Il grido che sveglia il cuore
In questa seconda Domenica di Avvento la liturgia ci presenta la figura austera di Giovanni Battista. Non รจ un uomo levigato, non ha modi raffinati. Vive nel deserto, veste ยซpeli di cammelloยป, mangia ยซlocuste e miele selvaticoยป. Eppure la gente accorreva a lui. Perchรฉ? Perchรฉ Giovanni gridava ciรฒ che tutti sentivano dentro ma che nessuno aveva il coraggio di dire: la necessitร di cambiare vita.
Egli, annota lโevangelista Matteo, รจ colui che ยซpredicava nel deserto della Giudea dicendo: โConvertitevi, perchรฉ il regno dei cieli รจ vicino!โยป Non รจ un invito gentile: รจ un grido dโamore. Come quando un padre vede il figlio correre verso un pericolo e lo richiama con forza per salvarlo. Per questo Giovanni non risparmia nemmeno i piรน religiosi del suo tempo. Lโautore sacro scrive che ยซvedendo molti farisei e sadducei venire al suo battesimo, disse loro: โRazza di vipere! Chi vi ha fatto credere di poter sfuggire allโira imminente?โยป. Parole dure, ma vere. SantโAgostino commentava che Giovanni รจ la voce che grida nel deserto del nostro cuore: รจ la coscienza che ci chiama alla veritร .
Gli scribi e i farisei si sentivano a posto perchรฉ โfigli di Abramoโ. Anche noi rischiamo di rifugiarci in sicurezze sterili: โSono battezzatoโ, โVado a Messaโ, โNon faccio niente di graveโ. Ma Giovanni รจ chiaro: non basta lโappartenenza, servono i frutti. Il Battista, infatti, dice loro: ยซFate dunque un frutto degno della conversioneยป. E i frutti sono quelli semplici, concreti, che illuminano la vita: un padre che chiede scusa ai figli e viceversa; un giovane che spegne il telefono per ascoltare i genitori anziani; un imprenditore che paga il giusto salario; una madre che, pur stanca, si siede accanto al figlio preoccupato e lo ascolta davvero. Sono queste attenzioni a riaccendere la luce delle relazioni.
San Giovanni Crisostomo ci ricorda che il deserto di Giovanni รจ anche il deserto dellโanima, quello dove togliamo rumore, maschere, superfluo. Nel deserto non possiamo fingere: rimaniamo solo noi davanti a Dio. E aggiunge che a nulla serve avere le mani piene di anelli dโoro se il cuore รจ pieno di fango.
La conversione รจ una metanoia, ossia un cambio di direzione. Come quando il navigatore ci avvisa: โHai sbagliato stradaโ. Non basta rallentare, bisogna invertire la marcia.
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In questi giorni prepariamo le nostre case al Natale: tiriamo fuori le luci, illuminiamo balconi e finestre, sistemiamo presepi e addobbi, prepariamo lโalbero. Tutto brilla. Ma il Vangelo domanda: e il tuo cuore? Ha stanze chiuse? Fili interrotti che non portano piรน luce? Angoli rimasti bui per abitudine o paura?
Cโรจ una storia che aiuta a comprendere cosa significa essere pronti davvero. Un monaco, fin da giovane, pregava ogni giorno dicendo: ยซSignore, vieni. Fammi sentire la tua presenza, fammi vedere il tuo voltoยป. Passarono anni, poi decenni. Il monaco ormai anziano continuava a bussare alla porta del cielo con la stessa preghiera: ยซSignore, vieniยป. Una notte udรฌ bussare davvero. Si alzรฒ, aprรฌ la porta del monasteroโฆ ma non vide nessuno. Solo un povero che tremava dal freddo. Lo fece entrare, gli offrรฌ da mangiare e un giaciglio. Il povero, prima di addormentarsi, gli disse: ยซOggi รจ venuto il Signore, ma forse non lo hai riconosciutoยป. Fu come un lampo: il monaco capรฌ che Dio non arriva quando lo aspettiamo noi, ma quando scegliamo di riconoscerlo nel volto che ci siede accanto. Dio non si attende: si accoglie.
Infine Giovanni dice: ยซLa scure รจ posta alla radice degli alberiยป: questa affermazione non รจ una minaccia di distruzione, ma un invito a tagliare ciรฒ che รจ secco, morto, inutile. Dobbiamo avere il coraggio di potare le nostre cattive abitudini per far circolare nuova linfa.
Pensate a un albero nel vostro giardino. Se non dร frutti, o se i frutti sono marci, a cosa serve che abbia delle belle foglie verdi? San Basilio Magno ci ricorda che lโalbero si riconosce dal frutto, non dal nome che porta. Se ci diciamo cristiani, il nostro frutto deve essere la pazienza nel traffico e con i genitori anziani, lโonestร sul lavoro anche quando nessuno ci controlla, la gentilezza con le persone anziane che ci ripetono sempre le stesse cose, la capacitร di perdonare chi ci ha offeso.
E mentre Giovanni grida nel deserto, cโรจ una giovane donna che non grida ma ascolta: Maria. Lei ha giร fatto spazio, ha giร detto il suo โsรฌโ: รจ la casa preparata, la finestra illuminata, la lampada accesa. ร il cuore che non teme la venuta del Signore, perchรฉ vive nellโattesa non dellโimprevisto, ma dellโAmore.
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In questo Avvento guardiamo a Lei: ci aiuti a togliere ciรฒ che pesa, ad accendere ciรฒ che si รจ spento, a far brillare โ come le luci che appendiamo alle nostre case โ la speranza che non delude.
Il Signore, re di giustizia e di pace, viene. Lasciamo che trovi in noi una casa illuminata. Amen!
Per gentile concessione di don Lucio, dal suo blog.
Chi รจ Don Lucio D’Abbraccio?
Don Lucio D’Abbraccio
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