Siamo amici di Dio, amati senza un perchรฉ
Cosa ci chiede oggi Dio, cosa chiede ai suoi prima di andar via? Forse riti astrusi, lโadesione ad una dottrina filosofica complicata, la perfetta e rigida obbedienza a una religione?
Il Dio Risorto, il Rabbi che aveva camminato per le strade di Palestina e si era imbarcato sulle onde del lago, che aveva pescato e salito monti per poter meglio abbracciare con lo sguardo e consolare quella folla di straccioni che lo seguiva, oggi ai suoi lascia invece parole tenere, di una tenerezza appassionata: ยซRestate con me, restate in me, amici miei…ยป.
La richiesta di Gesรน รจ quella di imparare ad amare Dio da innamorati e non da servi, di non fuggire lontano dallโamore, Lui vuole una vicinanza da amanti: ยซAmore io voglio, non sacrificiยป (Os. 6,6). ยซRimanete nel mio amoreยป: perchรฉ lโamore, quando lo trovi, lo senti che non รจ solo unโemozione, uno stato dโanimo, ma diventa un luogo, un posto dove stare e sistemarsi.
Lโamore si fa casa, capanna, nido. Nellโamore si entra e si sta, perchรฉ si sta troppo bene. E si sta con quella โgioia pienaโ degli uccellini nel nido: al sicuro, protetti, fra ali calde in cui accucciarsi. Eccoli i suoi ragazzi, me li immagino mentre ascoltano queste parole, loro smarriti e ritrovati; li vedo i loro occhi carezzare quel Maestro pazzo dโamore, lโamore di Dio. Mi sembra quasi di ascoltare il battito del loro cuore che si impenna mentre si sentono chiamare โamiciโ.
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