don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 27 Dicembre 2020

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“Ti aspetto sveglio!” รจ la dichiarazione d’amore piรน bella

Era vecchio e scafato al punto giusto Simeone. Dunque sapeva bene che le persone somigliano alle cose piรน elementari: chi ti fa stare bene lo senti subito. L’odore del caffรจ prima di berlo, il profumo del pane prima di morderlo: โ€œCon te sto bene. E’ tutto qui!โ€ ti viene da dire. โ€œCon te โ€“ disse senza parlare Simeone al Bambinello โ€“ sto da-Dioโ€. Stava con Dio, cioรจ con l’Amore maiuscolo: il bello di stare con l’amore, poi, รจ che ti fa sentire te stesso senza mai essere fuori posto. Anna, la dolce metร  di Simeone, divorava con gli occhi il suo uomo: lo conosceva come nessun’altra persona, ma vedendo come guardava Dio sentiva di essere (ri)guardata diversamente pure lei. Fu l’unica volta che ยซpensรฒ che non aveva mai incontrato nessuno con cui si sentiva tanto bene tacendoยป (D. Grossman).

Il vecchio Simeone visse sognando d’incontrare il grande amore: โ€œLascia perdere, non vedi che tarda, vecchiomio! Non accadrร  mai che il tuo cuore sia riempito di cosรฌ grande gioia. Non illuderti, ti fai del male!โ€ Lui, da parte sua, non mentรฌ mai al suo cuore bambino: โ€œVolete che vi dica che sto bene con tutto? – sembra dire ai suoi interlocutori โ€“ Non sto bene con tutto, sto bene solo con Luiโ€. Non si sta bene con tutto, si sta bene solo con l’amore. Simeone m’assomiglia, mi รจ nonno e fratello: โ€œDovresti venire qui, restare accanto a me mentre t’aspetto e poi dirmi se potrei fare altrimenti!โ€ Se solo si potrebbe immaginare di fare altrimenti.

Poi, rinchiuso nel tempio a pregare, non nascondeva a se stesso la fatica dei tempi che non tornavano. Era pur sempre da migliaia di pagine della Scrittura che lo aspettava, bastava una canzone e tutto tornava a fare capolino: โ€œVorrei tornare in me, lascia che resti da solo โ€“ avrร  pregato quando tutto pareva cadere sotto i contraccolpi della paura di non vederlo โ€“ Ma anche se tu mi lasciassi, io starรฒ bene solo in teโ€. Tanti, tra quelli che scambiavano l’amore con la compagnia, gli suggerivano di lasciare perdere, che quello non era l’amore giusto, che restarci significava ferirsi. Lui, invece, era certo dei battiti del cuore perchรจ โ€“ si ripeteva โ€“ la persona giusta tu la riconosci quando ti fa scordare chi eri e ti fa conoscere chi sei. Lui era Simeone-batticuore, quello che non si accontentava di un amore minuscolo. โ€œTi aspetterรฒ sveglioโ€, gli ripeteva tra salmi cantati e cantici intonati. Tra un’attesa e un’altra attesa. E, in amore, โ€œti aspetto sveglioโ€ รจ la dichiarazione d’amore piรน bella. Aspettarsi addormentati รจ preludio di una notte di compagnia. L’aspettรฒ, dunque, nell’unico posto dove le parole servono a nulla: โ€œE’ lรฌ, in quel posto, che ci si ama per davveroโ€ diceva alla sua Anna. Che lo seguiva rapita.

Lo attese una vita intera poi, quando se lo vide davanti, non seppe piรน fare nulla perchรจ il cuore tacesse: โ€œCon te mi trovo bene. Se mi perderรฒ, mi perderรฒ meglio con teโ€. Lo disse d’impeto, da fare tremare la penna all’evangelista Luca: ยซOra puoi lasciare, Signore, che il tuo servo vada in pace (โ€ฆ) perchรจ i miei occhi hanno visto la tua salvezzaยป. Gli dice, sotto-sotto, che adesso puรฒ anche morire perchรจ adesso sรฌ che sta bene, da-Dio. Non solo con se stesso, ma anche con il mondo, con Anna, con la storia. Il vecchio ha il cuore che trabocca di stupore: รจ lo stupore di quando chiedi a qualcuno se sta bene con te. Lo chiedi come se fosse possibile il contrario, come se fosse possibile qualsiasi altra cosa. ยซEgli รจ qui (โ€ฆ) affinchรจ siano svelati i pensieri di molti cuoriยป.

Nel tempio, faccia a faccia con il Bambino, la lezione s’accese, accendendo la storia tutta: si adora quando si guarda negli occhi qualcuno e ci si dimentica cosa si stava per dire. Lรฌ, dentro quegli sguardi, l’amore farร  impazzire alla follia. โ€œAdesso posso pure morire, grazie per essere arrivato. Per non aver umiliato la mia attesa, Diommรฌoโ€. Nella penombra del tempio, in tanti guardavano indietro: โ€œDove hai messo il tricorno? Hai stirato bene la talare? Ricordati che la vera messa รจ solo in latino!โ€ Dio, appena nato, passรฒ loro davanti: non se ne accorsero. Simeone, invece, lo riconobbe: e giurรฒ che piรน di cosรฌ non si poteva desiderare. Che all’infuori di quell’amore tutti gli altri amori sarebbero stati poco piรน che una compagnia.
Per gente che s’accontentava, ma non per lui.

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Commento a cura di don Marco Pozza
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