don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 27 Luglio 2025

Domenica 27 Luglio 2025 - XVII DOMENICA DEL TEMPO ORDINARIO - ANNO C
Commento al brano del Vangelo di: Lc 11,1-13

Data:

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Elogio del desiderio

Deve essere capitato, al Cristo, di annusare che gli amici, la gente che gli andava appresso, pregasse alla stessa maniera in cui gli italiani usano il modo congiuntivo. Avete presente? Anche solo un congiuntivo sbagliato, anche solo mancato, fa rumore dentro un discorso bello: la frase โ€œsuona male!โ€ diciamo. รˆ come se si avvertisse quellโ€™effetto sgradevole del gesso sulla lavagna, che chi รจ stato seduto in classe ha ancora memorizzato nellโ€™udito.

ยซQuando pregate non sprecate parole come i paganiยป (Mt 6,7) si raccomanda Gesรน mentre sta per presentare in classe la sua grammatica. Anche in quel tempo, anche quando si trattava di pregare, di pregare Dio soprattutto, la lingua piรน diffusa era la lingua a vanvera. Che, allโ€™udito del Cristo, rendeva ancora piรน evidente di quel che giร  appariva allโ€™udito del mondo la sottile ma consistente differenza tra la libertร  di pensiero, la libertร  di preghiera, e il parlare a vanvera. Anche, forse, il pregare a vanvera.

In questo Cristo batteva il mondo a tavolino: capitava che quando lo si vedeva tutto assorto in preghiera, al mondo apparisse chiaramente quando era meglio tacere piuttosto che parlare a vanvera. Quel giorno accadde: ยซGesรน si trovava in un luogo deserto a pregareยป. E quando capitava โ€“ loro lo sapevano e Lui li aveva avvisati anzitempo โ€“ sul volto era come apparisse improvvisamente il cartello affisso sugli autobus: โ€œVietato disturbare il conducenteโ€.

Per questo, in quel giorno, aspettarono il momento opportuno per importunare il conducente: ยซQuando ebbe finito, uno dei discepoli gli disse: Signore, insegnaci a pregareยป.

Gli amici erano gente che avevano tutto, avevano il Maestro tutto loro, le cittร  si scioglievano ai piedi: chiedevano e tutto ciรฒ che chiedevano veniva loro dato. In abbondanza, tra lโ€™altro: โ€œSon gli amici del Maestroโ€. Eppure tutte le cose che avevano restavano vuote perchรฉ il loro piรน grande desiderio non era ancora pieno: il desiderio di rivolgersi a Dio senza rischiare che il Cielo sโ€™innervosisse a motivo di un parlare a vanvera.

Vedevano Cristo trasformarsi in preghiera, lo si notava distante mille miglia che quellโ€™attimo era la sua stazione di rifornimento e ricarica. Un giorno, dunque, vollero diventare ancora piรน simili a Lui proprio nel momento clou, nellโ€™attimo in cui la creatura volge sguardo e bocca al Creatore.

Cristo, da parte sua, non vedeva lโ€™ora di sentirsi rivolgere la richiesta. Non volle costringerli a pregare, non li obbligรฒ alla preghiera, mai disse loro che se loro si fossero dimenticate di pregare Dio si sarebbe arrabbiato. Visse tra di loro come un fuoriclasse del settore: visse in maniera tale che la gente, vedendo come si comportava, Gli chiedeva del Padre suo.

Fu cosรฌ che quel giorno, un giorno che entrรฒ di diritto nella storia, la preghiera divenne una gioia, lโ€™inginocchiarsi si fece passione, il volgersi a Dio divenne la loro escursione preferita. Non lo impose a loro: furono loro che, vedendolo, sentirono il bisogno di chiedergli come fare per avere quella confidenza cosรฌ inaudita con quel Dio fino ad allora irraggiungibile.

Presentรฒ al mondo la sua grammatica. Otto parole, non una di piรน: padre, nome, regno, volontร , pane, debiti, tentazione, male. Parole feriali, esigenze del quotidiano, nulla di extraterrestre. Mostrรฒ loro in diretta che, una volta imparata questa preghiera, piรน nessunโ€™altra potrร  venire inventata da cervelli umani che non sia giร  contenuta nel Pater.

Perchรฉ gli amici, poi, non pensassero a quelle parole come a delle parole magiche, raccomandรฒ loro dโ€™insistere nellโ€™usarle: ยซA chi bussa sarร  apertoยป. Soprattutto nelle giornate in cui, pregando, nulla attorno a noi sembrerร  mutare faccia, tutto sembrerร  immobile e anche il pregare a noi sembrerร  inutile.

ยซBussateยป: la preghiera non potrร  cambiare le cose attorno a noi, ma potrร  cambiare il nostro atteggiamento rispetto alle cose. Se pregando, poi, ci si accorgerร  di non esser capaci di pregare come Cristo insegna, non per questo sarร  tempo perduto: ยซIl desiderio di pregare รจ una preghiera stessaยป (G. Bernanos). Otto parole che non fanno piรน notizia ma fanno ancora la differenza.

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Per gentile concessione di don Marco Pozza – Fonte

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