HomeVangelo del Giornodon Luigi Maria Epicoco - Commento al Vangelo del 10 Gennaio 2024

don Luigi Maria Epicoco – Commento al Vangelo del 10 Gennaio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 1, 29-39

Se la prima tappa che fa Gesù nel Vangelo di Marco è la sinagoga, la seconda è la casa di Pietro. Sembra che il Vangelo voglia dirci che è sbagliato pensare che l’esperienza della fede è solo riservata a un luogo prestabilito.

Se Dio esiste solo nei recinti del sacro allora siamo autorizzati a vivere la stragrande maggioranza della nostra vita lontani da Lui, o come se Lui non ci fosse. Ma Dio non è solo in un luogo, ma è ovunque.

C’era una felice espressione del Catechismo di San Pio X che ben faceva comprendere questa realtà. Alla domanda “dov’è Dio?”, il catechismo rispondeva: “In cielo, in terra e in ogni luogo”. Pensare che Dio si trovi in cielo ci autorizza a vivere abbandonati a noi stessi sulla terra.

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Pensare che Dio si trova sulla terra ma solo in alcuni luoghi degni ci autorizza a pensare che ci sono posti dove Egli c’è e agisce, e altri in cui Egli è assente. Ma la verità è che Dio è ovunque soprattutto dove c’è qualcuno che soffre.

Ecco perché viene raccontata la storia di questa donna malata:

“La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli”.

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Non dobbiamo mai dimenticare questa grande lezione: Dio non è mai lontano da nessun luogo e da nessuna situazione. E persino lì dove il dolore, l’ingiustizia e il buio sembrano prevalere, è proprio in simili circostanze che Egli si fa presente e trova un modo per fare qualcosa per noi.

La vera domanda è se noi abbiamo occhi per accorgercene.

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La sofferenza della suocera di Simone arriva a Gesù grazie alle parole dei presenti: “La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei”. Di certo Dio non ha bisogno che gli diciamo noi le cose affinché le sappia, eppure sembra che il Vangelo voglia suggerirci che Egli ama lasciarsi raccontare le cose da noi. Pregare è portare a Gesù la gioia e il dolore del mondo sapendo che Egli non risponderà mai con l’indifferenza: “Egli, accostatosi, la sollevò prendendola per mano; la febbre la lasciò ed essa si mise a servirli”. Non tutti i miracoli sono visibili ai nostri occhi, ma di certo il Signore trova sempre il modo di fare qualcosa per ciò che ci sta a cuore. […] Continua a leggere qui.


Autore: don Luigi Maria Epicoco
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