don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 3 Agosto 2025

Domenica 3 Agosto 2025 - XVIII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 12,13-21

Data:

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Cercasi disperatamente azienda di traslochi

Si era fatto un mazzo grande come una casa, grande come la casa nella quale abitava: aveva un lavoro come tutti, uno per arrotondare, un altro ancora perchรจ lui era nato per lavorare e dormire gli pareva solo una perdita di tempo.
I risultati: ยซLa campagna di un uomo ricco aveva dato raccolto abbondanteยป. La ricchezza, dunque, era il frutto del suo lavoro alacre, condito dal classicissimo โ€œMi sono fatto da me, nessuno mi ha regalato nienteโ€.

La sua azienda agricola, insomma, era una realtร  imprenditoriale della quale andar fiero, di tutto rispetto. Da perfetto imprenditore, lungimirante, aveva investito con intelligenza: la villa al mare per lโ€™estate (anche se non aveva tempo dโ€™andarci), la casa in montagna per lโ€™inverno, i terreni comprati perchรจ โ€œfra qualche anno raddoppiano il valoreโ€, investimenti bancari diversificati, un conticino aperto alle Isole Cayman perchรจ โ€œnon sia mai che questo governo, mentre dormi, ti prelevi i soldiโ€.

Aveva materia da pensare, insomma: ยซChe farรฒ, poichรฉ non ho dove mettere i miei raccolti?ยป
Cโ€™รจ chi non sa come arrivare a fine giornata e chi non sa dove nascondere tutto ciรฒ che ha.
Non che chi non ha nulla sia povero in canna e chi manco sa quanti soldi ha sia ricco sfondato. Il fatto รจ un altro: i ricchi sono una cosa, gli arricchiti sono unโ€™altra cosa.
I signori, poi, sono unโ€™altra cosa ancora. Ancora diversa.

La sera, sotto il porticato con le galline a bere con lui lo champagne, aveva di che applaudirsi: ยซAnima mia, hai a disposizione molti beni, per molti anni; riposati, mangia, bevi, divertitiยป.
Dieci vite centenarie, forse, non gli sarebbero bastate per consumare la sua meritata ricchezza.

Forse cโ€™era di peggio anche: in vita non sโ€™era concesso il lusso di una vacanza, di un qualcosa che non fosse lavoro, non aveva concesso la minima tregua ai muscoli del corpo, a quelli del cuore: โ€œMica posso permettermi le vacanze, io devo lavorareโ€.

Lโ€™unico inghippo, a conti fatti, fu al sorgere dei primi acciacchi, reumatismi di stagione, malattie da curare.
Fu lรฌ che qualcosa sโ€™incrinรฒ, il pensiero del dopo, lโ€™assillo che si fece da occasionale a giornaliero: โ€œA chi lascerรฒ tutto questo ben di Dio?โ€
A nessuno, perchรจ nessuno lo meritava come lo meritava lui.

Si era convinto, da intelligente comโ€™era, di potersi portare via tutto: le case, i campi, i fagiani e i conigli, i trattori con gli aratri, mangime e buoni postali, porte e mattonelle.

Sโ€™informรฒ, chiamรฒ, si mise in moto: nessuna azienda di traslochi gli assicurava di riuscire a fare stare dentro la tomba il suo incalcolabile impero.
Nessuna impresa funebre aveva ancora a disposizione una cassa da morto grande tanto quanto la sua aviditร .
Il sommo poeta, quando seppe che lโ€™agricoltore morรฌ, piรน che invidiarlo gli dedicรฒ una manciata di parole:
ยซLa cieca cupidigia che vโ€™ammaliaยป (D. Alighieri).

Geniale nellโ€™imprenditoria, a fregarlo fu una piccolissima svista: si scordรฒ โ€“ lui doveva lavorare, non aveva tempo da perdere per pensare! โ€“ di amalgamare alla materia un senso, dโ€™infondere alla ricchezza un significato, di aprire le porte di casa.

Non che non pensasse alla morte, semplicemente si era convinto che la morte avrebbe fatto unโ€™eccezione per lui: โ€œGli altri muoiono, io perรฒ non sono gli altri, quindi io non muoioโ€ pensava tra sรฉ.

Si tirรฒ la zappa sui piedi, la stessa con la quale aveva zappato la terra, che lโ€™aveva arricchito:
ยซStolto, questa notte stessa ti sarร  richiesta la tua vita. E quello che hai preparato, di chi sarร ?ยป.

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Non aveva dato retta quando, entrando per benedire lโ€™azienda, il prete lesse qualche riga del salmo, ad personam:
ยซSe vedi un uomo arricchirsi, non temere: quando muore con sรฉ non porta nulla, nรฉ scende con lui la sua gloriaยป (Sal 49, 16-18).

Aveva fatto tutto (molto) bene, aveva decuplicato i talenti, fatto brillare la terra, sโ€™era preso cura del creato: fatto tutto per bene.
Si scordรฒ, occupato comโ€™era, di dare un significato alla ricchezza, di dare un futuro alla materia nel granaio.

Da gran lavoratore, non sโ€™accorse che, lavorando cosรฌ, aveva venduto la sua anima per comprare noccioline per le scimmie.
Peccato, perchรจ lโ€™uomo ci sapeva fare.

Per gentile concessione di don Marco Pozza – Fonte

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