Don Lucio D’Abbraccio
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Solennitร del Santo Natale โ Messa della notte Anno C (24 dicembreย 2021)
Non temete: รจ nato per voi un Salvatore
Siamo qui riuniti in questa notte santa per accogliere il Bambino Gesรน, luce vera che illumina ogni persona. In questa beata notte hanno esultato di gioia Maria e Giuseppe, gli angeli e i pastori. Perchรฉ cโรจ cosรฌ tanta esultanza per questo Bambino che รจ nato? Chi รจ questo Bambino?
Il profeta Isaia (I Lettura) ne parla in questo modo: ยซโฆun bambino รจ nato per noi, ci รจ stato dato un figlio. Sulle sue spalle รจ il potere e il suo nome sarร : Consigliere mirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della paceยป. Lโevangelista Luca ci dice che lโangelo del Signore dร questa lieta notizia ai pastori che stanno vegliando di notte, facendo la guardia al loro gregge: ยซNon temete: ecco, vi annuncio una grande gioia, che sarร di tutto il popolo: oggi, nella cittร di Davide, รจ nato per voi un Salvatore, che รจ Cristo Signoreยป.
Questo Bambino รจ dunque il Salvatore, il Cristo, il Messia, lโEmmanuele! Lโapostolo Paolo, scrivendo al discepolo Tito (II Lettura) ricorda il significato del Natale: ยซFiglio mio, รจ apparsa la grazia di Dio, che porta salvezza a tutti gli uomini e ci insegna a rinnegare lโempietร e i desideri mondani e a vivere in questo mondo con sobrietร , con giustizia e con pietร ยป.
Il Signore Gesรน Cristo, lโunigenito Figlio di Dio, colui che era stato annunciato dai profeti, รจ nato e, dopo la sua nascita, รจ stato avvolto in fasce e deposto in una mangiatoia. A quella mangiatoia arrivarono senza indugio i pastori svegliati nella notte dalla luce e dalle parole dellโangelo. Ai tempi di Gesรน, quella dei pastori รจ una classe sociale insignificante; coloro che contavano erano gli scribi, i dottori della legge, i sacerdoti. Ma proprio ai pastori, ultimi fra gli ultimi, รจ rivolto per primi il lieto annunzio della salvezza.
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A Betlemme Dio sceglie lโumiltร . Lโorgoglio, la superbia, lโegoismo, sono la fonte dei problemi e dellโ infelicitร dellโuomo. A Betlemme Dio sceglie la povertร . Lโuomo, purtroppo, fa della vita una ricerca sfrenata del denaro, del potere, del successo. Tutto ciรฒ ci porta a non essere liberi ma schiavi. Il Signore non ci dice che dobbiamo rifiutare il denaro, ma ci invita a non farlo diventare un idolo, a non metterlo al primo posto nel nostro cuore. La povertร , lโumiltร che Gesรน ci propone, dunque, ci rende liberi, sereni, gioiosi. Pensiamo a san Francesco dโAssisi il quale, percorrendo docilmente la via della libertร , รจ diventato lโimmagine stessa della letizia!
A Betlemme Dio sceglie la mitezza. Il Bambino Gesรน รจ stato rifiutato, perseguitato. Pensiamo a tutti coloro che credono che la violenza, il potere, possa risolvere i nostri problemi. Quanti si sentono forti quando dominano, opprimono, schiacciano il prossimo, sfruttano o compiono violenze non solo sui bambini ma anche sugli adulti. Gesรน invece stanotte, e non solo stanotte, ci dice che il vero forte รจ il paziente, il mite perchรฉ la pazienza e la mitezza sono la forza che sconfigge la violenza.
Poniamoci, allora, una domanda: noi da che parte vogliamo stare, Betlemme o Erode?
Erode era un re potente, orgoglioso, perรฒ oggi รจ allโ ultimo posto; Cristo, invece, era considerato ultimo ed รจ invece il centro della storia umana. Erode, uomo violento, tiranno, ha perso la battaglia; Cristo, il mite, ha trionfato sui tiranni e sui prepotenti.
Chiediamo al Signore che ci aiuti a confidare non in opere di giustizia da noi compiute ma nella sua misericordia affinchรฉ possiamo fare la giusta scelta.
Solennitร del Santo Natale โ Messa dellโaurora Anno C (25 dicembreย 2021)
Trovarono il bambino adagiato nella mangiatoia
Apprendiamo dal racconto evangelico che attorno al Bambino in fasce, che รจ adagiato nella mangiatoia, si accostano tre gruppi di persone: ci sono i molti che si stupiscono delle cose che i pastori dicevano: ยซTutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai pastoriยป; ci sono i pastori che vengono illuminati dallโannunzio evangelico: ยซAppena gli angeli si furono allontanati da loro,ย [โฆ], i pastori dicevano lโun lโaltro: โAndiamo dunque fino a Betlemme, vediamo questo avvenimento che il Signore ci ha fatto conoscereโ. Andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoiaยป. I pastori, dunque, vanno e credono in quel bambino come Salvatore e ne diventano testimoni e annunciatori; infine ci sono Giuseppe e Maria.
Di Maria รจ scritto che ยซda parte sua, custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuoreยป. Durante il suo episcopato ad Ippona, santโ Agostino ai fedeli raccolti in assemblea liturgica chiedeva: ยซSei con i pastori che glorificano e lodano, sei con Maria che conserva e medita oppure sei solo con chi si stupisce?ยป. Noi con chi siamo?
Maria, da parte sua, sa che il suo bambino รจ il figlio di Dio, tuttavia rimane meravigliata di tutto quello che succede. Lโatteggiamento della Vergine, che lโevangelista Luca rileva nei racconti del Natale, รจ quello di una madre che conserva nel cuore tutto ciรฒ che accade.
Il silenzio, lโascolto, la meditazione, la preghiera, sono essenziali per una autentica vita di fede. Il ritmo frenetico della vita imposto dalla nostra cultura sembra rendere impossibile tutto ciรฒ. Tanti, di fronte allโinvito di ritagliarsi un tempo di incontro personale con il Signore, rispondono che sarebbe bello, ma non ci riescono. Perรฒ il tempo per noi o per divertirci lo si trova.
Ai pastori, per primi, che formano la prima assemblea orante presso la grotta dove giace il Salvatore del mondo, รจ annunciata la buona Novella. Perchรฉ proprio ai pastori?
Al tempo della nascita di Gesรน i pastori erano disprezzati ed emarginati, perchรฉ considerati peccatori, fino al punto di essere esclusi dal tempio e di non poter testimoniare in tribunale. Assimilati ai pubblicani, secondo i maestri della Legge, non potevano ottenere la salvezza. Proprio a loro รจ annunciata la nascita del Messia perchรฉ Gesรน รจ venuto ad evangelizzare principalmente i poveri, gli esclusi, gli emarginati, gli ultimi. Essi conoscevano bene la propria condizione nei confronti della Legge e certamente sono rimasti stupiti di questa predilezione nei loro confronti. Dopo il primo stupore accolgono lโannuncio. Possiamo dire che essi, dopo aver ascoltato lโannuncio, sono i primi credenti. Questi pastori sono amorosamente accolti da colui per il quale non cโรจ posto nellโalbergo; il non accolto accoglie per primi coloro che la societร aveva espulso, emarginato.
Facciamo un attento esame di coscienza e cerchiamo di accogliere nel nostro cuore Cristo che รจ la luce del mondo. Il Signore continua ad accogliere ogni persona che si avvicina a lui, nonostante i suoi limiti, i suoi peccati, le sue infedeltร .
Sentiamoci accolti sempre. Anche nei momenti piรน difficili della vita sentiamoci fra le braccia del Signore, non perdiamoci di coraggio ma riponiamo la nostra speranza in lui, che รจ lโ Emmanuele, Dio-con-noi.
Solennitร del Santo Natale โ Messa del giorno Anno C (25 dicembre 2021)
Il Verbo si fece carne
Nel giorno di Natale la liturgia della Parola ci propone, attraverso le tre celebrazioni eucaristiche, della notte, dellโaurora e del giorno, una triplice offerta di letture. Nella notte la ยซbuona notiziaยป รจ presentata come nascita di Gesรน da Maria a Betlemme, avvenimento rivelato dallโ angelo ai pastori, quei poveri che rappresentano il ยซresto di Israeleยป. Allโaurora viene narrata la visita dei pastori alla stalla, la loro contemplazione davanti al Salvatore del mondo e, lโevangelista Luca, ricorda che ยซMaria custodiva tutte queste cose, meditandole nel suo cuoreยป.
Nella messa del giorno infine, quella che stiamo celebrando, si legge il prologo dellโevangelista Giovanni, su cui riflettiamo: questo testo ci rivela che quel Bambino venuto al mondo in veritร รจ la Parola stessa di Dio, รจ il Figlio vivente in Dio dallโ eternitร , come confessiamo nella nostra professione di fede: ยซDio da Dio, Luce da Luce, Dio vero da Dio veroยป. Nel prologo san Giovanni ci dice chi รจ la Parola, ilย Logosย di Dio.
ยซIn principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio. Egli era, in principio presso Dio: tutto รจ stato fatto per mezzo di lui e senza di lui nulla รจ stato fatto di ciรฒ che esisteยป.
In principio, prima di tutta la creazione, nellโ eternitร , cโera la Parola e questa Parola era in Dio ed era Dio. Proprio attraverso questa Parola di Dio tutto รจ stato creato. Questa Parola era vita e luce per lโumanitร intera: essa ha brillato di luce nella storia e le tenebre non sono riuscite a sopraffarla: ยซIn lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende nelle tenebre e le tenebre non lโhanno vintaยป. San Giovanni prosegue dicendo: ยซVenne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanniยป. Lโevangelista si riferisce al Battista, il quale era venuto per essere testimone della luce, ossia per ricondurre gli uomini alla fede: ยซEgli venne come testimone per dare testimonianza alla luce, perchรฉ tutti credessero per mezzo di luiยป. Eppure questa luce, che รจ il Figlio di Dio venuto tra la sua gente, non รจ stato accolto, e solo alcuni hanno creduto in lui diventando figli di Dio: ยซVenne fra i suoi, e i suoi non lโhanno accolto. A quanti perรฒ lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dioยป. Ciรฒ รจ avvenuto perchรฉ il Figlio di Dio, per opera dello Spirito Santo, si รจ incarnato nel seno della Vergine Maria, si รจ fatto uomo ed รจ venuto ad abitare in mezzo a noi. Nella lettera agli Ebrei (II Lettura) si afferma che Dio, che aveva parlato molte volte e in diversi modi nei tempi antichi, oggi ha deciso di rivolgersi a noi attraverso il Figlio, Parola fatta carne, perchรฉ potesse essere compreso piรน pienamente dallโ umanitร .
Lโevangelista Giovanni nel versetto conclusivo del prologo scrive: ยซDio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che รจ Dio ed รจ nel seno del Padre, รจ lui che lo ha rivelatoยป. Ciรฒ che era vero nei tempi antichi, lo รจ oggi, cosรฌ come lo sarร nel futuro; solo quando moriremo lo vedremo cosรฌ come egli รจ (1 Gv 3, 2). Ma con la venuta di Dio in mezzo a noi attraverso il suo Figlio unigenito, Cristo Gesรน, contemplandolo nelle sue parole e nelle sue azioni, seguendolo dalla sua nascita alla sua morte in croce, noi nella fede possiamo vedere Dio, perchรฉ proprio il suo Figlio che si รจ fatto uomo, ce lo ha narrato e spiegato. Infatti lo stesso Cristo dirร : ยซChi vede me, vede il Padreยป (Gv 14, 9).
In questo consiste il cristianesimo, cioรจ la nostra fede รจ adesione a un Dio-uomo, Gesรน Cristo e, attraverso di lui, a Dio: ยซNessuno viene al Padre se non per mezzo di meยป (Gv 14, 6).
Chiediamo a Dio nostro Padre, di ascoltare le nostre preghiere e di concedere a quanti oggi celebrano con gioia la nascita del Verbo fatto carne, di vivere liberi da ogni male e di accogliere la Luce nel nostro cuore. Questo e soltanto questo significa Natale!




