don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del Giorno – 3 Marzo 2020

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<<Pregando poi, non sprecate parole come i pagani, i quali credono di venire ascoltati a forza di parole>>.

La nostra preghiera rischia spesso di diventare uno spreco di parole. รˆ lo stesso spreco di chi รจ convinto di affrontare un esame evitando accuratamente di fare scena muta e cominciando a parlare di qualunque cosa per cercare di convincere il professore che in realtร  ha studiato. Effettivamente qualche volta questo puรฒ anche riuscire come stratagemma, ma con Dio questa strategia non riesce perchรฉ sa bene che le parole sono la grande maschera dietro cui ci nascondiamo.

In questo senso la vera preghiera non รจ fatta di molte parole, ma di molti silenzi, molti sguardi, e pochissime parole perlopiรน significative, preziose, cariche di senso. Piรน si cresce nella vita di preghiera e piรน le parole diminuiscono. I grandi santi, i grandi maestri di vita spirituale a volte pregavano solo con delle brevissime giaculatorie, quasi sempre le stesse eppure ogni volta sempre nuove nella loro efficacia.

รˆ la stessa efficacia di uno che รจ innamorato e non smette di dire “ti amoโ€ alla persona amata, anche se รจ sempre la stessa frase, la stessa parola, perchรฉ ciรฒ che conta non รจ la quantitร  ma la qualitร . Gesรน nel Vangelo di oggi fa il medesimo ragionamento e nell’insegnare ai suoi discepoli a pregare, suggerisce loro una breve preghiera che racchiude in sรฉ il significato della preghiera. In fondo il Padre nostro รจ preghiera che insegna la preghiera.

In questo senso riflettere e sostare su ciascuna delle parole di cui รจ composta รจ mettersi davvero alla scuola di Gesรน. Ma c’รจ una condizione necessaria per poter pregare, una condizione che รจ piรน importante anche delle parole giuste: perdonare. ยซSe voi infatti perdonerete agli uomini le loro colpe, il Padre vostro celeste perdonerร  anche a voi; ma se voi non perdonerete agli uomini, neppure il Padre vostro perdonerร  le vostre colpeยป.

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Chi non ha liberato il cuore dal rancore, dal dolore, dal risentimento, non riesce a pregare perchรฉ non esiste cielo per chi ha gli occhi solo sulle proprie ferite.

Commento di don Luigi Maria Epicoco al Vangelo di Mt 6, 7-15.

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IL VANGELO DEL GIORNO

Voi dunque pregate cosรฌ.
Dal Vangelo secondo Matteo Mt 6, 7-15 In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli: ยซPregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perchรฉ il Padre vostro sa di quali cose avete bisogno prima ancora che gliele chiediate. Voi dunque pregate cosรฌ: Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua volontร , come in cielo cosรฌ in terra. Dacci oggi il nostro pane quotidiano, e rimetti a noi i nostri debiti come ancheย noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione, ma liberaci dal male. Se voi infatti perdonerete agli altri le loro colpe, il Padre vostro che รจ nei cieli perdonerร  anche a voi; ma se voi non perdonerete agli altri, neppure il Padre vostro perdonerร  le vostre colpeยป. Parola del Signore

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