Don Lucio D’Abbraccio
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Signore, aumenta la nostra fede e aiutaci ad amarti!
La prima lettura di questa domenica, tratta dal libro dellโEsodo, si collega indubbiamente al vangelo. Il riferimento รจ alla manna e alle quaglie, ma anche alla figura di Mosรจ. Lโautore sacro scrive che la liberazione dallโEgitto รจ stata grandiosa, ma il viaggio nel deserto si fa difficile e gli Ebrei si lamentano con Mosรจ e Aronne, che chiedono pane e carne. Dio risponde mandando al popolo la manna e le quaglie.
La manna, cibo che scende dal cielo, รจ stato un segno prodigioso dellโamore di Dio e venne considerata in seguito un cibo spirituale.
Secondo alcuni biblisti, quaglie e manna potrebbero essere fenomeni naturali, essendo presenti ancora al giorno dโoggi. Le quaglie emigrano a stormi fra lโAfrica, lโArabia e i paesi del Mediterraneo e sostano anche nella penisola del Sinai. Quanto alla manna, sarebbe la secrezione biancastra di un arbusto che cresce nel deserto del Sinai, laย Tamarix mannifera. Dio avrebbe dunque nutrito il suo popolo, affermano i biblisti, facendogli trovare questi alimenti lungo il cammino; divennero il segno della sua protezione e del suo amore. Le quaglie e la manna apparvero, ai credenti, doni del cielo.
Ebbene, nel vangelo abbiamo ascoltato che la folla va in cerca di Gesรน. Lo cercano perchรฉ hanno mangiato e si sono saziati. Sono semplicemente curiosi e soprattutto interessati al pane materiale, al miracolo sensazionale. Non vanno oltre nei significati possibili del clamoroso prodigio a cui hanno assistito e partecipato. Sono perfino disposti a riconoscere che Gesรน, lโabbiamo ascoltato domenica scorsa, รจ lโatteso Messia e a farlo re, perchรฉ scuota il giogo del dominio straniero e risolva i loro problemi. Ma non saranno disposti ad andare oltre.
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Il dialogo tra Gesรน e la folla comincia con una domanda: ยซRabbรฌ, quando sei venuto qua?ยป. A questa domanda Gesรน risponde: ยซvoi mi cercate non perchรฉ avete visto dei segni, ma perchรฉ avete mangiato di quei pani e vi siete saziati.ย Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dellโuomo vi darร ยป. Ciรฒ significa che Gesรน li invita a ยซdarsi da fareยป non per ottenere ancora quel pane materiale destinato a perire, ma ad aprirsi a lui, che puรฒ dare un pane ยซche dura per la vita eternaยป.
La folla ancora una volta non pare capire e domanda: ยซChe cosa dobbiamo compiere per fare le opere di Dio?ยป. Gesรน, annota lโevangelista, risponde: ยซQuesta รจ lโopera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandatoยป, ossia: ยซdovete credere che io sono il pane che discende dal cielo, mandato dal Padre e che dร la vita al mondo. Pane che sfama per sempreยป.
Ma alla folla non basta il miracolo grandioso compiuto da Gesรน, e chiede nuovi segni per poter credere, segni piรน convincenti: ยซQuale segno tu compi perchรฉ vediamo e ti crediamo? Quale opera fai?ย I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto:ย Diede loro da mangiare un pane dal cieloยป. A questo punto, scrive Giovanni, Gesรน dice: ยซIn veritร , in veritร io vi dico: non รจ Mosรจ che vi ha dato il pane dal cielo, ma รจ il Padre mio che vi dร il pane dal cielo, quello vero.ย Infatti il pane di Dio รจ colui che discende dal cielo e dร la vita al mondoยป. Queste parole di Gesรน significano che ยซlui รจ la manna che aspettavanoยป. Tra gli Ebrei, infatti, vi era una credenza secondo la quale il Messia sarebbe venuto in una festa di Pasqua e allora sarebbe cominciata a cadere la manna dal cielo. Dunque Gesรน precisa che non รจ stato Mosรจ a dare agli esiliati il pane del cielo, perchรฉ Mosรจ stesso se ne รจ cibato, come gli altri. ร stato il Signore a dare la manna. Mosรจ ha solo riconosciuto lโorigine del dono e ha invitato il popolo a ringraziare.
Da questo brano evangelico ne traiamo la seguente conclusione: noi cerchiamo la potenza di Dio ma non la vita di Dio. Non ogni ricerca di Dio, porta a Dio. A volte dietro il nome di Dio, si nasconde vergognosamente il nostro orgoglio, il nostro egoismo, la nostra meschinitร . Spesso chiamiamo fede, ciรฒ che fede non รจ. Spesso chiamiamo religione, ciรฒ che รจ lโesatto contrario della religione. Noi cerchiamo i vantaggi della fede, ma non vogliamo credere e non vogliamo cambiare vita.
Inoltre, questa pericope, ci vuol far capire che non basta il pane per sfamare lโuomo: ci vuole un altro cibo. In poche parole, lโuomo non puรฒ sfamarsi con il solo benessere. Allora chi vive per il solo benessere, prima o poi affogherร nel niente; allora una famiglia che si preoccupa solo di moltiplicare benessere per i figli, compie unโoperazione giusta, secondo la mentalitร del mondo, ma secondo la fede compie unโoperazione di infelicitร perchรฉ il materialismo รจ condannato da Cristo il quale dice: ยซNon accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassรฌnano e rubano;ย accumulate invece per voi tesori in cielo, dove nรฉ tarma nรฉ ruggine consumano e dove ladri non scassรฌnano e non rubano.ย Perchรฉ, dovโรจ il tuo tesoro, lร sarร anche il tuo cuoreยป (cf Mt 6,19-21).
Nutrirsi certamente ha la sua importanza. E Gesรน lo ha ben dimostrato facendo il miracolo. Ma il suo non รจ stato soltanto un gesto di umanitร ma vuole far comprendere a coloro che avevano chiesto: ยซSignore, dacci sempre questo paneยป, che lui รจ il vero pane della vita: ยซIo sono il pane della vita; chi viene a me non avrร fame e chi crede in me non avrร sete, mai!ยป. Ciรฒ significa che egli รจ venuto da Dio e coloro che lo accolgono ยซabbiano la vita e lโabbiano in abbondanzaยป (cf Gv 10,10).
Ebbene, Gesรน si rivela come colui che รจ in grado di saziare la fame e spegnere la sete di ogni uomo. Dio ci dร il pane, cioรจ il necessario per vivere, e spesso anche di piรน, ma noi gli chiediamo altro, e ci comportiamo come bambini capricciosi che non vengono ascoltati nelle loro richieste, anche le piรน banali e inutili. A noi interessa il conto in banca, una bella casa, un piatto assicurato e la saluteโฆ ma spesso, troppo spesso, non ci interessa Dio! Ma quante volte il Signore ha calmato le tempeste della nostra vita, ci ha guariti, ci ha consolati, ci ha colmato di doni! Eppure continuiamo o a mettere da parte Dio o ad essere uomini di poca fede.
Preghiamo il Signore perchรฉ aumenti la nostra fede, aumenti il nostro abbandono in lui, aumenti la gratitudine per quanto egli fa per noi, e ci aiuti ad amarlo ยซcon tutto il tuo cuore, con tutta lโanima,ย con tutta la mente e con tutta la forzaยป (cf Mc 12,30). Amen!




