don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 28 Marzo 2024

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Oggi comincia quello che i cristiani chiamano il โ€œtriduo santoโ€, cioรจ tre giorni in cui a rallentatore si ripercorre tutto il nocciolo della fede in Cristo. La giornata di oggi รจ tradizionalmente conosciuta come la liturgia dellโ€™ultima cena, cioรจ del momento in cui Gesรน istituisce lโ€™eucarestia.

Eโ€™ paradossale, perรฒ, il fatto che oggi durante la messa โ€œin coena dominiโ€ si legga la versione che ne dร  lโ€™evangelista Giovanni. Non ci sono pani spezzati e calici passati di mano in mano, ma si racconta piรน che altro di piedi lavati e di silenzi imbarazzati.

Gesรน si inginocchia, dopo essersi cinto le vesti, e lava i piedi ai discepoli. Perchรจ proprio i piedi? Qualche ora dopo Pilato si laverร  le mani, e ancora prima Giuda avrร  sicuramente tentato di lavarsi la bocca da quel bacio dannato che aveva dato al maestro nellโ€™orto degli ulivi. Gesรน sceglie i piedi.

Forse lo fa perchรจ sotto la pianta dei piedi della gente รจ archiviata la strada che hanno fatto. Dove รจ andata, in quale pozzanghera รจ caduta, che sentieri faticosi ha percorso o quanta erba fresca ha calpestato. I piedi sono il simbolo di tutto quello che percorriamo con la nostra vita. 

Lavarli significa liberarsi di tutta quella terra, molto spesso fatta di dolore, che ci รจ rimasta attaccata addosso. Solo quando uno ha preso questa distanza significativa dalla propria storia, puรฒ sedersi a tavola con Gesรน ed ascoltarlo; diversamente continuerร  a tenere il pensiero a quella terra, a quel dolore, a quelle pietre conficcate nella carne, e non ci sarร  tempo per accorgersi di nientโ€™altro se non dei propri piedi.

Non ci saranno tramonti o panorami, volti o amori, speranze o silenzi, colori o musiche. Tutta lโ€™attenzione sarร  sempre fissa su questo archivio segreto relegato in fondo al nostro corpo, in quella parte che tocca la terra con tutto il peso del resto del corpo, della testa innanzitutto ma anche del cuoreโ€ฆGesรน libera i discepoli da unโ€™ attenzione sbagliata e li abilita a sentire, vedere, accorgersi, mangiare, gustare, piangere. 

Eโ€™ interessante come il maestro ci tenga a dire โ€œlavatevi i piedi gli uni gli altriโ€. Cioรจ il cristianesimo รจ mettersi in ginocchio davanti ai piedi degli altri e non ai nostri. La fede in Gesรน la si consuma solo a vicenda e mai nella solitudine.

Lasciarsi lavare i piedi e lavare i piedi agli altriโ€ฆVolesse il cielo che ci riprendessimo questa vocazione primordiale a liberare gli altri dalla sporcizia della terra che hanno calpestato. Dalla pece oscura del dolore che non si stacca piรน dalla carne. Dalle ferite profonde di chi รจ stato tradito o ha dovuto svoltare repentinamente per altre vie a causa di forze maggiori.

Se non ci carichiamo della storia degli altri e non lasciamo che gli altri facciano altrettanto con noi, allora non siederemo mai a tavola. Non sperimenteremo mai la vertigine dellโ€™amicizia, dellโ€™intimitร , delle parole sussurrate, della nostalgia, degli sguardi, dellโ€™intesa.

Ma avvertiremo solo la paura, la frustrazione, la rabbia, il rancore, lโ€™insicurezza per tutto quello che ci รจ capitato.

โ€œGli disse Pietro: ยซTu non mi laverai i piedi in eterno!ยป. Gli rispose Gesรน: ยซSe non ti laverรฒ, non avrai parte con meยป. Gli disse Simon Pietro: ยซSignore, non solo i miei piedi, ma anche le mani e il capo!ยป.โ€

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Fonte: Fede 2.0

La celebrazione che segue immediatamente la โ€œmessa del crismaโ€ in cui si benedicono gli oli santi, รจ la celebrazione della โ€œMessa in coena Dominiโ€. Nellโ€™immaginario collettivo questa messa coincide con il gesto raccontato dal Vangelo di Giovanni:ย la lavanda dei piedi. รˆ interessante come lโ€™evangelista Giovanni per raccontarci quello che di importante accade sulla tavola nellโ€™ultima cena, lo fa raccontandoci quello che accade un istante prima dellโ€™istituzione dellโ€™Eucarestia: โ€œPrima della festa di Pasqua Gesรน, sapendo che era giunta la sua ora di passare da questo mondo al Padre, dopo aver amato i suoi che erano nel mondo, li amรฒ sino alla fine. Mentre cenavano, quando giร  il diavolo aveva messo in cuore a Giuda Iscariota, figlio di Simone, di tradirlo, Gesรน sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venuto da Dio e a Dio ritornava, si alzรฒ da tavola, depose le vesti e, preso un asciugatoio, se lo cinse attorno alla vita. Poi versรฒ dellโ€™acqua nel catino e cominciรฒ a lavare i piedi dei discepoli e ad asciugarli con lโ€™asciugatoio di cui si era cintoโ€. […] Continua a leggere qui.


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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