don Manuel Belli – Commento al Vangelo del 12 Dicembre 2021

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Anche l’acqua cenetta fa fango!

C’è un detto nel dialetto bergamasco (forse c’è anche in altri dialetti) che merita di essere ricordato oggi e suonerebbe così in italiano: anche l’acqua benedetta, a contatto con la terra, fa fango. Fuori di metafora, se nella nostra vita sono di casa l’ingiustizia, l’egoismo o la superficialità, una patina di qualcosa di religioso non risolve certo la questione. Anzi, il rischio è di fare ancora più danno!

Non è rarissimo che una estrema rigidità su norme, precetti e dogmi a volte faccia da controcanto a un grande permessivismo con se stessi. E qualche volta si arriva alla violenza: a me questi giusti incalliti più cattolici del Papa sono arrivati diverse volte ad augurarmi sofferenza in questa vita o all’inferno, in nome di una presunta fedeltà a Dio.

Così come non è un’eccezione che si usi una mano di colore religioso per mascherare le proprie inadeguatezze o fragilità: a volte i “ci pensa Gesù”, “Madonna mi affido a te” possono diventare maschere di situazioni di cui non vogliamo farci carico. E capita che poi l’esito diventi quasi un risentimento nei confronti di Dio.

Insomma, sia anche qualcosa che ha a che fare con la fede, ma se lo butti sopra il terriccio e le polveri della nostra vita, fa fango! Se la fede diventa pretesto per non provare a prendere in mano la nostra umanità, il risultato non può che essere una fanghiglia.
Capiamo allora l’invito di Giovanni il Battista. Le persone che accorrono a lui gli domandano cosa devono fare per attendere il giorno del Signore. Il Battista indica loro la via della giustizia: distribuire ciò che abbiamo perché nessuno sia nel bisogno, non approfittare della propria situazione, non cercare il proprio interesse con la violenza.

Se di fronte alle ingiustizie l’unica nostra risposta è un rassicurante “pregherò per te”, se di fronte ai drammi l’unica cosa che sappiamo fare è “ma vedrai che andrà tutto bene ci pensa la Madonna”, se vado a messa la domenica e sono apposto ma negli altri giorni evado le tasse, sono disonesto, sono un fannullone, se cerco il Regno di Dio ma non se ne parla nemmeno di condividere ciò che ho con chi non ha nulla, se riduco il messaggio evangelico a un essere “onesto” e non mi fa più male la sofferenza dei fratelli, si fa solo fango.

Nel vangelo di Matteo, Gesù ricorda che i puri di cuore vedono Dio. Capita persino che la purezza di cuore sia automaticamente tradotta con qualcosa che abbia a che fare con la sessualità. Il puro di cuore è l’uomo giusto, che non è sporco dalle fanghiglie della vita, che ha uno spazio disponibile per l’incontro con il Signore. Si può iniziare a da qua a cercare Dio: condividere, evitare la violenza, vietarsi le furbizie e le doppiezze. Quando Dio entra, certamente non farà fango.

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