Divisione e fuoco: la pace di Dio non รจ quieto vivere
Cโรจ chi accende e chi spegne, chi scalda e chi raggela. E cโรจ anche chi non fa nรฉ lโuna nรฉ lโaltra cosa ma, per indifferenza, comoditร o pigrizia non sceglie da che parte stare; potremmo definirli i paladini del buonsenso, quelli che invitano al realismo a scapito dei sogni, quelli capaci di addomesticare i voli e di rendere scialbo ogni colore.
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Dante, nella Divina Commedia, mette costoro nellโAntinferno: sono gli ignavi senza infamia e senza lode, che non hanno saputo prendere una posizione, non si sono schierati, non si sono compromessi, indegni perfino dellโinferno e costretti a correre senza fine.
Sono coloro che ยซnon furono mai viviยป, spettatori della vita che scorre loro accanto, delle tragedie che non sfiorano il loro cuore, del dolore degli altri che non li ferisce, indifferenti per egoismo o per vigliaccheria. Sono quelli nรฉ caldi, nรฉ freddi, che saranno vomitati nellโultimo giorno (Apocalisse 3,16).
Non si addomestica Gesรน, Lui รจ come un fuoco scagliato a piene mani, un incendio di passioni che attende di bruciare per trasformare il mondo, per renderlo fraterno, regno di un Dio che sovverte gli ordini umani, che sbilancia e squilibra le prioritร del โtiepidoโ mortale.
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