don Marco Pozza – Commento al Vangelo di domenica 25 Ottobre 2020

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La rottura di Dio

Ancora una sfida, fiorita sul terreno di una sfida appena perduta: ยซI farisei, avendo udito che aveva chiuso la bocca ai sadduceiยป. Orgogliosi fino all’osso: il Maestro รจ diventato l’oggetto del desiderio. La partita la vincerร  chi riuscirร  a metter nel sacco l’Invincibile: ยซSi riunirono insieme (โ€ฆ) per metterlo alla provaยป. Sono i topi della biblioteca, stavolta, a tentare l’arrampicata: รจ tutta la vita che, come dei dannati, analizzano la Legge con tutti i suoi commi e cavilli. Siccome sanno tutto, quando chiedono รจ solamente per sfottere, rivalersi, competere: ยซNella Legge, Maestro, qual’รจ il piรน grande comandamento?ยป Son degli emeriti pitocchi, quattro tacchini in cerca di gloria.

Insopportabili: tutta gente che mette i puntini sulle i, pronta a metter l’accento sulle parole, ossessionata da cosa c’รจ scritto. Sono loro che hanno inventato la morale, ch’รจ la cosa piรน insopportabile ch’esista. โ€œE’ stato Cristo ad inventarla, che vai dicendo?โ€ mi risponderebbero. Sono frottole, e loro lo sanno: Cristo non ha inventato la morale, quella l’hanno inventata i deboli. Ha inaugurato la vita cristiana, Cristoddio, la cosa piรน lontana in assoluto dall’imporre come vivere, o come morire. Lui, infatti, che รจ il Signore, resta fedele a se stesso: ogni uomo ha diritto d’essere contrastato con lealtร .

Lo combatte lealmente. Perรฒ, invece del piccone, usa il cuore: le mani, le ginocchia. Perchรจ il trionfo della demagogia รจ passeggero, ma la sua rovina รจ eterna: ยซAmerai il Signore tuo Dio โ€“ controbatte alla loro arroganza โ€“ con tutto il cuore, con tutta la tua anima, con tutta la tua menteยป. Dio, dunque, sopra Dio nessun’altro: nemmeno la Legge. La tela delle prescrizioni รจ disfata dal Cristo: occorrerร  tessere, con la medesima lana, maglioni nuovi. โ€œAma Dio!โ€, dunque: non perchรจ qualcuno te l’ha imposto di farlo, ma perchรจ Dio per primo ha giร  amato te. L’amore, dunque, sarร  sempre un amore di risposta, la risposta ad una chiamata: โ€œVieni via con me, forza: ci stai?โ€ Capita in ogni storia d’amore che la gente abbia piรน opinioni sulla vita degli altri che sulla propria. Cristo, invece, si ostina a mettere ordine proprio per questo: perchรจ se sei convinto che Cristo รจ l’assoluto, le cose relative indovineranno da sole il loro posto nel mondo. Dopo, il dopo, sarร  tutto piรน chiaro, una chiara conseguenza: ยซAmerai il prossimo tuo come te stessoยป.

Dio, l’uomo, te stesso: l’insopportabile triade dei farisei. Da te, attraverso l’uomo, a Dio: attraversando l’uomo giungi a Dio. E’ da solo, Cristo, contro tutti costoro che, come non bastasse loro, hanno l’armatura della Legge indosso, la bardatura dell’esercito schierato in battaglia. E’ solo, ma ha tutto per stare in piedi. Capiterร  cosรฌ anche nella storia: ยซAccade talvolta – scrive Charles Pรฉguy – che piccoli gruppi di persone umili riescano a fare ciรฒ che non hanno saputo fare grandi gruppi di persone importantiยป. Amen.

Le accuse son cosรฌ fallaci d’apparire meschine: โ€œInfrange il sabato, mangia con le mignotte, riconosce i diritti degli omosessuali, non disereda gli amori che si sono rottiโ€. Cristo va contro la Legge, il Papa disobbedisce alla Tradizione, la Chiesa sbanda: quando la legge viene prima dell’uomo, il non rispettarla รจ una condanna. Quando la legge viene posta al servizio dell’uomo, per quanto sia sgorbio dai troppi peccati nessuna legge potrร  toglierli l’immagine riflessa di Dio che ha impressa sul volto.

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โ€œAma l’uomo, dunque. L’uomo che sei: sfatto, lercio, a brandelli. Triste, accidioso, lunaticoโ€. Perchรจ nessuno di questi aggettivi, per quanto belli e grammaticalmente corretti, potrร  sostituire il sostantivo che sei: tu sei uomo, donna. Prima il sostantivo, poi l’aggettivo: l’aggettivo รจ materia di ciรฒ ch’รจ legge, ma il sostantivo รจ di Dio. Che poi, a dirla tutta, non รจ affatto vero che Dio veda tutto bello nella casa dell’uomo. Gli dice infatti d’amare se stesso, ch’รจ come dirgli: โ€œMetti un po’ in ordine casa, bellomio!โ€ C’รจ modo e modo, perรฒ, nel proporlo: un conto รจ invitare all’ordine, altro conto รจ dire โ€œAbbatti casa tua!โ€ La vergogna รจ sempre quella d’accorgersi troppo tardi delle veritร  piรน vicine a noi.

Commento a cura di don Marco Pozza

(Qui tutti i precedenti commenti al Vangelo di don Marco)

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