don Gianvito Sanfilippo commenta il Vangelo del 27 marzo 2016

La liturgia di Pasqua ci propone il Vangelo in cui le donne si recano al sepolcro con gli aromi, ma non trovano il corpo di Gesù. Ed ecco, appaiono due uomini in abito sfolgorante, dicendo:

«Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto. Ricordatevi come vi parlò quando era ancora in Galilea e diceva: “Bisogna che il Figlio dell’uomo sia consegnato in mano ai peccatori, sia crocifisso e risorga il terzo giorno”».

Su questo brano evangelico ascoltiamo una breve riflessione di don Gianvito Sanfilippo, presbitero della diocesi di Roma:

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[ads2]“Lo splendore del Re ha vinto le tenebre del mondo!” canta la Chiesa, esultando nella notte beata in cui il Signore Gesù sconfigge la morte. La Parola proclamata nella santa assemblea profetizza: “il faraone e il suo esercito, cavallo e cavaliere, precipitano nel mare”, il diavolo e i suoi angeli vinti dalla potenza della Risurrezione, sono costretti ad inchinarsi davanti al popolo di Dio e a lasciare ogni insidia. Coloro che confidano in Lui, infatti, lo attendono vegliando, e liberati al Suo passaggio dall’oppressione della paura, ricevono la vita divina: sentimenti di compassione e di amore nuovo sgorgano nei cuori dei credenti e dal sacro fonte nascono nuovi figli di Dio.  “Cristo è veramente risorto!”, questo saluto cristiano è la buona notizia che l’umanità attende, è la testimonianza di cui siamo debitori verso tutti, l’Amore che ha portato su di sé i peccati del mondo fino all’estremo supplizio,  risorge dal sepolcro regnando in eterno e vivificando chiunque lo accoglie. L’alleluia pasquale risuona nel mondo sulle labbra di schiere festanti per il prodigio della vita immortale che si rinnova fra gli uomini. Siamo tutti coinvolti nella missione di diffondere la potenza della vittoria della Misericordia sul peccato, di trasmettere la speranza del lieto annuncio: “è la Pasqua di nostro Signore!”.

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Domenica di Pasqua della Risurrezione

Gv 20, 1-9
Dal Vangelo secondo Giovanni

[ads2]Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di mattino, quando era ancora buio, e vide che la pietra era stata tolta dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette. Infatti non avevano ancora compreso la Scrittura, che cioè egli doveva risorgere dai morti.

C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.

  • 27 Marzo – 02 Aprile 2016
  • Tempo di Pasqua I, Colore bianco
  • Lezionario: Ciclo C, Salterio: sett. 1

Fonte: LaSacraBibbia.net

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