โPietro si avvicinรฒ a Gesรน e gli disse: ยซSignore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrรฒ perdonargli? Fino a sette volte?ยป. E Gesรน gli rispose: ยซNon ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte setteยปโ.
Gesรน prende come pretesto la domanda di Pietro per metterci davanti a una modalitร di perdono insopportabile perchรฉ prevede lโinfinito moltiplicato sette volte. Eppure questa eccessiva linea di pensiero di Gesรน รจ spiegata immediatamente dopo dalla parabola che Egli stesso racconta: ci sono due debitori.
Il primo ha un debito cosรฌ grande che nemmeno dieci vite basterebbero per ripagarlo. Il secondo ha un debito di pochi spicci. Al primo viene fatta la grazia non solo della pazienza di aspettare ma viene fatta la grazia di avere il debito condonato. Il secondo debitore invece che ha contratto il debito con lโuomo graziato, si ritrova per mano di questโultimo gettato in galera.
Come รจ possibile che un uomo che ha sperimentato una grazia cosรฌ grande non riesca a fare allo stesso modo con un suo simile? Sembra che Gesรน voglia sottolineare lo scandalo di un simile gesto, quasi a suggerirci che il fatto che dobbiamo perdonare non nasce da una nostra capacitร o bontร ma dalla semplice memoria che i primi ad essere stati perdonati siamo stati proprio noi, e che senza la memoria di questa grazia che abbiamo ricevuto non riusciremo mai a farlo anche noi di conseguenza.
Allora il problema diventa un altro: abbiamo memoria di quanto siamo stati perdonati? Dire in confessione โnon credo di peccareโ, o โsono fondamentalmente una brava personaโ non ci aiuta. Non metto in dubbio che cโรจ molta gente santa in giro, ma solitamente i santi dicono che sono dei grandi peccatori e riescono a scovare la loro fragilitร nelle pieghe piรน nascoste della loro vita, mentre i piรน incalliti peccatori sembrano vivere beatamente nella convinzione che sono migliori degli altri.
Si perdona solo se si domanda al Signore la grazia di vedere quanto noi stessi abbiamo bisogno di perdono.
โ NUOVO COMMENTO DALLA PAGINA FACEBOOK
Lโamnesia del bene ricevuto ci trasforma in mostri. Sembra un poโ questo il significato della parabola che Gesรน racconta nella pagina del Vangelo di Matteo della XXIV domenica del tempo ordinario. Un uomo con un debito stratosferico รจ completamente disperato perchรฉ non ha di come pagare quel debito. Il padrone si lascia toccare il cuore dalla sua sofferenza, e non solo mostra pazienza, ma compie un gesto inaudito: gli condona tutto. Unโesperienza cosรฌ lascia il segno. Come ci si puรฒ dimenticare di una misericordia che ti cancella milioni di euro di debiti? Eppure quellโuomo liberato da un simile peso, incrocia un suo amico, un povero uomo come lui. […] Continua a leggere qui.
โ๏ธ Commento al brano del Vangelo di: โ Mt 18,21-35
AUTORE: don Luigi Maria Epicoco
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