La parte piรน significativa della nostra vita รจ nelle relazioni. Quando ad esse si aggiunge anche il legame familiare allora si รจ in un territorio ancora piรน prezioso e delicato. Ma come รจ possibile poi a un certo punto dividersi da un fratello o da un congiunto per questioni legate alle cose?
Il vangelo di oggi ha come tema proprio questo:
โUno della folla gli disse: ยซMaestro, diโ a mio fratello che divida con me lโereditร ยป. Ma egli rispose: ยซO uomo, chi mi ha costituito giudice o mediatore sopra di voi?ยป. E disse loro: ยซGuardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia, perchรฉ anche se uno รจ nellโabbondanza la sua vita non dipende dai suoi beniยปโ.
Gesรน lo dice con chiarezza: la nostra vita non dipende dai nostri beni, eppure carichiamo di una immensa importanza la questione dei beni, specie quando bisogna dividerli insieme. Capita a molti di dire: io non sono attaccato alle cose. Ma poi quando ci si ritrova davanti a situazioni simili tutto si capovolge e interrogate queste persone rispondono: รจ una questione di principio, di giustizia.
Gesรน non fornisce indicazioni per dirimere simili conflitti, ma invita ciascuno a riflettere sul grande tema dellโattaccamento alle cose, e lo fa attraverso il racconto di una parabola. Un uomo lavora, ha un buon raccolto, la vita gli gira dal verso giusto, ha cosรฌ tanto che deve persino demolire i propri magazzini per fare spazio.
Ma proprio quando sembra arrivato il momento di godere di tutti quei beni, Gesรน prosegue nel racconto dicendo: โMa Dio gli disse: Stolto, questa notte stessa ti sarร richiesta la tua vita. E quello che hai preparato di chi sarร ? Cosรฌ รจ di chi accumula tesori per sรฉ, e non arricchisce davanti a Dioโ. Essere attaccati alle cose significa pensare che la nostra vita dipende dal verbo avere.
Ma dicevamo allโinizio che la parte piรน significativa di una persona รจ nelle sue relazioni e non nei suoi averi. Che senso ha mettere in crisi una relazione per colpa del verbo avere? Alla fine della vita ci verrร chiesto quanto abbiamo amato e non quanto abbiamo accumulato.
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Autore: don Luigi Maria Epicoco