HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 21 Marzo 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 21 Marzo 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 8, 51-59

«ln verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte»

Il crescendo della discussione che Gesù sta tenendo arriva fino a un’affermazione che, detto francamente, lascia davvero senza parole. I suoi interlocutori gli rispondono senza mezzi termini:

«Gli dissero i Giudei: “Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: ‘Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte’. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?” ».

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Effettivamente qui la partita si gioca su qualcosa che è più grande della semplice diversità di pensiero e di opinione. Come può Gesù dire parole sulla vita e sulla morte? Il problema è esattamente questo: se Gesù lo si considera semplicemente un rabbì un po’ più originale degli altri, allora si può anche dire che l’originalità è andata un po’ troppo oltre. Ma Gesù non è un rabbì, è il Figlio di Dio. È questa la grande resistenza dei suoi interlocutori.

«Se io glorificassi me stesso, la mia gloria non sarebbe nulla; chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!” e non lo conoscete. Io invece lo conosco. E se dicessi che non lo conosco, sarei come voi, un mentitore; ma lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e se ne rallegrò».

Gesù comincia a scoprire le carte, e a palesare apertamente chi è e perché è venuto. Capita così anche nella nostra vita: inizialmente possiamo prenderci da Gesù qualche insegnamento, qualche frase rubata al Vangelo, una visione del mondo e della vita, un modo per sentirci meglio.

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Ma Gesù non è questo e non è venuto per questo. Egli è il Figlio di Dio e va accolto nella nostra vita come Figlio di Dio.

Ma proprio quando si arriva a questa consapevolezza, si arriva anche a prendere una posizione netta a favore o contro di lui: “«In verità, in verità vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». Allora raccolsero pietre per scagliarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio”

C’è qualcosa di estremamente scandaloso nel messaggio di Gesù. È lo scandalo della resurrezione. Si può discutere di tutto ma non bisogna mai dimenticare che c’è un argomento che chiude tutte le discussioni, e questo argomento è la morte: “In verità, in verità vi dico: se uno osserva la mia parola, non vedrà mai la morte». Gli dissero i Giudei: «Ora sappiamo che hai un demonio. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Chi osserva la mia parola non conoscerà mai la morte”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti; chi pretendi di essere?». […] Continua a leggere qui.


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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