La Croce, via dโamore tra il cielo e la terra
Chi ama lo sa, lo sente che il destinatario del suo amore vale molto piรน della propria vita, sa benissimo che per lui si getterebbe nel fuoco per salvarlo, che darebbe in cambio tutti i suoi averi e tutti i suoi respiri pur di non perderlo.
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Il mondo capovolto: per salire si deve scendere, per trovare la vita bisogna perderla. Gesรน รจ forse venuto per compiere proprio questa rivoluzione, questa operazione sovversiva di capovolgimento, impensabile e assurda prima di Lui.
Non amo la teologia del dolore e della sofferenza, non amo i volti tristi e compunti di chi accetta la propria croce quasi con un piacere masochistico, certi cosรฌ di comprarsi il Paradiso, ma che fa della fede un mercimonio. Non amo la croce come simbolo di dolore e di passiva accettazione di esso. Se il cielo รจ sceso in terra e la terra รจ salita in cielo ci deve pur essere stato un passaggio, una via, una corrente: mi piace pensare allora la croce come una passerella che unisce i mondi, ma non in virtรน della sofferenza che si porta incollata sopra, ma come scivolo di amore: ยซDio infatti ha tanto amato il mondoโฆยป.
Il fine della croce, il suo succo, รจ tutto in queste parole di Gesรน che servono a ricordarci che cโรจ un solo modo per non lasciarsi schiacciare e annientare dal dolore, un modo in cui la sofferenza non ha mai lโultima parola e non รจ mai definitiva. ร il modo dellโamore: ยซperchรฉ nel tuo nome, Dio, / si puรฒ tutto, / si puรฒ nascere e morire, / e trionfare nel mondoยป (Alda Merini).
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