal profeta Elia, e invocare da Dio un grande castigo per quelli che non lo ospitano. Gesù quindi non si sente compreso e accolto pienamente nemmeno dai propri discepoli: essi non hanno ancora acquisito la sua mitezza e misericordia, la sua pazienza e la sua volontà di salvezza per tutti.

Il rimprovero risoluto che egli rivolge loro è ancora attuale. La voglia di insegnare a Gesù a castigare, a paralizzare, a eliminare o far soffrire le persone che gli si mettono contro e contrastano la Chiesa, è presente in molti cristiani. Gesù non prende nemmeno in considerazione questi consigli: non vengono dalla sapienza del Padre, che è la sapienza della croce. Egli infatti vuole che coloro che stanno con lui si abituino fin dall’inizio a rinnegare se stessi, a non desiderare comodità e appagamenti affettivi, a non seguire nemmeno le inclinazioni che potrebbero avere giustificazioni nei comandamenti stessi di Dio. Chi lo segue dev’essere povero e casto, non legato ad affetti umani.

Egli, Gesù, non promette nulla di ciò che ha valore in questo mondo: non promette ricchezze o comodità, non permette di occupare il tempo in cose che non siano necessarie per l’annuncio del Regno di Dio, non si compiace di coloro che s’attendono gratificazione nelle proprie azioni. Vera obbedienza semplice e gioiosa è necessaria: “Chi si volge indietro…”: chi decide da sé senza obbedire, o vuol godere delle proprie capacità, o cerca di contemplare l’esito del proprio lavoro, chi vuol compiacersi di quanto realizzato “non è adatto al Regno di Dio”. Chi segue Gesù dev’essere deciso a seguire Gesù, quel Gesù che cammina con risolutezza verso Gerusalemme, dove si offrirà al Padre attraverso la morte.

San Paolo applica queste considerazioni ad alcuni aspetti della vita della comunità. Accogliere Gesù è una grande grazia, poiché egli ci fa gustare la vera libertà, quella libertà che tutti desideriamo e cerchiamo. La libertà da leggi e abitudini inveterate, come quelle degli ebrei, non deve essere pretesto per mancare di rispetto a persone che non godono ancora di tale libertà. La carità vera, esercitata con pazienza, deve essere vissuta sempre, verso tutti. Non siamo mai autorizzati dal Signore ad arrabbiarci, nemmeno a imporre la nostra visuale agli altri. Nessuno deve impedirci di amare con quell’amore che ci fa servi dei fratelli. In tal modo abbiamo occasione di “morire” a noi stessi, di lasciare tutto quello che lasceremo quando moriremo, per essere liberi di seguire Gesù ovunque egli vada, e di servirlo impegnandoci nel suo Regno con decisione e amore pieno.

A cura della Casa di Preghiera S.Maria Assunta – Tavodo  -Via della Pieve, 3 – 38078 SAN LORENZO DORSINO – TN

Letture della
XIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO – ANNO C

Prima Lettura

Eliseo si alzò e seguì Elìa.

Dal primo libro dei Re
1 Re 19,16b.19-21

In quei giorni, il Signore disse a Elìa: «Ungerai Eliseo, figlio di Safat, di Abel-Mecolà, come profeta al tuo posto».
 
Partito di lì, Elìa trovò Eliseo, figlio di Safat. Costui arava con dodici paia di buoi davanti a sé, mentre egli stesso guidava il dodicesimo. Elìa, passandogli vicino, gli gettò addosso il suo mantello.
Quello lasciò i buoi e corse dietro a Elìa, dicendogli: «Andrò a baciare mio padre e mia madre, poi ti seguirò». Elìa disse: «Va’ e torna, perché sai che cosa ho fatto per te».
 
Allontanatosi da lui, Eliseo prese un paio di buoi e li uccise; con la legna del giogo dei buoi fece cuocere la carne e la diede al popolo, perché la mangiasse. Quindi si alzò e seguì Elìa, entrando al suo servizio

Parola di Dio

Salmo Responsoriale

Dal Salmo 15 (16)
R. Sei tu, Signore, l’unico mio bene.

Proteggimi, o Dio: in te mi rifugio.
Ho detto al Signore: «Il mio Signore sei tu».
Il Signore è mia parte di eredità e mio calice:
nelle tue mani è la mia vita. R.
 
Benedico il Signore che mi ha dato consiglio;
anche di notte il mio animo mi istruisce.
Io pongo sempre davanti a me il Signore,
sta alla mia destra, non potrò vacillare. R.
 
Per questo gioisce il mio cuore
ed esulta la mia anima;
anche il mio corpo riposa al sicuro,
perché non abbandonerai la mia vita negli inferi,
né lascerai che il tuo fedele veda la fossa. R.
 
Mi indicherai il sentiero della vita,
gioia piena alla tua presenza,
dolcezza senza fine alla tua destra. R.

Seconda Lettura

Siete stati chiamati alla libertà.

Dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati
Gal 5,1.13-18

Fratelli, Cristo ci ha liberati per la libertà! State dunque saldi e non lasciatevi imporre di nuovo il giogo della schiavitù.
 
Voi infatti, fratelli, siete stati chiamati a libertà. Che questa libertà non divenga però un pretesto per la carne; mediante l’amore siate invece a servizio gli uni degli altri. Tutta la Legge infatti trova la sua pienezza in un solo precetto: «Amerai il tuo prossimo come te stesso». Ma se vi mordete e vi divorate a vicenda, badate almeno di non distruggervi del tutto gli uni gli altri!
 
Vi dico dunque: camminate secondo lo Spirito e non sarete portati a soddisfare il desiderio della carne. La carne infatti ha desideri contrari allo Spirito e lo Spirito ha desideri contrari alla carne; queste cose si oppongono a vicenda, sicché voi non fate quello che vorreste.

Ma se vi lasciate guidare dallo Spirito, non siete sotto la Legge.

Parola di Dio

Vangelo

Prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme.

Dal Vangelo secondo Luca
Lc 9,51-62

Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, Gesù prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme e mandò messaggeri davanti a sé.
 
Questi si incamminarono ed entrarono in un villaggio di Samaritani per preparargli l’ingresso. Ma essi non vollero riceverlo, perché era chiaramente in cammino verso Gerusalemme. Quando videro ciò, i discepoli Giacomo e Giovanni dissero: «Signore, vuoi che diciamo che scenda un fuoco dal cielo e li consumi?». Si voltò e li rimproverò. E si misero in cammino verso un altro villaggio.
 
Mentre camminavano per la strada, un tale gli disse: «Ti seguirò dovunque tu vada». E Gesù gli rispose: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo».
 
A un altro disse: «Seguimi». E costui rispose: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Gli replicò: «Lascia che i morti seppelliscano i loro morti; tu invece va’ e annuncia il regno di Dio».
 
Un altro disse: «Ti seguirò, Signore; prima però lascia che io mi congedi da quelli di casa mia». Ma Gesù gli rispose: «Nessuno che mette mano all’aratro e poi si volge indietro, è adatto per il regno di Dio».

Parola del Signore

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